Mozione contro Polimeni: non è in discussione, ma monopolizza il dibattito

Il sindaco Abramo abbandona il Consiglio risentito di una battuta sfuggita alla consigliera Costanzo. Clima teso in Aula

L’odierno Consiglio comunale ha una ragione normativa, perché occorre dare seguito alle surroghe derivanti da due diverse situazioni. C’è la surroga a seguito di dimissioni, del consigliere comunale Filippo Mancuso con la subentrante Anna Altomare, e la cessazione dalla carica di consigliere comunale di Rosario Lostumbo, a seguito di nomina ad assessore, con surroga e convalida del consigliere comunale subentrante Emanuele Ciciarello. La formalità viene esperita in breve tempo dalla presidenza. Anna Altomare, che si occupa da anni di volontariato in un’associazione denominata “Sacro Cuore” è la prima dei non eletti nella lista Federazione popolare per Catanzaro. Emanuele Ciciarello, che subentra a Lostumbo, dipendente di un Ente della Regione Calabria, è risultato essere il primo dei non eletti nella lista “Catanzaro in Rete”. Ambedue le liste non sono rappresentate attualmente in Consiglio.

La morte dell’arcivescovo emerito Antonio Cantisani avvenuta in mattinata porta a un dovuto cambiamento di priorità. Il presidente Polimeni chiede un minuto di silenzio e dice: “Oggi Catanzaro ha perso uno dei suoi padri spirituali più conosciuti e amati. Tutti noi abbiamo avuto modo di conoscere Sua Eccellenza l’Arcivescovo monsignor Antonio Cantisani, che ci ha purtroppo lasciato a quasi 95 anni. Tra l’altro la notizia della sua morte è arrivata a due settimane di distanza dal ventennale della cittadinanza onoraria che questa stessa aula, il 14 luglio 2001, gli aveva conferito. Cantisani è stato per decenni il Padre spirituale dei credenti di questa città. Città che penso di poter dire lui abbia amato fino all’ultimo istante nell’ottica di un’adozione – se vogliamo definirla così – nella doppia direzione, cioè Catanzaro che aveva adottato il suo Arcivescovo e il suo Arcivescovo che si era fatto adottare da Catanzaro, nella quale è sempre stato presente, e attivo, anche dopo essere diventato Arcivescovo emerito, circa 18 anni fa. Non sono io a dover ricordare i tanti incarichi nazionali, in seno alla Cei, che ha ricoperto nel suo lungo magistero. Il minuto di silenzio che chiedo al Consiglio di osservare adesso è un atto dovuto e doveroso”. Allo scadere del minuto si rende noto alla cittadinanza che con sua ordinanza il sindaco Abramo ha stabilito il lutto cittadini per domani, giorno dei funerali dell’Emerito.

Anna Altomare saluta tutti, sindaco presidente colleghi consiglieri e stampa, ma soprattutto l’assessore Franco Longo per averla inserita nel 2017 nella lista Federazione popolare e il consigliere regionale Filippo Mancuso che riconosce come suo leader regionale.

Emanuele Ciciarello, fresco papà, ha in breve tempo la sua seconda grande emozione nell’entrare in Consiglio, dove aderisce direttamente nel gruppo di Forza Italia. Da qui i ringraziamenti al consigliere regionale Domenico Tallini.

Il terzo punto riguarda la deliberazione dell’aprile 2021 della Sezione di controllo della Corte dei Conti numero 71, contenente un lungo elenco serie di irregolarità con riferimento ai rendiconti 2015, 2016 e 2017 del Comune capoluogo, con l’invito conseguente al loro risanamento pena l’impossibilità di poter accedere a una parte equivalente della spesa.

Il sindaco Sergio Abramo, che ha la delega al Bilancio, asserisce che le misure illustrate dal dirigente e approvate dalla giunta, e da trasmettere alla Corte sono congrue, e ne chiede l’approvazione all’aula.

Sergio Costanzo (Fare per Catanzaro): È stato un anno terribile per la città che viene suggellato dal giudizio severo della Corte dei Conti che smonta il mito dei conti in ordine. Non si capisce perché la giunta non si è costituito parte civile nel procedimento “Multopoli”, mentre lo ha fatto nel procedimento “Gettonopoli”. Costanzo chiarisce che non ha nulla da temere dal punto di vista giudiziario. “Lei fa figli e figliastri, caro sindaco”. Come non ricordare a proposito la permanenza nello stesso ruolo di diversi dirigenti, quando ciò è contrario alle norme.
Prima il sindaco si è consegnato mani e piedi all’onorevole Salvini, oggi lo fa con l’on. Mangialavori, per avere il posto si assessore nella prossima giunta. “Lei ormai è un sindaco con un gruppo ormai decimato”. Tallini non è più i leader di Forza Italia in provincia di Catanzaro e pertanto in difficoltà. Sicuro che Tallini riuscirà a estrarre il cilindro dal cappello. La mozione contro Polimeni aveva una ragione etico-morale. “Risulta dalle carte che nel mentre montava Gettonopoli, lei era dipendente di una società televisiva in cui i consiglieri erano definiti con i peggiori epiteti da cui si è prontamente dimesso. La mozione, ha avuto diversi voti, in diversi gruppi, i numeri c’erano, nonostante si asserisca il contrario. Polimeni, lei insegue il sogno di essere il futuro Abramo della città. Vedremo se sarà così. Intanto dobbiamo riportare che la società di cui sopra ha ricevuto contributi da una società partecipata dal Comune. Sarebbe veramente grave”.

Lettera aperta di Costanzo ad Abramo: “Il sindaco che non c’è o il sindaco che è stato. La città è senza guida, abbondonata e tradita. Piegato ai voleri dei commissari. Assente sul furto della facoltà di medicina da parte di Unical. Sulla crisi dei rifiuti non c’è. E così via sull’ospedale Covid, sull’aula bunker a Lamezia, sull’archivio distrettuale, sul porto, sulla crisi del turismo: e tu caro sindaco, non ci sei. Hai lasciato che tutto questo avvenisse e adesso vuoi andare via. Il tuo dovere è mandare a termine il mandato, cercando di riparare i guasti. La città ti chiede acqua, peggio dei paesi africani. Il depuratore. La città è sporca e tu parli dell’80 per cento della differenziata. Se non vuoi essere ricordato come il sindaco che scappa assumi le opportune responsabilità”.

Giovanni Merante (Udc), fresco della nomina di commissario provinciale del partito da parte del presidente De Poli, riprende la parola in Aula dopo un paio di sedute in cui è stato assente. Ai nuovi dice che pongono troppe aspettative sul Consiglio comunale. Questo è un Consiglio sui generis. Ha fatto venire meno i principi, le regole, le consuetudini. Da qualche anno non conta più nulla a livello regionale e nazionale. Si arrabatta ormai tra liti, controversie, fughe. Infine, indagato per i suoi 95 centesimi. “Tra cui il sottoscritto per appropriazione indebita”.  Nato male questo mandato, con l’accordo precedente tra Abramo, Tallini e CZ da Vivere, in cui si stabiliva che Abramo non avrebbe mai presentato velleità per il quarto mandato nel 2017. Unico garante delle nomine nelle Partecipate, Tallini, si riuscì in ogni modo a fare eleggere nuovamente Abramo pur essendo inviso sia al centrodestra che al centrosinistra. Adesso Abramo ambisce a un posto di assessore regionale. Una cosa in sé buona e desiderabile. Ma intanto non ne ha fatto una giusta. Il sindaco, lo dice a beneficio dei nuovi arrivati, ora è di Forza Italia. Il risultato di quell’accordo prescindeva dai risultati elettorali. “CZ da Vivere” ha troppi incarichi rispetto ai risultati elettorali. In questo Consiglio continuano a governare consiglieri regionali, mentre il sindaco non ritiene di convocare mai i consiglieri di maggioranza. “Faccio mie le considerazioni del consigliere Costanzo. Lei presidente Polimeni non può pagare per le cose dette in televisione da un suo famigliare su questo Consiglio. Ma, se le cose dette da Costanzo sono vere, nel documento di sfiducia si afferma che lei non può guidare più questo Consiglio, e anche se il gruppo di Forza Italia si defila per ragioni di partito, lei in rispetto dell’istituzione che rappresenta deve lasciare, perché il documento pur non depositato, esiste. Faremo di tutto per eleggere Occhiuto presidente, ma non può permettersi di dire al Consiglio comunale di non fare ciò che da consesso libero può fare”. Questa di Occhiuto è stato un passo falso. Ha compresso la volontà del Consiglio comunale. Il Consiglio comunale non conta nulla. Responsabili sono Sergio Abramo, ottimo amministratore, e Marco Polimeni, che deve prendere atto che erano state raccolte le firme per la sua sfiducia in numero ben superiore al dovuto. “Se lei non ne prende atto, sarà il presidente di Roberto Occhiuto e non del Consiglio comunale. Lei è persona perbene, ma ha fatto errori imperdonabili nella gestione del Consiglio”. In questi nove mesi l’assise comunale ritrovi la dignità che ha perso in questi tre anni e mezzo.

Giulia Procopi (Forza Italia). Il documento di sfiducia presentato da alcuni consiglieri ha trovato attenzione nel suo gruppo. La presa di posizione di Forza Italia, pur valutando degne di valutazione molte cose della mozione di sfiducia, ha raccolto con senso di responsabilità del candidato presidente di mantenere unito il centrodestra.

Nunzio Belcaro (Cambiavento). Cordoglio per la morte dell’arcivescovo emerito e vicinanza ai colleghi giornalisti Antonio Cantisani e Maria Rita Galati, stretti congiunti del defunto e sempre presenti alle sedute per svolgere il loro lavoro. Sull’intervento di Costanzo e Merante non interviene nel merito, solo nota che, nonostante in ogni intervento traspari il peggio all’interno della maggioranza, il centrodestra si immoli sempre all’unità della coalizione. Questa città perde dignità quando su Repubblica viene riferito che non si riesce a seppellire due bambine musulmane perché non è attrezzata allo scopo. Viceversa guide come Cantisani risaltano proprio per la loro funzione. E per la capacità di trasformare un problema in opportunità La Cattedrale è chiusa, il Covid non permette la funzione al chiuso e l’arcivescovo Bertolone decide di portare in giro per tutta la città la statua del patrono per terminare la funzione nella chiesa del quartiere Lido. L’Aula Rossa è inagibile, potremmo portare il Consiglio nei quartieri.

Roberta Gallo (Misto). Non concorda con il collega Costanzo perché non si deve sempre e comunque parlare male di questa amministrazione. Si sono approvate tante pratiche e fatte molte cose. Certo ci sono défaillance, ma il rinnovamento deve essere costruito giorno dopo giorno. Complimenti al presidente Polimeni, per essere totalizzante sui media. La sfiducia orchestrata ai suoi danni è solo tempo perso rispetto all’impegno dei consiglieri, eletti per risolvere e non per creare problemi. Il problema non è sapere chi sarà candidato alla Regione, ma sapere come fare in modo di canalizzare i finanziamenti in favore della città. La mozione è una sconfitta politica. In politica contano i fatti, e questi dicono che nessuna sfiducia non è stata depositata. Perché i numeri non c’erano. Nello scorso Consiglio Gallo aveva porto i complimenti a Roberto Occhiuto per l’intervento svolto in occasione della presentazione della candidatura. Intervenendo sulla questione Polimeni ha indicato la direzione verso cui dirigersi, l’unità e non il personalismo esasperato. Lungimiranza, dote che manca a qualcuno. Paragone al soldato giapponese che continua a combattere per una guerra persa e finita.

Eugenio Riccio (Misto) Si complimenta con Abramo, Tallini e Carlo Nisticò per la sentenza di assoluzione della Corte dei Conti relativa a “Multopoli”. “Non sono d’accordo sui giudizi intorno al Consiglio comunale né troppo osannanti né troppo trancianti. L’intervento di Roberta Gallo dimostra come si può crescere politicamente”. Riccio esprime la sua totale solidarietà a tutti i consiglieri comunali che lavorano giorno dopo giorno nelle commissioni per risolvere i problemi della città. Con alcuni amici ha creato l’associazione politica Controvento che mira alla concretezza. Catanzaro ha bisogno che i servizi funzionino. Si alza così la qualità della vita, che è quel che conta

Giuseppe Pisano (Catanzaro con Abramo). L’arcivescovo Bertolone si è accorto che questa è una città divisa. Così come se ne sono accorti i progettisti che lavorano al Piano strutturale. Dico alla stampa e all’opinione pubblica: giudicateci alla fine. I fatti daranno ragione al sindaco Abramo e al presidente Poimeni. I rilievi della Corte dei Conti sono usuali per tutte le amministrazioni. Come si fa a dire che l’assessore al bilancio Abramo non è ottimo assessore al bilancio. E poi elenca le buone cose fatte dall’Amministrazione: “Aspettate la fine per dare un giudizio. Non so chi dopo Abramo avrà coraggio di sedersi su quella poltrona”. Plaude alla responsabilità di Tallini di anteporre l’unità della maggioranza all’esito della mozione di sfiducia. “Polimeni non deve pagare per le colpe del padre. Chi crede di dover querelare Lino Polimeni (padre del presidente del Consiglio, noto conduttore televisivo, locale, ndr), ma non si faccia una colpa a Marco Polimeni”. Ricorda che l’accordo del 2017 fu instaurato tra Abramo, Tallini, Aiello, Mancuso e Parente. Rimprovera il presidente Polimeni di evitare da tempo di fare foto insieme, “forse perché nelle sue interlocuzioni telefonichec’è qualche pesce ubriaco”.

Manuela Costanzo (Obiettivo Comune): Si rivolge alla consigliera Gallo, anche questa avrebbe firmato la mozione se fosse ancora nel gruppo di Forza Italia. Le chiede se è ancora nel centrodestra, poiché contesta l’unità cui tende invece il candidato Occhiuto. Su Gettonopoli, replica a chi le contesta di avere lottato per non accettare per lei il criterio riduttivo della tenue gravità. Non consente a nessuno di addebitarle scarsa responsabilità. Se decade il presidente, deve decadere anche la vicepresidente. La carica spetta a Forza Italia. Interdetta del comportamento di molti consiglieri che in Commissione parlano male del sindaco e poi lo osannano in Consiglio.

Sergio Abramo, sindaco della Città. Monsignor Cantisani è morto a 95 anni con una lucidità mentale mai conosciuta altrimenti. Rammarico per l’abbandono del consigliere Mancuso. Ai nuovi consiglieri consiglia di non impaurirsi, perché le cose sentite oggi sono le stesse cose dette alla prima seduta del2017. In Consiglio comunale si dà sfogo agli umori e non si affrontano le pratiche. “Apprezzo Riccio, che spesso mi critica, perché affronta i problemi e non altro. Ringrazia Merante per l’apprezzamento come amministratore”. Si guarda a Catanzaro, quando basta guardare le cronache delle altre città capoluogo. Per l’acqua, per i rifiuti, per comprendere come è ingiusta la condanna su come si amministra Catanzaro. La vicenda Gettonopoli per primo ha penalizzato il sindaco. “Non me la sono presa con Marco Polimeni quando il padre ha attaccato in televisione il Consiglio. In televisione nazionale ci si preoccupa dei piccoli gettoni dei consiglieri quando gridano vendetta i risultati dei parlamentari rispetto al lauto stipendio che percepiscono. Non ho mai attaccato Sergio Costanzo per la sua parentela. Lo stesso deve accadere per tutti. Ognuno di noi si è candidato personalmente e deve rispondere personalmente. I parenti non possono entrare nel dibattito politico. A Marco Polimeni sconsiglio di fare il fare il sindaco”. Troppe responsabilità rispetto alla paga da sindaco. Il sindaco prende quanto un componente della struttura regionale del consigliere. E nessuno parla. Entriamo in questa ottica, diciamo che le strutture regionali fano schifo. La costituzione di parte civile non è determinazione del sindaco. Ci sono gli uffici appositi, l’Ufficio legale, che presenta a pratica, dicendo: “C’è la convocazione del tribunale, occorre costituirsi”. È necessario. Non è vendetta nei confronti di nessuno. Né dispetto verso nessuno. Non sono in campagna elettorale, non mi presento in lista. “Men che meno con Sergio Costanzo, l’ho dimostrato in diverse occasioni quando si è trattato di considerare alcune questioni che lo hanno interessato”.
Sulla questione del cimitero musulmano, il consigliere Belcaro ha un progetto? Sa che per costruire un cimitero anche piccolo occorrono perlomeno tre anni? Per gli incendi al Parco biodiversità, si è chiesto il finanziamento per le telecamere fino alla parte bassa, ma il progetto è legato al complessivo della sicurezza.
“La politica ha il naso lungo come Pinocchio. Non sono mai scappato davanti a nessuno. Vedi la questione Rom via dai campi di Lido. Non scappo, non vado da nessuna parte. Non posso votare nessun candidato che non sia di Catanzaro. Mettermi d’accordo con Mangialavori per votare un candidato di Vibo è una grande bugia. Io voterò solo un candidato della mia città. Posso fare accordi solo per e con un candidato della mia città. Questa è una mia dichiarazione ufficiale, come quella analoga che feci nel 2017. Catanzaro va difesa. Ma in che modo?”. Abramo invita a guardare la situazione quasi disperata delle altre città (Reggio, Vibo, Crotone, Lamezia). La gogna mediatica sui sindaci. Settemila rinviati a giudizio, solo un centinaio condannati. C’è un uso distorto delle intercettazioni. C’è paura di dire una parola in più. Anche a telefono spento. C’è una limitazione della libertà.

A questo punto la risposta veemente e risentita del sindaco alla consigliera Manuela Costanzo su una battuta poco felice a lei sfuggita durante il racconto di un episodio vissuto da Abramo in merito alla subitanea diffusione sui social di una foto ritraente una cena svolta con consiglieri e dirigenti comunali a un ristorante. Il sindaco Abramo abbandona l’Aula affermando che non parteciperà più a un Consiglio di questo livello.

Sergio Costanzo replica a Roberta Gallo sulla presunta inconsistenza numerica della mozione. Enumera gli appartenenti ai diversi gruppi che avrebbero apposto la firma di sfiducia. Anche in questa occasione il tono si alza e diventa concitato.
Giovanni Merante (Udc). Bisogna ripristinare i Consigli circoscrizionali perché molti consiglieri che oggi siedono in quest’aula sarebbe degli ottimi consiglieri circoscrizionali. Altro diverbio con Giuseppe Pisano.

Antonio Triffiletti (Udc). In questo Consiglio vige il compromesso. Sono finite le regole in questo Consiglio quando sono venuti meno i paletti. L’Udc non vuole entrare in questa maggioranza schiava del compromesso. La mozione contro il presidente Polimeni aveva una sua ragione dettata dal mancato incarico di tutela legale verso i consiglieri comunali che rappresentano la città.
La pratica con 15 favorevoli 4 astenuti 1 contrario la pratica viene approvata.