Coraggio Italia, Priolo: “Saggia decisione aver accettato la candidatura in un partito giovane”

In corsa alle recenti elezioni regionali nella circoscrizione Calabria Centro

«È  stata una saggia decisione quella di avere accettato la candidatura in un partito giovane dinamico e ambizioso che contro ogni aspettativa ha raggiunto numeri e obiettivi meritori».

Lo afferma Denise Priolo, giovane candidata di ‘Coraggio Italia’ alle recenti elezioni regionali nella circoscrizione Calabria Centro.

«‘Coraggio Italia’ – aggiunge la Priolo –  partito fondato tra gli altri dal sindaco di Venezi, Luigi Brugnaro, e dal governatore della Liguria, Giovanni Toti,  ha sposato la ‘linea verde” puntando sui giovani e investendo in maniera considerevole sulle donne.  Un segnale forte, quest’ultimo, in antitesi a ogni  stereotipo di genere e persistenza di ruoli che prepotentemente continuano a sussistere in molte rappresentanze politiche».

Riavvolgendo il nastro della campagna elettorale, la Priolo parla di un tempo «consumatosi in poche settimane caratterizzate da impegno, dedizione e convinzione durante le quali ho potuto conoscere e apprendere da uomini di “notevole sapere politico”».

Poi ribadisce che ‘Coraggio Italia’ «è un nuovo partito, sceso in campo con i ‘migliori lancieri’», nessuno dei quali  «ha esitato di schierarsi in prima fila, a contatto con la gente veicolando messaggi e idee meritocratiche e democratiche. Uniti e leali,  abbiamo supportato e appoggiato l’ascesa a governatore della Calabria di Roberto Occhiuto, anch’egli ‘guerriero’ forgiato di pazienza e ideali,  pronto a lottare per una regione migliore, una terra dove la sanità sarà tra le prime questioni a cui mirare,  tra le prime da ‘curare’».

La chiosa è tutti nei ringraziamenti «per chi con umiltà e professionalità ha seguito il mio percorso in ‘Coraggio Italia’:  il senatore Gaetano Quagliariello, amico dei giovani; l’onorevole Francesco Bevilacqua,  uomo saggio e di encomiabile generosità: il dirigente Pino Bicchielli, ammirevole e incommensurabile mentore di questa avventura unica; Giovanni Carè, compagno di viaggio e gioventù».