“Chiamata alle armi per salvare il Politeama, ma non c’è uno straccio d’idea dall’opposizione”

I consiglieri comunali Nunzio Belcaro e Danilo Sergi tornano sulla conferenza stampa dedicata al futuro del teatro e replicano ai colleghi del centrodestra

“La “commedia” non poteva trovare migliore palcoscenico se non la piazza antistante il nostro prestigioso teatro. Peccato che ad andare in scena sia stato uno spettacolino, la cui evidente mancanza di contenuto non è stata certo colmata dai toni roboanti della retorica degli attori”. E’ quanto si legge in una nota dei consiglieri comunali Nunzio Belcaro e Danilo Sergi che tornano sulla conferenza stampa dell’opposizione in merito al destino del Teatro Comunale, rispondendo a “Catanzaro Azzurra”.

 

“Perché è questa la verità: i consiglieri comunali di opposizione, che hanno invocato la chiamata alle armi per salvare il Politeama non hanno offerto uno straccio di idea, oltre il solito e scontato elenco di recriminazioni, come se non avessero seduto per anni tra i banche del governo cittadino – continuano Sergi e Belcaro -.  La verità è che ad oggi non sappiamo quale sia la loro idea di teatro. Non ci hanno detto che ruolo dovrebbe avere nel contesto di una “politica”. Non ci hanno detto come dovrebbe collocarsi nel complesso di un’offerta culturale cittadina che vede attiva una pluralità di attori che non sono delle monadi ma sono parte, devono essere, parte di un sistema. Non ci hanno detto poi come dovrebbe sostenersi, il teatro. Lo vogliono tenuto in piedi dai contributi pubblici? Bene. Ci dicano allora quali e chi dovrebbe garantirli, attraverso quali canali. È facile limitarsi a chiedere scrollandosi di dosso ogni responsabilità, presente ma soprattutto passata. Non vanno bene i contributo pubblici? Bene lo stesso. Ci dicano però quali strategie dovrebbero adottarsi. L’investimento privato ha bisogno di far di conto, ha bisogno di una prospettiva affinché l’assunzione di un rischio abbia almeno una prospettiva seria di ritorno. Altrimenti è avventurismo e nessun investitore lo pratica. A meno che non si speri nella beneficienza ma non ci pare che i tempi consentano certi lussi”.

 

“Decisamente, i consiglieri di opposizione non sembrano avere le idee chiare. Neppure lì dove, al contrario, dovrebbero averle, se non altro perché non sono nuovi del mestiere, anzi. Fingono di non capire o forse davvero non l’hanno capito che i costi dell’energia schizzati alle stelle non sono solo quelli del teatro e che il peso delle centinaia di migliaia di euro caduto sulle spalle del bilancio comunale attiene a tutto il complesso dei servizi che il Comune eroga direttamente o comunque garantisce – sostengono ancora i due consiglieri comunali -. Alludono alla possibilità di utilizzare per il Politeama il fondo di riserva ma anche qui fingono di non sapere che la loro Amministrazione lo ha utilizzato in buona parte per contribuire alle spese del Magna Grecia Film Festival. Eppure, compiendo ogni sforzo possibile, siamo riusciti comunque a garantire un contributo al teatro. Non è quello che avremmo voluto ma non siamo certo rimasti con le mani in mano”.

 

“Difficile credere che amministratori navigati come quelli che hanno imbastito lo spettacolino andato in scena sabato mattina siano sprovveduti al punto da non avere presente questo quadro nel suo complesso. Sollevano polveroni, per via di un singolare modo di intendere il ruolo di opposizione – contenti loro… – ma viene il sospetto che lo facciano anche per sottrarsi a una disamina puntuale e attenta dei conti, anche quelli pregressi. Invece sarebbe il caso di farla, quella disamina e di farla su tutto. Sui finanziamenti ricevuti dal teatro, sulle spese sostenute, sulle sponsorizzazioni fatte. Il sindaco Fiorita, sul Politeama, ha usato la chiarezza e la trasparenza che lo contraddistinguono e che il rispetto verso la città imponeva. Si è impegnato per l’oggi, per quello che era possibile, ma con la determinazione di lavorare con altrettanto impegno per il futuro – concludono Belcaro e Sergi – . Ma questo non significa che la stessa chiarezza non possa farsi per il passato, affinché nessuno pensi di poter allestire spettacolini per alzare cortine di fumo dietro cui nascondere le proprie responsabilità”.