Il consigliere Mirarchi: ‘Cimiteri, un milione e mezzo dalle tasse pagate dai cittadini con questi pessimi risultati di gestione’

L'attacco: 'Da anni mi batto contro noncuranza, disorganizzazione e approssimazione in questo settore'

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    “Prima l’emergenza Covid fino a primavera inoltrata, che ha monopolizzato ogni discussione, giustamente per carità anche se il resto delle cose della vita di tutti i giorni è andato avanti, e poi in autunno i preparativi per il Giro d’Italia. Sempre una scusa di turno, insomma, come dicevano a casa mia quand’ero piccolo. Peccato, però, che a Catanzaro ci sarebbe pure chi, fra un problema e un altro, vorrebbe andare a visitare i ‘suoi morti’ in piena sicurezza. Sembra proprio, tuttavia, che in città non sia possibile, perché a Palazzo De Nobili hanno altre priorità. E non mi si parli del Coronavirus, sapendo peraltro bene quanto sia pericoloso e abbia stravolto tutto, considerato come è da quando mi sono insediato nel civico consesso, correva l’estate del 2017, che mi batto per rendere perfettamente fruibili luoghi non per caso chiamati anche Campi Santi. Ma si ricordi che senza memoria e rispetto di chi ci ha preceduto non ci può essere futuro, al di là in primis del lato affettivo”. A esprimersi cosi, tramite un comunicato stampa, è stato il componente del civico consesso di Catanzaro da Vivere Antonio Mirarchi, il quale ha stigmatizzato un fatto grave e abbastanza incomprensibile: “Mi chiedo come sia possibile che pur entrando nelle casse del Comune circa un milione e mezzo di tasse pagate dai cittadini per tutti i cimiteri del capoluogo, ci si debba ridurre a trovare a fatica le mille, duemila o tremila euro circa da dare alla ditta disposta a fare il piccolo intervento e poi magari a occuparsi del diserbo addirittura in forma gratuita. Un andazzo sconcertante. Ecco allora che da una tale noncuranza, disorganizzazione e approssimazione, non possano non scaturire episodi come quello documentato dalle immagini girate nel Campo Santo di Via Paglia. Filmato di una persona che mi ha contattato, mostrandomi una scala di ferro apparentemente in buone condizioni ma in realtà con il corrimano staccato. Rottura che, se non notata, può portare chiunque salga su per i gradini di ferro a rischiare di cadere rovinosamente da qualche metro di altezza. Un incidente che potrebbe avere conseguenze nefaste. Una sconcezza per una città che rivendica con orgoglio il ruolo di capoluogo di regione”. Il consigliere Antonio Mirarchi di Catanzaro da Vivere è un fiume in piena, ma non potrebbe essere altrimenti dal momento che della precaria e finora ‘irrisolta’ situazione inerente al sistema cimiteriale catanzarese (definiamolo così) se ne occupa – come del resto ha egli stesso ricordato – da tempo immemore. A riguardo il suo attivismo ha pure prodotto un importante atto ufficiale nella civica assise, che però agli effetti pratici non ha fatto scaturire alcun risultato rimanendo lettera morta. Sul punto il piccato Mirarchi-pensiero: “Una mozione ad hoc da me sottoposta all’assemblea è stata firmata da tutti i colleghi, di maggioranza e opposizione, nonché successivamente approvata all’unanimità dei presenti dall’intero Consiglio. In quel documento era previsto l’impiego di un addetto al diserbo per tutti i cimiteri. Una figura unica, referente anche per segnalare ogni disfunzione. Eravamo all’inizio della scorsa estate e io ritenevo potesse rappresentare un provvedimento risolutivo di un problema, mai mi stancherò di ripeterlo, grave e annoso. Ma, ahimè, non è stato così e me ne rammarico molto. L’ho ribadito a più riprese, poiché essendo vicino alla gente e raccogliendone proposte e lamentele, anche e in particolare sulle piccole esigenze, da pubblico amministratore mi sento mortificato nel non riuscire a dare risposte”. La chiosa di Mirarchi non può quindi non essere amara: “Ci si dimentica sovente degli aspetti della vita quotidiana di ognuno di noi, che di certo non hanno nulla da spartire con i megaprogetti. Ed è proprio questo il motivo per cui devo criticare ancora una volta le strutture preposte, dall’assessore al ramo ai Settori di riferimento, che nell’occasione vanno messi sul banco degli imputati per non essere stati in grado di garantire a chi ha un parente o un amico in ottava, settima e sesta, fila dei cimiteri catanzaresi di giungere fino alla lapide del proprio defunto. Si tratta di Uffici che non possono accampare la scusante della mancanza di soldi, dal momento che hanno l’obbligo di reperire i fondi per cui come ho oltretutto spiegato prima esistono poste di bilancio riservate. Arrivati a tale stato di cose – ha concluso il consigliere – mi devo dunque augurare solo che il miracolo, perché di ciò sembra trattarsi, lo facciano le ormai imminenti elezioni. Un periodo in cui ci si ricorda finalmente anche delle cosiddette faccende minori, non di sicuro per il sottoscritto, che però tanto stanno a cuore a migliaia di persone comuni le quali non hanno intenzione di accontentarsi solo della pulizia fatta una tantum oppure in vista dell’1 e 2 novembre in occasione della festa di Ognissanti e della commemorazione dei defunti”.

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