Consiglio comunale con il fiatone: numeri risicati, anche tra i banchi della giunta

Intervento choc del consigliere Mottola d'Amato: chiesta la revoca dei progettisti del Piano strutturale comunale. Contrario il sindaco Abramo 

Un Consiglio comunale aperto con il fiatone – nel senso che la seduta odierna ha corso il serio pericolo di non essere tenuta per consunzione del numero dei partecipanti – si è concluso con un rompete le righe anticipato rispetto alle indicazioni di chiusura che sono di pertinenza del presidente. È successo che all’ultima votazione, riguardante l’ultimo dei punti all’ordine del giorno, l’ultimo dei debiti fuori bilancio sul piatto, molti dei già sparuti consiglieri hanno preferito lasciare anticipatamente l’aula, tanto che Rosario Mancuso, consigliere di Federazione per Catanzaro, si è sentito in dovere di richiamare i colleghi a un’assunzione di responsabilità che ha portato all’approvazione della pratica con nove favorevoli e quattro astenuti. Obiettivamente un po’ poco su una maggioranza che sulla carta ne conta quasi il triplo.

Ma, si sa, questa consiliatura volge al termine aggiungendo agli acciacchi di fine mandato la ruggine di contingenze derivanti dagli umori e dai malumori che anticipano la rimodulazione di giunta quale si appresta a compiere Sergio Abramo a cinque mesi dal termine della sua era da primo cittadino. Era giurassica, direbbero i cattivi, collegandosi a uno dei progetti da sottoporre all’approvazione dei Cis, i Contratti istituzionali di sviluppo, che contempla la creazione di un parco a tema preistorico ai Comuni di Siano.

Il sindaco ha preso la parola sulla fine della seduta, durata una novantina di minuti, appunto per ringraziare i capigruppo per l’apporto riscontrato sulla determinazione dei progetti proposti nell’ambito dei Cis, ben venticinque che, qualora approvati, darebbero una bella rinfrescata all’immagine e alla sostanza complessiva di una città bisognevole di manutenzione. Ma anche perché sollecitato da un intervento choc del consigliere di Socialisti e Democratici, Maurizio Mottola d’ Amato, che ha voluto portare a conoscenza della stampa l’invito annesso alla trasmissione on line del progetto preparatorio del Piano strutturale comunale, come oggi si preferisce denominare il Piano regolatore, di non divulgarne i contenuti soprattutto ai giornalisti, ma anche agli ordini professionali e comunque a chiunque ne fosse legittimamente interessato. Il fatto è che, secondo Mottola, non si tratta di un preliminare ma di qualcosa che somiglia, nelle fattezze e nell’impostazione, a un progetto esecutivo, e quindi in avanzata fase di realizzazione, scavalcando in ciò gran parte delle prerogative assegnate agli aventi interesse. Una sorta di prendere o lasciare, insomma, per di più corredato da dati che il consigliere definisce superati perché basati sul censimento 2011, quando l’emorragia di residenti era solo all’inizio e non aveva preso la china pericolosa che ha assunto. Inficiando, con ciò, le previsioni fatte proprie dal documento proposto dagli urbanisti in relazione ai volumi abitativi che appaiono allo stato ampiamente sovrastimati rispetto al fabbisogno si apro capite sia pro nucleo familiare. La cosa ha ovviamente riflesso sulla programmazione urbanistica, soprattutto in relazione al fantasmagorico indirizzo di zero consumo suolo. Mottola ha chiesto delucidazioni in merito al progettista Dinale, che ha candidamente ammesso di non poter dare una risposta attendibile sul tema, perché non a conoscenza dei dati relativi.

Cosa che ha portato il consigliere di S&D a chiedere pubblicamente, nell’aula consiliare, le revoca dell’incarico al gruppo di lavoro.
Abramo è prontamente intervenuto, dichiarandosi contrario a tale eventualità, in un momento in cui la cosa più urgente a fare è ovviare agli errori commessi dai commissari regionali quando approvarono d’ufficio l’attuale Prg. Anche perché tra i pericoli che incombono sulla città una colata di cemento è la più improbabile di tutti, poiché sono anni che all’Edilizia privata nessuno presenta richieste di costruzione, anzi nessuno ritira più e concessioni già approvate. Eccezione fatta per il quartiere Lido. Insomma, sia detto come commento, l’eccezione che conferma la regola, fino a quando, naturalmente, Lido farà parte di Catanzaro. In ogni modo, ha assicurato il sindaco, ogni trasferimenti di cubatura, che è la chiave per le nuove costruzioni prevista nelle linee guida approvate, dovrà preventivamente passare per le Commissioni, così come l’intero Psc, per essere approvato, dovrà superare l’unanimità dei consensi.

Per il resto, niente da segnalare, se non la nuova posizione collaborativa assunta da Sergio Costanzo, sempre condizionata all’apertura verso le esigenze manifestate in ultimo dal gruppo Udc, assenti peraltro, sia Merante che Triffiletti. E sempre con il retrogusto amaro del quadro impietoso che Costanzo dipinge ogni volta sullo stato della città e, anche, sulla salute del presente esecutivo Abramo che, a suo dire, citando il Tuel, dovrebbe eseguire quanto decide il legislativo, ovvero il Consiglio, e invece è tutto l’opposto. L’esecutivo dispone e il Consiglio esegue. Come in occasione delle decisioni assunte sulle manifestazioni natalizie.

Il Consiglio si era aperto con un minuto di raccoglimento per ricordare la prematura scomparsa del funzionario di polizia Antonio Trotta. Approvate le tre pratiche a maggioranza: variazione al bilancio di previsione finanziario 2021-2023 – Interventi urgenti di protezione civile di cui alle convenzioni per l’esecuzione del piano degli investimenti previsti dalla legge nazionale 145 del 30 dicembre 2018; prosecuzione affidamento alla società Amc della concessione per l’esercizio dell’impianto funicolare e gestione del parcheggio a valle; rinnovo affidamento alla società Amc della gestione del parcheggio ospedale civile.