E venne il giorno di Di Lieto, l’ultimo (al momento) dei candidati sindaco

Conferenza di presentazione dell’aggregazione di sinistra che sosterrà l’avvocato “contro le false contrapposizioni”

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Il 12 giugno, election day, è giorno di compleanno per Francesco Di Lieto, candidato sindaco per l’aggregazione dichiaratamente di sinistra formata da Rifondazione Comunista, Potere al Popolo, Calabria Solidale e Resistente e, ultimo arrivato, Partito del Sud. La felice coincidenza probabilmente sarà uno stimolo in più per il vicepresidente nazionale di Codacons, il Coordinamento delle associazioni per la difesa dell’ambiente e dei diritti degli utenti e dei consumatori, che annovera come presidente nazionale Carlo Rienzi, volto noto perché spesso ospite delle tv nazionali. Ambedue, Rienzi e Di Lieto, sono avvocati e, ambedue, coltivano ambizioni politiche, giustificate d’altra parte dall’oggetto specifico di azione della loro associazione. Rienzi, per dire, ha partecipato alle comunali del 2016 a Roma, raccogliendo uno 0,21 per cento delle preferenze.

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Ma come si dice, il valore sta nella testimonianza. Di Lieto, per dire il vero, ha altre e più ampie ambizioni, volendo espressamente rappresentare la Catanzaro “degli ultimi, di quelli che nessuno considera, di coloro che non hanno voce e di cui ci si parla solo in campagna elettorale.”.

Si candida a sindaco di Catanzaro “in maniera coerente con un percorso che abbiamo già intrapreso con un gruppo di amici nelle scorse elezioni regionali”. Quando, per dire il vero, trainante fu la presenza nella coalizione civico-antagonista del movimento di de Magistris, alle comunali di giugno entrato a far parte del “campo largo” del centrosinistra che sostiene Nicola Fiorita, insieme a Partito democratico e Movimento 5Stelle e altri partiti e sigle. A Di Lieto questo nuovo approccio di de Magistris non risulta, ma certo le sue putate polemiche più fendenti sono quelle contro il candidato Fiorita che si è “genuflesso in via del Nazzareno”, del Pd “partito della guerra e di Minniti che vende armi”, del M5S che” invocava Gino Strada come commissario della sanità calabrese e oggi lo tradisce per una scelta di convenienza”.

Per il resto, Di Lieto e la sua coalizione sono “stanchi delle finte contrapposizioni tra salotti buoni, logge massoniche e cosche criminali. Pensiamo che questa città sia altro e riteniamo di avere il consenso della cittadinanza”. È consapevole di non arrivare al ballottaggio e, nel caso, non si accoderà a nessuno: “Avremo in lista teste pensanti che, probabilmente, porteranno pochi voti ma non ce ne importa nulla. Chi sta brigando per avere i capi elettori sono altri noi non li vogliamo. Lavoriamo per due liste che saranno fatte da persone pulite e che vogliono mandare un messaggio chiaro al Paese”.

Dopo la parte destruens, arriva anche per Di Lieto la necessaria parte construens: “Per noi importante la redistribuzione della ricchezza di quel poco che resta a Catanzaro. A partire da piccoli segnali: pensare ad una riscrittura dei regolamenti comunali dei tributi, ad aliquote costituzionalmente orientate che prevedano che chi più ha più deve dare, chi meno ha meno deve dare e chi non ha nulla, non deve dare nulla. È un principio oserei dire biblico ma è la costituzione che ce lo dice”. Insomma, le idee ci sono. I candidati pure. Tutt’altra cosa rispetto ai consiglieri correnti: –

“Avete mai visto – ha detto il candidato sindaco – un Consiglio comunale che migra? Ci sembra di avere a che fare con le vacche di Fanfani. Infatti, si vergognano loro stessi di quello che hanno combinato e ammainano simboli e bandiere”.  Accanto a Di Lieto i rappresentanti dei partiti e dei movimenti che lo appoggiano: dopo l’intervento da remoto del docente Unical Giancarlo Costabile, Annarita Costa per Rifondazione comunista, Pino Commodari per Calabria Resistente, Giuseppe Spadafora segretario regionale del Partito del Sud, Cesare Romagnino di Potere al Popolo. Presente anche la senatrice Bianca Laura Granato. E l’ingegnere Giancarlo Spadanuda, che per una volta non ha parlato di campi elettromagnetici ma di etologia e di Konrad Lorenz, e del suo apologo della volpe e dei cani. La volpe corre finché i cani la inseguono. O i cani mangiano la volpe oppure vanno insieme a braccetto. Epilogo preferito e sollecitato da Spadanuda. Da meditare.  

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