Comune Catanzaro: Abramo e i gruppi di maggioranza: andiamo avanti con fiducia

Due riunioni, una tra sindaco e Forza Italia, l’altra tra i gruppi di maggioranza per continuare fino a scadenza di mandato. Domani conferenza dei capigruppo

Nel tempo sospeso tra pandemia, coloriture cangianti e ordinanze di vario genere e provenienza, la vita amministrativa va avanti, come ogni altra forma di vita. Anche al Comune di Catanzaro, nel quale l’horribilis anno bisesto e bivigesimo si era fatto annunciare niente male dal dicembre precedente, con la faccenda dei gettoni. Tra uno strappo e l’altro, tra poco arriverà l’anniversario del primo grande scossone alla stabilità precaria dell’edificio venuto fuori dalle elezioni del 2017. Non sarebbe di buon auspicio fare coincidere la prossima seduta di Consiglio con il 13 dicembre, giorno in cui la procura bussò a palazzo de Nobili.

Per cui domani mattina si riunisce la conferenza dei capigruppo per fissare la data giusta per rimettere in movimento la macchina amministrativa comunale, dopo l’ultimo inciampo giudiziario indiretto causato dall’emissione della misura cautelare nei confronti di Domenico Tallini, personalità di cui sarebbe inutile oltreché fuorviante negare la forte influenza politica nella maggioranza consiliare.

C’è intento fermento nei gruppi di maggioranza e nell’esecutivo di Abramo, nel cui ambito si devono registrare due riunioni, una mattutina e una pomeridiana. Nella prima, Sergio Abramo ha incontrato tutto il gruppo consiliare di Forza Italia, compresi i due satelliti di Obiettivo Comune e di Officine del Sud, per chiarie definitivamente gli equivoci seguiti alla dichiarazione del sindaco nell’immediatezza dell’arresto di Tallini. Ai forzisti catanzaresi, a non solo a loro, le parole di Abramo erano sembrate troppo fredde e distaccate nei confronti del maggiore azionista del suo ultimo mandato. Poi erano arrivate le precisazioni, anche nel corso del Monitor di Catanzaroinforma, fino ad arrivare al chiarimento definitivo odierno.

Tolti di mezzo gli equivoci, e ribadita, insieme alla fiducia nei confronti del dimissionario presidente del Consiglio regionale, la necessità di separare vicende giudiziarie da azione amministrativa, è emersa chiara la volontà di continuare nell’esperienza di governo, affrontando il difficile momento sanitario ed economico con l’obiettivo di arrivare con responsabilità alla fine del mandato attribuito dagli elettori. I consiglieri di Forza Italia si trovano in una situazione oggettivamente difficile, essendo al momento privati della loro guida politica, da cui attingevano ispirazione anche dal punto di vista immediatamente operativo.

Molti di loro sono alle prime esperienze amministrative, e lo scoramento per le sorti del leader potrebbe sfociare in disillusione e rigetto. Per questo il capo delegazione Ivan Cardamone ha voluto mettere di fronte il gruppo con il sindaco, che d’altra parte non ha mai formalmente abbandonato Forza Italia, nonostante la forte liquidità di questo partito e le riconosciute, e reciproche, simpatie con la Lega di Salvini. Insomma, pace fatta. E volontà di proseguire nei progetti di giunta che prima dell’irrompere della pandemia non erano per nulla trascurabili, quantomeno dal punto dell’impegno finanziario, a iniziare da Agenda urbana. Abramo ha rassicurato tutti, innanzitutto sulla sua volontà di non compiere alcun rimpasto nell’esecutivo, come era stato profilato non fosse altro per l’irrompere nell’area di maggioranza dello strano gruppo Udc, cresciuto di due elementi (Merante e Trifiletti) all’esterno ma ancora monocomponente (Brutto) in aula.

Inutile negare che aleggia, fortemente, l’aura dell’inchiesta chiusa su Tallini, soprattutto dopo le dichiarazioni di esponenti della sinistra (Notarangelo e Bova) che esortano il sindaco alle dimissioni per sopravvenute impunture legalitarie della compagine di maggioranza. Ipotesi respinta con indifferenza e finanche punte di sdegno da parte di Abramo, che si è detto pronto a staccare la spina per primo qualora si accorgesse di manovre ndranghetiste o soltanto poco lecite intorno all’operato della sua giunta.

Mentre scriviamo è in corso a Palazzo De Nobili una riunione congiunta dei gruppi di maggioranza al Comune. L’intento è sempre lo stesso. Stringere le fila, dare un segnale di compattezza, obiettivo più facile, e dare l’impressione di serena operatività, traguardo più arduo considerando che nessuno è tanto ingenuo da pensare che l’azione della procura non abbia voluto, o ancora non voglia, verificare la fondatezza o meno di ingerenze poco commendevoli, presunte o meno, nel libero esercizio di voto delle ultime consultazioni elettorali.