Consiglio Comunale Catanzaro: in aula regna la confusione, pesante diverbio tra Costanzo e Longo

Con l'aggravante dei futili motivi. Abramo: "Se continua così sarò io a staccare la spina, lo dico per l'ultima volta"

Una conferenza dei capigruppo convocata di fretta, e non sappiamo se di furia, dal presidente Marco Polimeni ha preceduto l’odierna seduta di Consiglio provocando uno slittamento dell’orario di inizio. Una procedura non usuale che ha dato adito a diverse interpretazioni, dalle più leggere del tipo brindisi augurale di buone feste, alle meno, del tipo preparazione preventive a colpi di scena derivanti dalle incipienti manovre di giunta. Ipotesi, quest’ultima, avvalorata dal sopraggiungere del sindaco Sergio Abramo.

In ogni modo, una riunione breve, convocata forse per concordare una discussione di ordine politico che poi non c’è stata, e apparentemente tranquilla, nel senso che non ha causato escandescenze verbali udibili dai corridoi di palazzo di Vetro, come viceversa già successo nel corso di quest’ultima esperienza di mandato. Di contro, le urla si sono sentite, e come, in aula. Quando è andato in scena un colossale diverbio tra il consigliere Sergio Costanzo e l’assessore ai lavori pubblici Franco Longo, a stento trattenuto e domato dall’ufficio di presidenza, dai colleghi consiglieri e assessori, dal sindaco Abramo, dal presidente Polimeni e dai vigili urbani. Tutto è nato dal rilievo di Costanzo verso l’abbigliamento indossato da Longo, in tuta e scarpe da tennis. Tra parentesi, Longo indossa da un paio di sedute abbigliamento sportivo per motivi di salute. Da qui il diverbio che è stato l’inizio di una discesa sul piano inclinato delle incomprensioni, delle contraddizioni e degli ultimatum. Meglio, dei penultimatum.

Le scaramucce, solo verbali per fortuna, tra i due, consigliere e assessore, sono continuate ancora in più puntate, portando a un certo punto all’ingovernabilità dell’aula, che ha visto la seduta prima sospesa e poi ripresa in un clima di confusione e di costante disattenzione, con dichiarazioni di abbandono dell’aula da parte prima del consigliere di Cambiamento Nunzio Belcaro che ha subito esternato l’increscioso episodio sui social, e poi del capogruppo di Alleanza popolare Eugenio Riccio, beninteso dopo la votazione della pratica principe all’ordine del giorno, l’integrazione delibera di Consiglio comunale per la costruzione del parcheggio sotterraneo nel complesso dell’ex ospedale militare che sarà sede della procura.

A un certo punto non si è capito di quale pratica si stesse discutendo e quale votando, se si potesse procrastinare la votazione ad altra occasione senza inficiare legittime aspettative di famiglie e lavoratori, il tutto interpuntato dalle interpretazioni a norma di codice comportamentale e regolamento comunale sulla sobrietà e liceità dell’abbigliamento, se in cravatta oppure anche in casual elegante. Consiglieri sul punto di abbandonare l’aula, già in montgomery e con la mente rassegnata alla tavola delle feste, richiamati dalla ragione di partito all’adempimento del dovere.

A un certo punto è intervenuto il sindaco Abramo. Ne avrebbe fatto a meno, volentieri, visto l’andazzo. Ma l’accenno svolto da consigliere Costanzo sulla possibilità adombrata in un suo proposto emendamento di stabilizzazione dei lavoratori cimiteriali, cosa non possibile a norma di legge, ha portato Abramo a intervenire, respingendo quelle che giudica vere e proprie provocazioni, per di più contra legem. L’occasione è buona per esprimere il suo parere su abbigliamenti consoni e comportamenti coerenti, che investono in pieno l’andamento della discussione politica.

“Ha fatto male Costanzo a fare il rilievo – ha scandito Abramo – ha sbagliato Longo a non rispondere al microfono, anche sulla questione della giunta si crea confusione, e quanto successo oggi avrà conseguenze. È l’ennesima volta che in Consiglio comunale si parla della giunta senza rispetto di chi lavora, assessori in primis. Se pensate che la giunta non va, bene, dimettetevi, e andiamo tutti a casa. Così non si può andare avanti. Se continuiamo così, sarà il sindaco a staccare la spina. Lo dico per l’ultima volta”.

Colpiti da queste parole, eppure infagottati nei cappotti d’ordinanza, consiglieri e consigliere hanno alla fine interpretato a loro modo il nobile componimento poetico: “Eppure votammo a stento”, intendendosi le altre e residuali pratiche: l’affidamento ad Amc del servizio di trasporto scolastico per gli alunni di scuola primaria – secondaria di I grado del Comune per il biennio 2022-2023; approvazione schema di contratto per l’affidamento dei servizi cimiteriali alla Catanzaro servizi; approvazione debiti fuori bilancio.

La seduta si era aperta con l’invito del presidente Polimeni al raccoglimento per ricordare la figura di Agostino Caroleo, apprezzato consigliere comunale nello scorso mandato e apprezzatissimo medico, deceduto ieri. Così come, su iniziativa del consigliere Lorenzo Costa si è ricordata la morte di Lina Blaschi, madre del decano del Capitolo della Cattedrale, Andrea Perrelli.