Giuseppe Conte sul palco con Nicola Fiorita chiude la campagna del M5S fotogallery

Il candidato sindaco all’avvocato ex presidente del Consiglio: “Sarò il ‘sindaco del popolo’”

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Giuseppe Conte ritorna a Catanzaro, anche questa volta in occasione di una tornata elettorale. Era stato a ottobre l’ultima volta, in Piazza Matteotti, per le regionali. È stato in Piazza Pola per le comunali di domenica prossima, per la cosiddetta chiusura della campagna da parte dei 5Stelle, il Movimento di cui è leader. Considerata l’ora tarda, quando inizia a parlare quasi le 22, il concorso di pubblico è stato più che soddisfacente. Ad attenderlo il candidato sindaco Nicola Fiorita, l’ampia deputazione calabrese, i candidati in lista. Ad attenderlo, in fondo alla piazza, un gruppetto di contestatori di probabile matrice no vax, guidati dalla senatrice ex Bianca Laura Granato chiassosi ma non troppo. 

Generico giugno 2022

“Come in altri posti – esordisce l’ex residente del Consiglio – quando c’è un candidato civico che ha già lavorato bene ed è espressione della società civile, si è già impegnato in battaglie significative per il bene della comunità, questo è un interprete molto valido per attuare questo progetto politico. Nicola Fiorita ha tutte queste qualità e lo appoggiamo convintamente”. Dal palco le manifestazioni di reciproca stima con il candidato sindaco saranno diverse, accompagnate dagli appalusi e dall’incitamento del pubblico. A Catanzaro si rinnova l’alleanza già sperimentata alle regionali con il Pd, possibile soluzione strategica nell’ambito della sinistra, anche se i distinguo non mancano, come conferma il leader del Movimento: “Quando ci sono tutte le condizioni per rendere efficace questo dialogo con il Pd e altre forze espressione anche dei movimenti civici vi sono evidentemente opportunità che bisogna correre e perseguire”. Domenica si vota per i 5 referendum sulla giustizia. La posizione di Conte in proposito è molto chiara: “Quando si tratta di appuntamenti referendari il M5S ritiene che sia sacrosanto che i cittadini si possano esprimere. Se entriamo nel merito per quanto riguarda i referendum io suggerisco 5 ‘No’ ai cittadini, perché la riforma della giustizia non si realizza a colpi di referendum perché introducono una riforma settoriale e frammentaria di portata limitata e soprattutto questi referendum sembrano esprimere una sorta di vendetta della politica nei confronti della magistratura, che deve in generale essere riformata ma non certo con queste modalità”.

“Giuseppe Conte – dice a sua volta Nicola Fiorita dal palco – è stato il primo leader nazionale a credere nel nostro progetto. Mi ha dato forza e sostegno in un percorso che abbiamo costruito nel tempo, dal basso, nelle battaglie più semplici in mezzo alla gente, con gli attivisti e diversi compagni di viaggio: permettetemi di ricordare Domenico Varano, Paola Giglio, Dalila Nesci, Giuseppe D’Ippolito, Laura Ferrara, Paolo Parentela, che hanno investito su questo progetto”.

Fiorita si rivolge all’ospite dapprima con un rispettoso ‘lei’: “Presidente, grazie anche per un’altra cosa, perché questo Paese ha la memoria corta. Ma per me oggi è l’occasione per ringraziarla per la forza, per la dignità con cui ha fatto attraversare il periodo più buio della nostra vita.  Nei momenti più difficili della pandemia abbiamo avito un riferimento solido autorevole composto che ci ha aiutato davvero a superare quel momento. Vede, presidente, qua a Catanzaro stiamo costruendo un laboratorio politico, abbiamo unito quello che in tante altre parti della regione e in altri momenti è stato diviso.

E soprattutto abbiamo costruito un percorso pieno di speranza, di partecipazione in una città che vive una fase difficile della sua vita. Vogliamo dimostrare che a Catanzaro si può vincere e si può battere la destra peggiore, la destra trasformista, noi che veniamo dal civismo stiamo restituendo la politica e la speranza a questa città. Presidente le devo dire un’altra cosa, le devo chiedere di starci vicino anche dopo che vinceremo perché questa città ha bisogno di un aiuto a completare il Porto, a risolvere il problema del depuratore, dobbiamo sviluppare una vocazione turistica. II claim della nostra campagna elettorale è ‘Mò’, una parola semplice che conosciamo tutti ma è anche una necessità, Catanzaro la dobbiamo cambiare ‘Mò’, non c’è più tempo, questo è il nostro tempo”.

“Noi non vogliamo governare Catanzaro – conclude il candidato sindaco del centrosinistra, passando a un più confidenziale ’tu’ -, noi vogliamo cambiare la storia di questa città. Presidente, ricordo, ci siamo incrociati all’Università di Firenze, siamo stati colleghi per un breve periodo, e ho guardato con particolare emozione quando sei diventato presidente, e in quel momento ricordo la forza con cui ti sei proposto come ‘avvocato del popolo’. Allora, con molta umiltà, nel mio piccolo ti voglio dire che sarò il ‘sindaco del popolo’, il sindaco di questa città che vogliamo cambiare insieme a te”. 

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