Nuovo consiglio, Pisano: “I neo eletti non cedano alle sirene dei cecchini della politica

L'ex consigliere comunale alla vigilia della prima seduta del nuovo civico consesso

Porgo un sincero e vero augurio di buon lavoro all’amministrazione e ai consiglieri neo-eletti – scrive l’ex consigliere comunale  Giuseppe Pisano.Voglio invitare questi ultimi, in particolare, a portare in aula un nuovo regolamento, che eviti distorsioni e “fraintendimenti” e a trovare il coraggio di governare senza pastrocchi e inciuci, con lealtà e senza dare sponda ai soliti delatori che attorno a loro si aggirano.

La Calabria vi guarda, i giornalisti, l’opinione pubblica attende mosse di discontinuità e di serietà, confidando nell’attivazione di processi virtuosi e di progresso sociale del nostro territorio.

Faccio gli auguri anche al Sindaco Nicola Fiorita, distante da me politicamente, ma certamente uomo degno di poter sedere sulla poltrona di primo cittadino.

La politica ha i suoi tempi, anche i riscontri alle promesse fatte in campagna elettorale non si hanno su due piedi. Per me il paragone fatto da alcuni di Fiorita con Bearzot non gli si addice. Vorrei che egli fosse Bruno Pace, un sindaco di serie A, per il bene di tutti.

Mi auguro, però, che il campo largo non diventi,il campo minato….per via di malumori e menzogne, già dal primo banco di prova: l’elezione del Presidente del Consiglio.

Da un lato abbiamo Wanda Ferro, che tra le varie e canoniche sceneggiate, non si dimetterà fino alle elezioni politiche, per avere il consenso di chi subentrerà, dall’altro Filippo Mancuso che punta le sue fiches su un suo uomo di fiducia. Ma il Presidente del Consiglio non può e non deve essere l’uomo di fiducia di questo o quel notabile, ma una figura capace e autorevole, che conosca i meccanismi giuridico-amministrativi e non solo spinta propulsiva della politica (o di settarie fazioni).

Se si deve arrivare alla conta forzata, con le sirene di franchi tiratori e cecchini politici di professione in azione, allora non si arrivi al tertium non datur. Puntiamo su una figura indipendente e autorevole, l’assise non ne difetta.
Per quanto mi riguarda, continuo ad essere orgoglioso di aver contribuito ad evitare che si avesse non un’anatra zoppa in Consiglio, ma un’anatra bollita in Giunta”.