Provincia di Catanzaro, è tempo di eleggere il nuovo presidente

Si vota mercoledì 28 settembre, con voto riservato agli amministratori degli 80 Comuni. I numeri in campo e gli aspiranti alla successione di Abramo

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È tempo di parlare, anche, delle elezioni per il presidente della Provincia di Catanzaro, carica vacante dopo l’uscita di Sergio Abramo, decaduto per la fine del mandato di sindaco. L’elezione è, al solito, di secondo livello, pertanto interessa esclusivamente i consiglieri e gli amministratori degli 80 Comuni della provincia, meno due: Nocera Terinese e Simeri Crichi, commissariati. Proprio due giorni fa il segretario generale dell’Ente, Vincenzo Prenestini, ha provveduto ad aggiornare l’elenco del corpo elettorale tenendo conto delle mutevoli composizioni dei consigli comunali per le tornate elettorali amministrative che si sono susseguite dal precedente aggiornamento.

Sono 929 gli aventi diritto, suddivisi secondo le fasce demografiche alle quali corrisponde il colore delle schede consegnate a ciascun elettore mercoledì 28 settembre: verde per i 58 dei due comuni di Catanzaro e Lamezia Terme, grigio per i 91 dei 18 comuni compresi tra i 5mila e i 10mila abitanti, arancione per i 214 dei comuni tra i 3mila e i 5mila abitanti, 566 per i restanti comuni, la maggioranza, che contano fino a 3mila residenti.

La differenza cromatica non è fine a se stessa, perché corrisponde alla differente valenza, o come si dice usualmente, al diverso peso di ciascun voto a secondo dalla fascia di appartenenza. Secondo i complicati calcoli che accompagnano l’esecrata legge Delrio, i soli voti delle due città di Catanzaro e Lamezia valgono il 33 per cento dei totali, con un indice di ponderazione pro voto di poco superiore a 600, che va discendendo nelle altre fasce fino a toccare l’indice di ponderazione di poco superiore a 45 per la fascia più numerosa dei comuni. Gli aspiranti devono presentare le candidature tra il 7 e l’8 settembre, corredate di almeno 138 firme raccolte tra i consiglieri aventi diritto.

A questo proposito, si può affermare con buon margine di sicurezza che ancora i due abituali schieramenti che si fronteggiano, il centrodestra e il centrosinistra, sono alla ricerca del candidato unitario, ammesso che sia questa l’aspirazione cui tendano. Non è da sottovalutare, infatti, la particolare collocazione temporale dell’elezione, che cade esattamente tre giorni dopo il voto alle politiche, con quanto ciò significa in termini di posizionamento personale e di gruppo, per di più in un corpo elettorale prettamente politicizzato qual è quello composto da soli amministratori.

C’è anche da considerare la particolare situazione finanziaria in cui versa la Provincia di Catanzaro, con un carico debitorio pregresso importante e con pesanti difficoltà di cassa, tanto da tenere in apprensione il personale per la continuità e puntualità degli stipendi, circostanza inaudita in un Ente in passato non sottoposto a simili traversie.

Il futuro presidente, perciò, dovrà sobbarcarsi il controllo di una gestione difficoltata, circostanza in sé non particolarmente allettante. Forse anche per questo, e per il già gravoso compito che lo attende da primo cittadino, l’attuale sindaco di Catanzaro Nicola Fiorita non sembra proiettato nell’ottica presidenziale in cui ha agito il predecessore sindaco di Catanzaro, Abramo.
Rimangono tuttavia immutate le velleità del centrosinistra di eleggere un suo rappresentante alla presidenza.

Per trovare sintesi e dettare linea è in previsione per il fine settimana una prima riunione interlocutoria tra il gruppo consiliare PD da poco costituito formalmente, e i vertici politici provinciali. Il più accreditato tra i sindaci in carica è stato per lungo tempo Gregorio Gallello, primo cittadino di Gasperina, in virtù della riconosciuta esperienza in seno al Consiglio. Ma non può essere eletto, poiché il suo mandato è in scadenza prima degli otto mesi che la legge concede quale finestra utile alla elezione. I nomi non mancano, considerato l’ampio ventaglio di sindaci che il centrosinistra annovera in provincia. A partire dallo stesso segretario provinciale del PD, Domenico Giampà, primo cittadino di San Pietro a Maida.

Valide alternative vengono individuate nel sindaco di Soverato Daniele Vacca e nella sindaca di Borgia Elisabeth Sacco. Comunque andrà, si prevede una riposta unitaria da parte dell’elettorato di riferimento, non fosse altro per la legittima aspirazione a ritornare alla guida dell’ente provinciale, dopo la parentesi occupata da Enzo Bruno, a cavallo tra il vecchio e il nuovo ordinamento provinciale. Se dovesse riuscire l’impresa, però, l’ipotetico presidente di sinistra dovrebbe convivere con un Consiglio di tendenza opposta, con soli tre componenti di centrosinistra sui dodici totali.

Altrettanto sospesa, se non di più, la trattativa nel centrodestra. Non solo perché gli interessati preferiscono al momento mantenere un profilo attenuato come usuale tattica preelettorale, ma anche perché in questo campo sembrano incidere con più urgenza i movimenti politici interni alla coalizione che in provincia è alla ricerca di nuovi equilibri e di rinnovate leadership, non solo a livello di coalizione, ma anche all’interno delle singole forze. Non fosse altro per il relativo e importante riferimento ponderale, non può passare in seconda linea l’antica aspirazione del sindaco di Lamezia Terme Paolo Mascaro, tra l’altro non esercitata nella precedente tornata elettorale provinciale per via del temporaneo commissariamento del Comune.

E’, allo stato, il nome di riferimento per Forza Italia. Ma accanto a Forza Italia, urgono le velleità dei leader montanti, quali, ciascuno per il suo, sono da considerare Filippo Mancuso, apparso ultimamente con toni critici in merito alle scelte nelle liste elettorali politiche, e Antonio Montuoro consigliere regionale di Fratelli d’Italia, che nella Provincia di Catanzaro ha costruito la sua ascesa politica tanto da portarlo ad avere una robusta base di consenso personale. Pertanto, accanto a Mascaro, sono da prendere in considerazione i nomi dell’attuale reggente, il vice presidente Fernando Sinopoli sindaco di Centrache vicino all’aera centrista e del sindaco di Soveria Simeri Amedeo Mormile, ben visto da Filippo Mancuso. Anche su questi parametri andranno analizzate le indicazioni fornite prima e dopo il voto del 28 settembre.     

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