Bianca Laura Granato: ‘Problemi della Scuola dell’infanzia di Calabricata altro che fake news’

 La senatrice risponde alla tardiva replica del Comune di Sellia Marina

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    “Senza alcuna vis polemica, ma una smentita che giunge a distanza di un mese equivale ad una ammissione di responsabilità”. E’ quanto afferma la senatrice Bianca Laura Granato che risponde alla polemica innescata dall’assessore all’Ambiente ed alla Protezione Civile di Sellia Marina sui problemi della Scuola dell’infanzia di Calabricata

    “L’assessore sbaglia due volte – sostiene la componente della commissione permanente Istruzione Pubblica e Beni culturali -. Sbaglia nel ritenere che il mio intervento sia stato “contro” il sindaco di Sellia Marina. Infatti la mia unica preoccupazione era (e sarà sempre) quella di garantire ai bambini ed alle famiglie un loro preciso diritto. Sbaglia quando bolla come “fake news” i problemi della Scuola dell’infanzia di Calabricata. Sia perché così facendo finisce per offendere le preoccupazioni dei genitori e sia perché manca di rispetto al dirigente scolastico. Spiace dover sottolineare, infatti, come lo scorso settembre proprio il Dirigente scolastico sia stato costretto ad inviare una comunicazione “urgente” alle famiglie per informarle che a cause delle “notevoli criticità” dovute alla “mancanza di spazi adeguati”, era costretto a “rinviare a data da destinarsi la ripresa delle attività didattiche”.

    “Quindi nessuna notizia falsa. Non a caso le lezioni a Sellia Marina sono iniziate con enorme ritardo. Purtroppo- dice ancora la senatrice Granato – quello del Dirigente è stato un disperato grido d’allarme, che deve ricordarci come nella società dell’apparire, ci sono ancora luoghi dove è quasi impossibile andare a scuola. Evito di ricordare le sollecitazioni, fatte in piena estate, per gli interventi di messa in sicurezza e per garantire la frequenza, sin dal primo giorno, agli alunni dell’Istituto Comprensivo. Perché in una società dove ciò che più conta è apparire, basta segare i banchi, per pensare di aver risolto i problemi. E poco importa poi, se a distanza di appena cinque giorni, dei nuovi banchi sono stati consegnati o se le lezioni siano iniziate con venti giorni di colpevole ritardo. Certo, comprendo ci sia qualcuno che, alla disperata ricerca di visibilità mediatica, tenti di alzare una cortina fumogena per far dimenticare una triste interruzione di un servizio pubblico che ha comportato notevoli disagi. Il tutto – conclude Granato – per non chiedere scusa alle famiglie ed ai ragazzi. Purtroppo ci sono paesi dove andare a scuola non è un sogno, ma un peso”.

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