Comune indebitato, Costanzo: “Ci dica il sindaco Abramo dov’è il virtuosismo che vanta?”

Vengano restituiti in tre rate da 8 milioni all’anno oppure in trenta rate da un milione all’anno, poco importa

Il sindaco Abramo ammette di avere indebitato il Comune per 25 milioni di euro. Vengano restituiti in tre rate da 8 milioni all’anno oppure in trenta rate da un milione all’anno, poco importa. Allo stato dei fatti, Catanzaro è tra i dieci Comuni più indebitati d’Italia, assieme a Napoli, Salerno, Reggio Calabria. E’ sempre Abramo a spiegarci come è stata generata questa voragine. Nel 2013 serviva liquidità per pagare i debiti, prodotti evidentemente dalle sue precedenti amministrazioni, ed è stato contratto un maxi mutuo, anche per parare le mancate entrate che il Comune di Catanzaro non riesce a riscuotere. Ci dica il sindaco Abramo dov’è il virtuosismo che vanta? E’ quanto si legge in una nota stampa di Sergio Costanzo, capogruppo al Comune di FarePerCatanzaro. 

Noi non capiremo molto di bilanci, ma a giudicare dalle prese di posizione della Corte dei Conti e del MEF non ci capisce molto nemmeno il nostro sindaco. Che si è risentito solo perché viene indebolita la sua candidatura alla presidenza della Regione o all’assessorato al bilancio. Il “metodo Abramo” che ha prodotto questo sfascio a Catanzaro non credo sarà molto gradito alla Cittadella. Dopo avere parlato male per anni dei suoi colleghi Occhiuto e Falcomatà, accusandoli di fare solo debiti, ora deve lui spiegare le sue manovre finanziarie.

Io ci capirò poco, ma penso che il Comune di Catanzaro è condannato a pagare un piano di rientro con cifre che non lasceranno nessun margine di manovra ad un bilancio già asfittico. Senza soldi non si cantano messe e vorrei capire dal sindaco superesperto in bilanci come farà a riempire gli “zero” dei capitoli dell’attuale bilancio di previsione.

Sarebbe il caso che il Consiglio Comunale istituisca una commissione d’inchiesta per indagare su come si è formata questa immensa massa debitoria e di chi sono le responsabilità di una situazione che si ripercuoterà pesantemente sul futuro della nostra Città, conclude Costanzo.