Provincia di Catanzaro, domani si elegge il nuovo presidente

Alternativa secca: Amedeo Mormile o Nicola Fiorita. Seggio aperto ai grandi elettori dalle 7 alle 23

Prima regola del viver bene: non farsi mai mancare niente. Se qualcuno fosse rimasto ancora con una voglia di elezioni nonostante la scorpacciata di domenica può approfittare del ghiotto invito che proviene dalla Provincia di Catanzaro dove, domani 28 settembre 2022, si replica.

Domani infatti, nella Sala consiliare al primo piano di Palazzo di Vetro sono convocati i ‘grandi elettori’, sindaci e amministratori degli 80 comuni della provincia per eleggere il presidente. Il nuovo presidente, che nelle occasioni ufficiali indossa la fascia trasversale celeste, succederà a Sergio Abramo (2018-2022) che tra non molto dovrebbe entrare nel ‘Pantheon’ dei ritratti nella Sala giunta del secondo piano dove la sua effige sarà accanto a quella dei predecessori, iniziando dal secondo dopoguerra di Sebastiano Iannini (1943-1948) finendo a Vincenzo Bruno (2014-2018).
Due gli aspiranti alla carica: Amedeo Mormile sindaco di Soveria Simeri (1517 abitanti al 2019) e Nicola Fiorita sindaco di Catanzaro (85554 abitanti al 2021).

Sembrerebbe una lotta impari: Davide contro Golia, pesce piccolo contro pesce grande. Invece non è proprio così, perché Mormile rappresenta il centrodestra e Fiorita il centrosinistra. Anche così sembrerebbe lotta impari, a due giorni dalle politiche che hanno visto tale trionfo della destra sulla sinistra che verrebbe da dire ‘che si vota a fare’. E invece, i motivi di interesse sono tanti, se si parte dalla considerazione che le elezioni provinciali sono di secondo livello, riservate cioè ai già eletti degli enti locali, e che nell’occasione non vale la regola dell’uno uguale uno bensì quella secondo la quale il voto di ciascun elettore è diseguale, in quanto ha un diverso peso, più per un comune grande, meno per un comune piccolo. Alla fine, i conti dovrebbero tornare, perché si parte dal presupposto che un consigliere comunale di Lamezia Terme rappresenta più cittadini del consigliere di Platania. Non è tanto questo che si imputa a Graziano Delrio firmatario della legge che ha riformato alle radici, tagliandole, l’istituzione rappresentativa intermedia.

Quanto averla lasciato in braghe di tela senza entrate certe e senza funzioni definite se non residuali e succedanee a quelle regionali. Tanto che molte se non tutte le Province sono in grossa difficoltà economica e quella di Catanzaro fra le più inguaiate, per dire il vero non per esclusiva colpa della Delrio ma per avventure estemporanee in campi finanziari di non stretta pertinenza.

In ogni modo, domani si vota. Non vigendo il silenzio elettorale – e per fortuna – i due candidati si sono fatti sentire anche questa mattina, con due note distanziate pochi minuti l’una dall’altra, abbastanza simili nei propositi ma di sottile differenza semantica. Mormile ha ricordato, en passant, “l’imminente formazione del nuovo Governo nazionale” quasi a voler sottolineare che è meglio assecondare l’onda che sbatterci contro; Fiorita assumendo “l’impegno di valorizzare Lamezia Terme per come meritano la città e soprattutto i suoi cittadini” nel tentativo di mettere una pietra sopra alcune recenti forzature dialettiche.
In ogni modo, domani si vota.

Dalle 7 alle 23 è aperto il seggio elettorale nel quale i 929 aventi diritto potranno votare deponendo nell’urna la scheda di diverso colore secondo le fasce demografiche di appartenenza: verde per i 58 elettori dei Comuni di Catanzaro e Lamezia Terme, grigio per i 91 dei 18 Comuni compresi tra i 5mila e i 10mila abitanti, arancione per i 214 dei Comuni tra i 3mila e i 5mila abitanti, 566 per i restanti Comuni, la maggioranza, che contano fino a 3mila residenti. I voti delle due città di Catanzaro e Lamezia valgono il 33 per cento dei totali, con un indice di ponderazione pro voto di poco superiore a 600, che va discendendo nelle altre fasce fino a toccare l’indice di ponderazione di poco superiore a 45 per la fascia più numerosa dei comuni.