Catanzaropoli, Stefania Logiudice: “L’incubo è finito, ringrazio chi mi ha sostenuto”

L'ex assessore dopo la sentenza che la scagiona: "Subìta una gogna mediatica alla quale non è stata contrapposta un’adeguata risposta da parte della politica"

“L’incubo durato otto lunghi anni è finito: Assolta con formula piena, il fatto non sussiste”. Lo scrive Stefania Lo giudice già assessore comunale di Catanzaro recentemente scagionata da ogni accusa relativa all’inchiesta Catanzaropoli di cui nei giorni scorsi è stata emessa la sentenza– Assoluzione che ha ristabilito finalmente la realtà dei fatti. Un incubo iniziato con una gogna mediatica senza precedenti, durata a lungo ed accanita, direi violenta alla quale però non è stata contrapposta un’adeguata risposta da parte della politica.

Il dolore e la sofferenza patiti in questi anni sono stati tanto più grandi quanto più in me c’è stata la totale fiducia nella giustizia e la consapevolezza di aver agito, nel mio operato, sempre nell’interesse esclusivo dell’Amministrazione Comunale e dei cittadini catanzaresi con impegno ed entusiasmo.

D’altro canto la storia politica della mia famiglia, iniziata negli anni Sessanta con mio zio Francesco Corsi e passando poi da mio padre e soprattutto da mia madre Ida Corsi, indica chiaramente che abbiamo sempre avuto come linea direttrice il bene della comunità e mai nessuna ombra ha offuscato la nostra azione politica.

Ringrazio particolarmente la mia famiglia per il sostegno amorevole e un pensiero speciale va a mio padre che è venuto a mancare improvvisamente dieci giorni prima della pronuncia della sentenza e quindi non ha potuto assistere al trionfo della verità.
Ringrazio di cuore il mio difensore, il professore Nunzio Raimondi per la magistrale e appassionata difesa delle mie ragioni.
Un grazie sentito alle numerose persone, amici e conoscenti che non hanno mai dubitato di come realmente sono andate le cose dimostrandomi negli anni la loro vicinanza, l’affetto e la stima.