Rinvio elezioni provinciali, la precisazione di alcuni consiglieri provinciali: nessuno voleva mortificare Lamezia

La nota a firma di Baldassarre Arena, Nicola Azzarito Cannella, Giuseppe Pisano, Fernando Sinopoli, Filippo Mancuso, Luigi Levato, Ezio Praticò

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    Di seguito la dichiarazione del vicepresidente della Provincia Antonio Montuoro e dei consiglieri provinciali Baldassarre Arena, Nicola Azzarito Cannella, Giuseppe Pisano, Fernando Sinopoli, Filippo Mancuso, Luigi Levato, Ezio Praticò:

    “Come avevamo avuto modo di ribadire in altre circostanze, il rinvio delle elezioni, oggi certificato dalla’approvazione del decreto “Milleproroghe”, era già stato proposto dall’Upi nel gennaio 2021 e da noi ampiamente condiviso. Al di là di vari articoli apparsi sulla stampa, noi da sempre abbiamo sostenuto l’opportunità di rinviare le elezioni. La convocazione dei comizi elettorali, avvenuta con la firma del decreto il 19 febbraio, è stata un atto dovuto poiché disposto dalla  L. di conversione n. 159 del 27 novembre 2020 che specificava il differimento delle consultazioni elettorali provinciali, a causa della pandemia, entro il 31 marzo 2021. Quindi non abbiamo mai utilizzato discrezionalità nelle scelte, che ribadiamo per l’ennesima volta sono sempre state in perfetta sintonia con la volontà di Upi di rinviare le elezioni.

    Nessuno ha mai voluto “mortificare nella dignità la citta di Lamezia Terme”, così come qualcuno ha voluto ribadire tramite stampa. Il rispetto delle norme non può certamente essere equiparato alla volontà di ferire un territorio o di avvantaggiarne un altro. Siamo i primi a sostenere che un voto effettuato con la partecipazione di più Comuni è maggiormente rappresentativo del nostro territorio provinciale.

    A chi addirittura si è rivolto al Ministero dell’Interno per richiedere il rinvio di 15 giorni, vogliamo suggerire di prestare attenzione ai calcoli matematici e non solo alla propaganda giornalistica. La normativa in materia di pubblicazione delle liste, infatti, impone la presentazione delle stesse venti giorni prima della scadenza. I territori citati, anche qualora il voto fosse slittato di quindici giorni, non avrebbero comunque potuto partecipare alle elezioni. Quello letto sulla stampa è sembrato il tentativo di manifestare una solidarietà senza contenuti, ma solo di parvenza. L’atteggiamento di qualcuno ci fa rivivere, in chiave più moderna, la storica battaglia di don Chisciotte e i mulini a vento. Con questa nota vogliamo perseguire lo scopo di fare chiarezza rispetto al reale iter burocratico che ha portato al rinvio delle elezioni provinciali. Non ci faremo carico di rispondere ad ulteriori provocazioni, personali più che politiche.

    Le propagande fatte utilizzando la stampa, in vista della futura campagna elettorale, le lasciamo agli altri. Il nostro operato, svolto fino ad oggi nella più totale trasparenza e propensione verso tutti i territori provinciali, non deve essere messo in discussione. Per ulteriori spunti riflessivi sullo svolgimento delle buone pratiche amministrative provinciali, restiamo a disposizione in qualunque momento”.

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