Presidenza del Consiglio, certo lo slittamento a dopo Ferragosto

Non c’è accordo tra le parti, ma anche al loro interno manca il collante, non favorito dall’approssimarsi delle scadenze elettorali politiche e provinciali

Nicola Fiorita lo dice nel corso della conferenza stampa dedicata a SOS Caldo: “Noi non inventiamo niente, soltanto facciamo cose che potevano essere fatte e non sono mai state fatte. Come nell’Area Teti – che ha funzionato come grande e ordinato parcheggio a servizio del MGFF, ndr – non ci voleva molto a capire che se il parcheggio non è segnalato, non è illuminato, non è minimamente sorvegliato, non serve a niente”. Poi, rivolto quasi sottovoce a Venturino Lazzaro, dice: “Non riesco a non fare un po’ di polemica”.

“Sì – commenta l’assessore al Welfare – giusto un poco, basta non esagerare”. D’altra parte la polemica, si sa, è il sale della politica. Come si dice: ‘Pane e Polemica’, come il titolo di una fortunata inchiesta televisiva d’antan che ci riguardò da vicino. Più di questo, la vis polemica del sindaco non va, in questo pomeriggio di caldo agostano, tanto caldo da giustificare ampiamente l’SOS lanciato a favore di anziani e fragili.

Anche al cronista che gli chiede lumi sulla prossima convocazione del Consiglio per eleggere il capo Assemblea, il sindaco frappone la sua stretta sfera d’influenza: “È mia competenza pensare agli anziani, gli altri dovrebbero non pensare alle vacanze e dare la possibilità alla città di avere il presidente del Consiglio comunale”. Una frecciata niente male, che colpisce nel mucchio selvaggio dello stallo che da settimane ormai blocca l’adempimento iniziale che l’ordinamento attribuisce all’organo elettivo, dotarsi di un ufficio di presidenza permanente, adeguato alle necessità e rispondente alle pressanti esigenze. Dopo la prosecuzione forzata della prima convocazione d’aula che non ha prodotto risultato, c’è bisogno che il presidente ad interim, il consigliere ‘anziano’, convochi una nuova seduta che non può svolgersi prima di cinque giorni dall’avviso ai consiglieri. Per cui, calendario alla mano, anche nelle previsioni più ottimistiche il Consiglio potrebbe riunirsi all’inizio della prossima settimana. Ma si sa già che Ferragosto arriverà e non porterà né Consiglio né presidente. Perché questa è l’intenzione che al di là delle dichiarazioni di principio predomina negli aventi causa. Fondamentalmente perché la dinamica delle cose si è infilata in un vicolo cieco che non dà sbocchi usando gli attuali vettori – un consigliere preferisce dire che i principali pretendenti si sono ‘incartati’ – e poi perché per trovare una soluzione e arrivare a un accordo tra le parti occorre che ci sia accordo nelle parti. Cosa che non è, altrimenti si sarebbe già arrivati al redde rationem giovedì scorso quando la nuova maggioranza d’aula aveva gli stretti numeri necessari ad eleggere Gianmichele Bosco alla presidenza, contrapponendosi in modo eclatante alla non partecipazione al voto dei consiglieri della nuova minoranza, timorosi probabilmente di evidenziare altre crepe al suo interno oltre a quelle determinate dal differenziarsi dei due Costanzo e di Levato.

Come si è visto in occasione della conferenza dei ‘consiglieri anziani’ d venerdì mattina, quando le posizioni più stridenti e le uscite più eclatanti si sono avute proprio tra gli esponenti ‘donatiani’. Fiorita e i suoi mostrano ufficialmente la compatta volontà di arrivare a un’accelerazione della seduta d’elezione, evocando anche la richiesta eventuale di intervento delle Prefettura. Ma anche in questo caso i tempi accordano venti giorni dalla data dell’istanza e Ferragosto sarebbe già passato da un pezzo. Per tutte queste considerazioni, è bene abituarsi all’idea di passare il mese nelle condizioni date, con un Ufficio di presidenza provvisorio guidato da Eugenio Riccio in qualità di ‘consigliere anziano’, giusto in tempo di pregustare in un tempo troppo breve ciò che avrebbe voluto svolgere per cinque anni. Potrà, se vuole e se crede, consolarsi nel condividere eguale sorte con il competitor Bosco. Si troverà una sintesi, nell’ambito di una rosa di nomi che allo stato attuale comprende sicuramente Rosario Mancuso, Vincenzo Capellupo e Daniela Palaia, e c’è ancora posto. Anche se più ci si inoltra con il calendario, più le cose si complicano, con l’approssimarsi di due scadenze, una grande e generale, una piccola e locale. Il 25 settembre sono fissate le elezioni politiche che forse arriveranno anche a lambire la giunta Fiorita, se troverà conferma la partecipazione diretta o indiretta della vicesindaca Giusi Iemma per il Partito democratico, oltre che a suscitare di per sé una naturale polarizzazione delle posizioni personali e dei gruppi.

E qualche giorno dopo dovrebbero svolgersi le elezioni di secondo livello per la presidenza della Provincia, un appuntamento che tradizionalmente provoca fibrillazioni – per non dire altro – nell’assetto consiliare del capoluogo cittadino. Insomma, se non è proprio come sul set de ‘La lunga estate dell’ispettore Tibbs’ poco ci manca. Ma lì era un poliziesco con colpo di scena finale. Per quanto, anche qui…