Depuratore, i dubbi di Notarangelo sul silenzio del Comune

Si tratta di quattordici i milioni di fondi stanziati nel 2012

“Il 2021 si apre, oltre che purtroppo con un vertiginoso aumento del numero dei contagi, con un inquietante scambio di “gentilezze” tra gli azionisti di maggioranza al governo della città di Catanzaro da oltre venti anni: il sindaco Sergio Abramo e l’ex presidente del Consiglio regionale, Domenico Tallini. Catanzaro, quindi, oltre che con la spada di damocle di un possibile accesso della commissione antimafia al Comune, si trova davanti attonita ad una serie di interrogativi sul passato di una gestione su cui emergono interrogativi relativi alla legittimità di nomine di dirigenti, di commissioni di gara, di appalti. Domande che arrivano ad interessare anche la redazione del Bando di gara per la realizzazione del nuovo depuratore, nell’ennesima puntata di una storia infinita che danneggia il territorio e la sua collettività, oggetto di una specifica interrogazione del consigliere comunale Nunzio Belcaro, ricca di spunti da approfondire”. E’ quanto afferma il consigliere regionale del Pd, Libero Notarangelo.

“In merito al nuovo depuratore, il Comune si trova ancora in una fase preliminare e ben lontana dalla cantierizzazione dell’opera. Quattordici i milioni di fondi pubblici, stanziati nel 2012 – spiega ancora Notarangelo -. Ricordiamo lo stanziamento del Governo che prevedeva la compartecipazione di una cordata di privati che avrebbe dovuto curare la realizzazione di una nuova piattaforma. E oggi siamo di fronte a fondi di fatto indisponibili a causa di una lunga battaglia amministrativa che ha lasciato sul piatto il solo finanziamento pubblico. Ricordiamo che, sempre nella documentazione relativa alla progettazione si fa riferimento al fatto che “Il Comune di Catanzaro non rientra tra quelli in procedura di infrazione comunitaria, pur tuttavia il sistema depurativo e fognario a servizio della Città presenta delle evidenti ed acclarate criticità per il cui superamento è necessario delineare le azioni più efficaci per pervenire all’adeguamento funzionale dell’impianto esistente o procedere con la realizzazione di un impianto ex novo in sede diversa, con eventuale adeguamento/efficientamento del sistema fognario laddove ne sussistesse la copertura finanziaria”. Allora partiamo dal presupposto che le difficoltà di reperire risorse finanziarie utili alla realizzazione di un nuovo depuratore non hanno nemmeno consentito un approccio sistematico al problema dell’assetto fognario cittadino ed anche quello che caratterizza le reti di distribuzione dell’acqua potabile: le reti esistenti sono caratterizzate da una vetustà di concepimento, progettazione e realizzazione, ci piacerebbe capire nel dettaglio se nel bando di gara e dei documenti correlati si è tenuto conto o meno del fatto che per risolvere la Procedura di Infrazione numero 2014/2019 occorre collettare all’impianto di depurazione i reflui fognari prodotti da circa un terzo della popolazione. Un’altra domanda che ci poniamo e se nella redazione del Bando di gara e dei documenti correlati si è tenuto conto o meno del fatto che occorre indispensabilmente rilocalizzare l’impianto di depurazione attualmente esistente in località Verghello, così come il Comune di Catanzaro ha già statuito e deciso negli atti di gara precedentemente esposti, atteso che l’espansione urbana dell’agglomerato di Catanzaro Marina da una parte del Fiume Corace e di Roccelletta di Borgia dall’altra, hanno prodotto “l’inurbamento” dell’impianto che oggi si trova circondato da aree antropizzate. Ecco – conclude Notarangelo -, sono domande queste in merito alle quali sarebbe utile per capire, sempre nell’interesse della collettività, ricevere qualche utile chiarimento”.