È tempo di elezioni provinciali: il centrosinistra prepara le sue liste

Nel pomeriggio assemblea di amministratori a Palazzo di Vetro. Unanime il giudizio negativo su Abramo presidente della Provincia: “È stata una mala gestio” ha detto Ernesto Alecci, neo consigliere regionale

È tempo, anche, di elezioni per il rinnovo del Consiglio provinciale di Catanzaro.

Si vota il 18 dicembre, secondo il meccanismo introdotto insieme alla legge Delrio, per il quale a eleggere sono solo gli eletti, in una competizione di secondo livello che vede impegnati come elettorato attivo (chi vota) e passivo (chi è votato) solo gli amministratori degli 80 Comuni del territorio provinciale.

Per di più, con la diversa pesatura dei voti di ciascuno elettore, per cui uno non vale uno, ma, per esempio, il voto di un consigliere di Catanzaro o di Lamezia vale considerevolmente più del voto di un consigliere di Cropani o di Gizzeria.

Questa regola, unita al particolare caso che si verificò all’ultima votazione del 31 ottobre 2018 quando non partecipò al voto nessun consigliere di Lamezia per via del suo commissariamento, ha portato alla predominanza in Consiglio provinciale del comune di Catanzaro, forte, oltre al presidente, di ben 4 consiglieri su 12. Sergio Abramo allora la spuntò su Ernesto Alecci, 46885 voti ponderati, contro 46536.

Una manciata di preferenze che ha però determinato una situazione di sostanziale inerzia di iniziativa dell’Amministrazione, unita alla sua indifferenza verso le sorti del rimanente territorio provinciale. Perlomeno questo è stato il coro unanime venuto fuori nell’assemblea del pomeriggio a Palazzo di Vetro, convocata dai consiglieri di minoranza Marziale Battaglia, Davide Zicchinella e Gregorio Gallello proprio in vista delle prossime elezioni.

Le liste vanno presentate entro il 27 novembre, le candidature sono aperte, entro dieci giorni si conta di completare l’elenco o gli elenchi dei candidati. Si è ancora indecisi se formare una sola lista o due, se una a carattere civico e se una più strettamente legata al Pd.

Tutti gli intervenuti sono stati d’accordo sulla necessità che prima del colore politico sia rappresentata la dignità dei diversi territori, come non ha saputo garantire l’ultima gestione Abramo.

“Una Provincia – ha detto Marziale Battaglia, che è consigliere di Isca sullo ionio – arroccata sulla doppia appartenenza al Comune di Catanzaro, mentre i piccoli comuni hanno perso il riferimento importante che hanno sempre avuto nell’ente intermedio, a cui rivolgersi nei problemi ricorrenti.

La legge elettorale non aiuta. Cinquantotto elettori si dividono il 35% del voto ponderato, in sproporzione agli altri Comuni”. Non è una battaglia contro Catanzaro e Lamezia, ha tenuto a precisare Battaglia, che incontrerà mercoledì prossimo in Commissione Bilancio il presidente Abramo per discutere finalmente nero su bianco dei conti economici dell’Ente che presentano grosse difficoltà, come già specificato in altra sede.

Tanto che è molto probabile che il Consiglio approverà un consuntivo in deficit, in presenza di un disavanzo di 37 milioni, che in ogni modo potrebbe essere il passo necessario per accedere agli appositi capitoli “Salva Provincia” della Finanziaria 2022.
Davide Zicchinella, sindaco di Sellia, ha ricordato come il precedente presidente Enzo Bruno abbia “più volte riunito l’Assemblea dei sindaci. Con Abramo non è successo.

È vero che il Covid ha impedito la riunione dell’Assemblea, ma il presidente può benissimo andare lui dai sindaci. Neanche una telefonata.

Non si può fare il sindaco del comune più grande e pensare ai piccoli comuni insieme.

La Provincia di Catanzaro è diventato lo sfogatoio della città, con consiglieri comunali di Catanzaro che hanno usato la provincia come ufficio di rappresentanza del Comune.

Le riunioni sono state fatte non per risolvere problemi, ma per come potere occupare le postazioni importanti alla Regione, e lo stesso succederà per le amministrative di Catanzaro”.

Per Gregorio Gallello, sindaco di Gasperina, occorre “dare voce ai territori, facendo tesoro dell’esperienza negativa che c’è stata, programmando la vita dell’Ente, dando importanza ai territori. L’obiettivo è fare liste rappresentative di tutti i territori. Il nuovo Consiglio si troverà a lavorare con il nuovo presidente, poiché a settembre 2022 occorrerà votare per il successore di Abramo, nel frattempo decaduto perché non più sindaco.

È opportuno creare una classe dirigente seria e preparata ad affrontare le sfide dei prossimi anni, in considerazione anche dei flussi finanziari in arrivo con il Pnrr”.

Era presente anche Enzo Bruno, predecessore di Abramo nella carica di presidente, se mai ce ne fosse bisogno, ha calcato la mano sulle responsabilità del successore, non concedendogli alcun alibi. Né i suoi anni da presidente, segnati dalle grosse difficoltà introdotte dalla Delrio, in termini di risorse competenze e funzioni, possono essere ritenuti responsabili dello sfascio finanziario, poiché ha chiuso quattro anni in avanzo di amministrazione.

Né tanto meno qualcuno può imputare qualcosa al compianto responsabile finanziario Pino Canino, di cui si può dire solo che ha salvato l’Ente dal dissesto: “Altre sono le responsabilità e altre le direzioni verso cui indirizzare eventuali denunce”.
È

intervenuto anche Nicola Fiorita, leader del movimento “Cambiavento” in odore di nuova candidatura a Catanzaro, che si è detto d’accordo con i sindaci dei piccoli comuni trascurati dalla presente amministrazione provinciale.

“E’ stato del resto – ha detto – uno dei motivi per i quali non ho accettato nel 208 la candidatura a presidente che pure mi era stata offerta. È importante che il percorso sia unitario, è quello che stiamo cercando di fare a Catanzaro ed è quanto stanno facendo Davide, Marziale e Gregorio.

Cambiavento con i suoi due consiglieri comunali si mette a disposizione del percorso che può produrre buoni risultati”.
Sono poi intervenuti il sindaco di Torre di Ruggiero Mario Barbieri, il consigliere di Caraffa Luigi Ciambrone, il sindaco di San Sostene Luigi Aloisio, il sindaco di Cropani Raffaele Mercurio, l’ex sindaco di Satriano Michele Drosi.

A chiudere Ernesto Alecci, sindaco di Soverato, carica che tra poco dovrà lasciare per essere ormai componente del Consiglio regionale della Calabria: “Quella di Abramo – ha detto – è stata una mala gestio della Provincia.

Essere sindaco di una città importante come Catanzaro non consente di essere un buon presidente di una Provincia come Catanzaro che ha molti problemi.

Del resto, basta guardare cosa succede in ogni parte d’Italia, dove certamente non è presidente il sindaco del comune più grande. È stata questa la motivazione della mia candidatura nel 2018, andata male per il peso preponderante di Catanzaro, i cui eletti poi non hanno avuto cura del territorio provinciale”.

In Consiglio regionale, ha assicurato Alecci, sarà in rappresentanza non solo del territorio, ma di tutti gli amministratori locali, ben conoscendo le esigenze e le preoccupazioni quotidiane dei sindaci dei piccoli comuni.