Consolante lascia l’Udc e rimette la delega al traffico

"Una scelta che ho voluto rendere pubblica alla vigilia delle elezioni per il rinnovo del Consiglio provinciale per non lasciare spazio a equivoci o insinuazioni"

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Il consigliere comunale Enrico Consolante lascia l’Udc e rimette la delega al traffico.

“Le vicissitudini politiche che hanno fatto seguito alle ultime elezioni regionali mi hanno indotto ad una riflessione sull’opportunità o meno di continuare la mia avventura politica nelle file dell’Udc. Quasi due anni fa avevo maturato con entusiasmo l’idea di aderire ad un partito dalle radici e dall’identità storiche, nell’auspicio di poter dare un contributo utile a dare nuovo slancio all’Udc sul territorio provinciale. I buoni propositi portati avanti con il gruppo consiliare costituito insieme ai colleghi Merante e Triffiletti, si sono scontrati poi con una realtà differente in cui la condivisione degli obiettivi ha lasciato il posto alla riproposizione dei vecchi schemi” – si legge nella nota.

“Guardando alla competizione regionale, infatti, il partito su Catanzaro – prosegue la nota – non è riuscito a fare quadrato e a portare in dote quel consenso che sarebbe potuto essere decisivo per l’elezione dei candidati di punta del territorio. Al di là della ricerca di un posto al sole, non si intravede una pianificazione capace di segnare una svolta in positivo rispetto ai modelli del passato che oggi, nel dibattito sul rimpasto di giunta, tornano alla ribalta. A titolo personale, pur ringraziando il sindaco Abramo per la fiducia concessami, ritengo di dover rimettere la delega al traffico, coerentemente con la posizione che ho assunto. Né, tanto meno, posso dire di essere stato sostenuto e supportato pienamente dal partito nelle proposte e nell’attività di controllo svolta con questo ruolo. Per tali motivi, ho deciso di lasciare l’Udc e di passare nel gruppo misto, in attesa di nuove determinazioni politiche. Una scelta che, non casualmente, ho voluto rendere pubblica alla vigilia delle elezioni per il rinnovo del Consiglio provinciale, per non lasciare spazio a equivoci o insinuazioni e per ribadire la mia piena autonomia che porterò avanti fino al termine del mandato”.

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