Si cerca una soluzione per alleviare il fardello dei contratti derivati foto

Abramo dà mandato al dirigente di intraprendere ogni iniziativa resa complicata anche dalla residenza giuridica estera di alcune società e banche contraenti

Seduta lampo a Palazzo di Vetro per i consiglieri provinciali di Catanzaro chiamati a deliberare su una serie di pratiche all’ordine del giorno delle quali una sola andava al di là della routine infinita dei debiti fuori bilancio, quella appuntata al numero due: Operazioni di swap con Dresdner Ag e con il raggruppamento Bnl gruppo Bnp Paribas, Dexia Crediop e Banca Opi gruppo Intesa San Paolo concluse a seguito della determina dirigenziale 3244 del 31 maggio 2007.

In aula non c’è stata però discussione: i 13 consiglieri presenti si sono limitati ad approvare all’unanimità la breve comunicazione svolta dal presidente Sergio Abramo che ha riassunto il deliberato nel quale, nella sostanza, si dà mandato al nuovo dirigente dell’Ufficio finanziario Salvatore Saraceno (nel ruolo da ottobre 2020) di intraprendere ogni iniziativa utile a risolvere in favore dell’ente intermedio la complessa partita di quella operazione finanziaria che, assunta per tutelare l’ente dall’esposizione finanziaria, si è rivelata nel tempo un pesante fardello da trascinare per le sue esangui casse.

È una partita complessa, nella quale il presidente Abramo è da tempo impegnato, e della quale si fa parte diligente il Consiglio nell’attuale composizione scaturita dopo le elezioni di secondo livello di dicembre, così come se ne era fatto carico il precedente. La posta in gioco è alta, nel senso che anche dalla soluzione favorevole dell’eventuale contenzioso che si va delineando dipende la tenuta finanziaria ed economica dell’Amministrazione provinciale, un argomento che investe non solo la sua capacità di fare fronte alle competenze istituzionali ridotte dalla riforma Delrio e pur sempre onerose, ma anche la stabilità di cassa nelle spese correnti, a principiare dalla puntuale corresponsione degli stipendi a personale. Tant’è che a fronte della rapidità della seduta d’aula, un quarto d’ora esatto, la mattinata è stata riempita da una lunga riunione dei consiglieri, compreso il presidente, con le parti sindacali che sono state informate del succedersi degli eventi e anche sollecitate a fornire graditi spunti di intervento. Nella sua ultima seduta, il precedente Consiglio aveva approvato il piano di riequilibrio finanziario pluriennale della durata massima di 20 anni che, tra l’altro, sospendeva le procedure esecutive intraprese successivamente fino alla data di approvazione o diniego del piano. Si profila, tra le iniziative di ordine politico accanto a quelle già messe in atto con Regione e Parlamento in sede di approvazione della legge finanziaria, un incontro del Consiglio con i parlamentari calabresi per sollecitarli a intervenire presso il governo al fine di garantire un flusso di finanziamenti adeguato, stante le difficoltà strutturali cui va incontro la Provincia, così come molte altre, derivanti dai tagli lineari ai trasferimenti.

Sullo specifico punto all’ordine del giorno, nessun accenno particolare in aula da parte di Abramo. È bene allora riandare a quanto già riportato nel Documento unico di programmazione 2019-2021: “La Provincia di Catanzaro ha in essere un contratto di Interest Rate Swap, con controparte Dexia Crediop Spa, Intesa San Paolo, Commerz Bank e BNL Gruppo Bnp Paribas. La finalità dell’operazione risulta quella di ridurre il rischio assunto dall’ente con indebitamento a tasso variabile, considerato ovviamente alle vigenti condizioni di mercato al momento della chiusura del contratto che, come noto, hanno subito notevoli mutamenti nell’ultimo decennio – e particolarmente a partire dalla seconda metà del 2007 – dovuti alle variate condizioni delle leve macro e micro economiche su base mondiale. L’impatto della straordinaria situazione del mercato dei tassi ha portato, già a partire dal 2008, ad una radicale modifica delle condizioni presenti al momento della chiusura del contratto, con evidenti scostamenti rispetto ai risultati preventivabili. Di recente (si era a fine 2018, ndr) si è aperta una partita giurisdizionale – sia in campo civilistico sia in quello amministrativo – che è ancora lontana da una sua compiuta e chiara impostazione, e che potrebbe portare la Provincia a prendere in considerazione azioni di tutela anche legale di fronte ad eventuali aspetti di natura giuridica e contabile non considerabili al momento della chiusura dei contratti (come ad esempio la tematica dei c.d. costi “impliciti” od occulti” e, più in generale della buona fede contrattuale). Vista l’incertezza e l’onerosità di questa fase, è ragionevole valutare eventualmente soluzioni transattive soddisfacenti”.

Il mandato affidato al dirigente Saraceno tende appunto all’esplorazione di tutte le strade, amministrative e legali, che possano portare a un arco ampio di possibilità, dalla transazione fino alla invalidazione del contratto. La procedura, già di per sé disseminata di ostacoli in forma di clausole non sempre equanimi, è complicata dalla residenza estera (londinese per l’esattezza) di alcuni dei contraenti, che trasferisce in ambito extra comunitario la giurisdizione civilistica.