Rinviato a domani il Consiglio comunale in seconda convocazione

Ancora a Palazzo di Vetro, stante la cronica inagibilità dell’Aula Rossa. L’accesa guerra di note con l’adrenalina elettorale che stenta a smaltirsi

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Rinviato a domani 4 ottobre, in seconda convocazione, il Consiglio comunale. L’appuntamento per i trentadue consiglieri è per domani alle 9 mattutine nella Sala Consiglio dell’Amministrazione provinciale che ne ospita lo svolgimento stante l’ormai annosa inagibilità della sede propria, l’ormai mitica Aula Rossa.

 

Che ci sia ciascun lo dice/vero è che sta in sua fossa. La cosa aveva una parvenza di quasi normalità fin quando coincidevano nella stessa persona la presidenza dell’Ente ospitante e la prima cittadinanza dell’Ente ospitato. Nel momento in cui le due funzioni si sono scisse, tra l’altro non ricomposte dall’ultima elezione in Provincia, inevitabilmente si sovrappone un’aura di straniamento che fa il paio con l’antico detto assommante a tre i giorni dopo i quali l’ospite inizia a dare segno di sé sotto l’aspetto olfattivo. Non ci siamo nemmeno stabilendo l’arbitraria equazione 1 giorno umano = 1 anno istituzionale, essendo passato ormai il quarto anno dal crollo del soffitto nell’aula di Palazzo De Nobili. Tempo quasi biblico, vago riverbero dell’altro famoso crollo, quello provocato da Sansone nel tempio profano di Ekron: “Muoia Sansone con tutti i Filistei”. Tranquilli, in loco non c’è un Sansone e non ci sono gli esecrandi Filistei.

Epperò, il clima intorno al Consiglio si va esacerbando ogni giorno che passa, con la normale dialettica tra maggioranza e opposizione che si è caricata di punte aguzze come cocci di bottiglia. Ultima occasione fornita dalla disputa sulla stagione del Politeama, in pericolo per i costi in trend esponenzialmente ascensionale non affrontabili da fondi viceversa in caduta libera. Da un paio di giorni, poi, da quando “la sparuta pattuglia” di consiglieri di minoranza ha svolto la conferenza stampa on the road per manifestare preoccupazioni e perplessità sulla linea minimale tenuta sul tema dal sindaco Fiorita, è un susseguirsi di note contrapposte in cui “le chiacchiere stanno a zero” degli uni si infrangono contro la “sublime e spudorata assurdità” degli altri, solo per riportare alcuni esempi, e tra i più pudibondi, che si sono letti.

 

Si avverte un sovrappiù di carica emozionale, come se l’adrenalina accumulata nei ripetuti test elettorali faccia fatica a essere metabolizzata e smaltita. Mentre il grave portato dei tempi, preoccupanti sotto ogni latitudine e su ogni particolare settore, imporrebbero un clima di fattiva collaborazione per affrontare i problemi, alleviarne le conseguenze e ricercare le possibili soluzioni. Invece l’impressione emergente dalle parti di Palazzo De Nobili e dall’aula di Palazzo di Vetro è che tutto ancora si stia svolgendo secondo il cliché del più sconsiderato e vicendevole personalismo.

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