Partito Democratico e Fiorita: è già “problema politico”?

Le accuse di “egoismo” del segretario cittadino dem Celia fanno seguito al mancato esplicito sostegno del sindaco ai candidati alle politiche

Fabio Celia, segretario cittadino del Partito Democratico, la prende un po’ larga, a cinque giorni ormai dalle elezioni politiche ma subito dopo le presidenziali/provinciali di Catanzaro, rendendo trasparente la volontà di collegare le due cose che, essenzialmente e per quanto lo riguardano, sono due: la sostanziale tenuta del Pd in città alle politiche, anzi un discreto miglioramento rispetto alle regionali di ottobre 2021 (Celia prende in riferimento gli oltre 8000 voti ottenuti da Giusy Iemma nell’uninominale Camera mentre i voti della lista nel proporzionale sono stati 5559) e la sconfitta di Nicola Fiorita alle provinciali, senza peraltro che venga citata espressamente  la chiamata elettorale di mercoledì con la vittoria del candidato della destra Amedeo Mormile. Solo che la consecutio temporum è talmente stringente che non si può fare a meno di tradurla in termini politici comprensibili.

Dice oggi Celia in chiusura, commentando il gradimento personale di Iemma: “Chi forse poteva e doveva fare squadra, ha preferito restare alla finestra. Non schierandosi in appoggio di Giusy in alcun modo. Né pubblico né, tantomeno, privato. Una scelta a mio avviso del tutto errata, ma su cui credo sia inutile continuare a discutere. Perché chi ha preso una decisione del genere ha mostrato una certa dose di egoismo politico, che a noi di certo non appartiene”. Parole a generico indirizzo prese da sole, ma chiaramente rivolte se collegate a quanto Celia aveva dichiarato a pochi giorni dal voto delle politiche in occasione pubblica di partito: “Nicola Fiorita è stato legittimato politicamente dal Partito democratico. Ebbene il 26 settembre, qualora nel frattempo dovesse mancare il supporto della presente amministrazione alla presente campagna elettorale, si aprirà un problema politico. A dodici giorni dal voto abbiamo un sindaco votato da tutti noi che avrebbe dovuto già dettare un comunicato di sostegno ai nostri candidati. A oggi questo comunicato non è pervenuto. Il sindaco ha preso impegno in tal senso, assicurando che tutti gli assessori sarebbero scesi in campo, nella considerazione che la battaglia non è di questo partito, ma dell’intero centrosinistra che non può uscire snaturato dalla competizione elettorale. Qualora – concludeva il segretario dem ad abundantiam – venisse meno l’impegno preso dal sindaco, a Catanzaro si aprirà un problema d natura politica”.

A quanto se ne può dedurre, il problema politico è posto, o si comincia a posizionare. Da notare che all’iniziativa di partito era presente il segretario provinciale Domenico Giampà che pochi minuti prima aveva sillabato: “Questo partito che pure ha contribuito in modo determinate alla vittoria al Comune di Catanzaro non può essere utilizzato a uso e consumo di chi ne vuole trarre vantaggio”.

È difficile stabilire connessioni dirette con l’esito della votazione per il presidente della Provincia. Oggettivamente si può dire che nella fascia demografica dei due Comuni maggiori, Catanzaro e Lamezia, lo sconfitto ha ottenuto 23 voti contro i 32 del vincitore Mormile. Anche considerando che ha nuociuto a Fiorita sul fronte lametino la rovente polemica innescata dalle recenti dichiarazioni sull’aeroporto, comunque un risultato inatteso se si traduce la composizione dei due Consigli nel possibile voto. Senza addentrarsi troppo nei retroscena che pure circolano, non dal Consiglio comunale di Catanzaro è arrivata la sconfitta per Fiorita, anzi, la sua maggioranza avrebbe sostanzialmente tenuto e avrebbe avuto anche qualche apporto fuori perimetro. È piuttosto nei territori, nei piccoli e medi comuni, che la rete degli amministratori di centrosinistra non ha dato il risultato sperato, soprattutto se lo si raffronta con il lavoro preparatorio svolto e che lasciva ben sperare il sindaco di Catanzaro.