Trentennale stragi di mafia, a Montauro “PeròParlatene – Storie di Legalità”

Il deputato Wanda Ferro è intervenuta all'incontro organizzato dall'amministrazione comunale

“Nel trentennale delle stragi di mafia del ’92 occorre assumere una effettiva consapevolezza di quanto sta avvenendo con una azione legislativa e di governo mirata a smantellare sistematicamente la legislazione antimafia più avanzata al mondo, costruita proprio sulle intuizioni e sull’esperienza di magistrati come Giovanni Falcone e Paolo Borsellino”. E’ quanto ha affermato il segretario della Commissione antimafia Wanda Ferro (FDI) intervenendo a Montauro nel corso dell’incontro tenuto a Palazzo Zizzi “#PeròParlatene – Storie di Legalità”, promosso dall’Amministrazione comunale.

Ferro a Mantauro

Secondo Wanda Ferro “le commemorazioni diventano vuote e ipocrite se a queste corrisponde un continuo arretramento nella lotta alla criminalità organizzata. Per questo stiamo contestando duramente quelle riforme che non servono a risolvere i problemi della giustizia e che anzi indeboliscono gli strumenti a disposizione dello Stato nel contrasto alle mafie. Oggi prende forza il tema delle garanzie da assicurare agli indagati e ai detenuti e si perde di vista il concetto di certezza della pena, si perdono di vista i diritti delle vittime dei reati, si vanifica il sacrificio di chi combatte contro la criminalità. In Italia c’è un continuo arretramento sul tema della lotta alle mafie. Siamo partiti con le scarcerazioni dei boss con il pretesto del covid, siamo passati per l’abolizione dell’ergastolo ostativo, siamo arrivati alla riforma Cartabia, che con l’introduzione della cosiddetta improcedibilità non incide in alcun modo sulla riduzione dei tempi del processo e sull’efficienza della macchina giudiziaria, ma prevede semplicemente una tagliola sui processi: una gigantesca amnistia che manda al macero migliaia di processi ai quali viene impedito di giungere a sentenza, negando giustizia alle vittime e alle parti offese dai reati. Come Fratelli d’Italia abbiamo duramente contestato questa riforma e ci è sempre stato detto che era l’Europa a chiederla, ma pochi giorni fa la Commissione europea, nella Relazione sullo Stato di diritto del 2022, la ha bocciata duramente perché mette a rischio “l’effettività del sistema giudiziario”. Purtroppo il governo dei migliori, finalmente arrivato al capolinea, ha marciato spedito verso una riforma che regala l’impunità a migliaia di colpevoli, vanifica il lavoro e i sacrifici di magistrati e uomini delle forze dell’ordine, rende inutile il coraggio dei testimoni di giustizia, mortifica le vittime di reati in attesa di verità e giustizia, che perderanno la fiducia nello Stato e nelle istituzioni. La priorità per il governo in tema di Giustizia è stata quella di destinare 28 milioni di euro per le casette dell’amore per i detenuti”. Wanda Ferro ha ricordato quindi che è iniziato nelle Commissioni Affari Costituzionali e Giustizia alla Camera l’esame della proposta di legge di Fratelli d’Italia per l’istituzione di una Commissione d’inchiesta sulla strage di via D’Amelio: “Un primo passo per arrivare a conoscere la verità storica – visto che la verità processuale stenta ad emergere – sull’uccisione del giudice Paolo Borsellino e degli agenti della sua scorta”.

All’incontro hanno portato le loro testimonianze anche Luana Ilardo, figlia dell’infiltrato Luigi Ilardo, Piera Aiello, membro della Commissione parlamentare antimafia e testimone di giustizia, Giuseppe Brugnano, segretario nazionale del sindacato di Polizia Fsp e, in remoto, Mario Ravida, commissario della Polizia di Stato in quiescenza già in servizio alla Dia. Dopo i saluti del vicesindaco Antonio Schiavone l’incontro, moderato dal giornalista Francesco Pungitore, è stato introdotto dal consigliere comunale Leo Aiello.