Jasmine Cristallo: “A Catanzaro è giunto il momento delle scelte radicali”

Una classe dirigente che non consente il ricambio, ostacolando sistematicamente ogni tentativo di affermazione del "nuovo", produce mostri

“Le notizie pubblicate oggi dalla stampa ci dicono che ben più gravi coinvolgimenti di quanto finora ipotizzato e denuciato hanno caratterizzato la politica da decenni a Catanzaro.
Catanzaro diventa il luogo dove si attaglia bene il detto tutto bene, niente bene, e come affermato nel corso della conferenza stampa da Tonino De Marco , tutto ciò è risaputo”. E’ quanto si legge in una nota stampa di Jasmine Cristallo, portavoce del movimento delle Sardine. 

“Se dovesse avvenire lo scioglimento del Consiglio comunale, vuol dire che la intera classe dirigente di questa città è sotto accusa e dovrà essere giudicata senza esitazioni sul terreno politico prima ancora che giudiziario.
Il trasformismo e l’imbarco di potentati di voti- prosegue Cristallo –  non ha risparmiato neanche coalizioni che sarebbero dovute essere immuni da tali pratiche.
Una città, il suo tessuto politico ed economico ha allevato le milizie del cavallo di Troia che hanno aperto le porte della città a gruppi e clan legati a imprenditori in odore di mafia. E’ allarmante, è in pericolo la convivenza di una intera comunità, perché a questo punto ogni dissenso o contrasto politico, viene tradotto come avversione e lotta ai “comitato di affari”, le cui reazioni possono essere imprevedibili.
Quando in una Città come Catanzaro, paludata di ipocrite serenità e vili silenzi, ci sono Imprenditori che considerano la ‘ndrangheta una “risorsa” e non un problema, quando nella nostra città nella mia città ci sono imprenditori che ridono ( come i criminali che ridevano dopo il terremoto) sul termine pizzo, che va spezzettato e anagrammato come pizz…eria, allora ci troviamo davanti a gruppi culturalmente e politicamemte criminali, perché hanno ucciso, annientato qualsivoglia desiderio di protagonismo delle energie migliori.

Una città dove di fatto si stilano i listini per l’acquisto dei voti, quando per questo si costituiscono mediatori di tali scambi, a cui chiedere qual è in quel momento “il prezzo di mercato del voto”, ( magari per garantire a qualche congiunto la scalata politica), allora non siamo al mercimonio ( che al cospetto diventa arte nobile del bisogno): è una città destinata alla dannazione, è una città dilaniata al suo interno da un male che va estirpato con ogni mezzo, a costo anche di mutilazioni.
Non abbiamo bisogno di analisi sociologiche, ma di azioni forti che definiscano il che fare, con chi farlo e per chi farlo, e nel contempo affermare chi contrastare e che cosa non rappresentare.
A Catanzaro è giunto il momento delle radicali scelte, senza più liturgie né accattonaggi di blasoni decaduti.
Una classe dirigente che non consente il ricambio, ostacolando sistematicamente ogni tentativo di affermazione del “nuovo”, produce mostri che, nel medio e lungo periodo, divorano i propri figli costringendoli a gettare la spugna e a disinteressarsi alla vita pubblica della propria città.
Vedremo cosa succederà nei prossimi giorni, mi sto convincendo del fatto – però – che a volte l’unico modo per iniziare la risalita, sia quello di toccare il baratro e conoscere il bruciore forte delle ferite”.