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Vaccino antinfluenzale: cosa succede?

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    Cadono la foglie ma risorgono i virus e, come ogni anno, ci troviamo a fronteggiare l’epidemia influenzale, quest’anno arricchitasi di elementi di suspense per la querelle relativa al ritiro dal mercato di alcuni vaccini.

    Il Ministero della Salute, pochi giorni or sono, annuncia il blocco di tutti i lotti di vaccino antinfluenzale prodotti per la campagna di vaccinazione 2012 dall’azienda farmaceutica Crucell,  predisposto cautelativamente dall’azienda stessa prima della loro distribuzione. Infatti a causa di alcuni dubbi sulla sterilità dell’ Inflexal V,  la società che distribuisce in Italia detto vaccino, la Janssen-Cilag SpA, non ha avviato a scopo precauzionale l’ effettiva fornitura. E proprio per questo appunto nessuna dose di  Inflexal V è stata immessa sul mercato italiano.

    Appena qualche giorno dopo, ovvero il 24 Ottobre, il Ministero della Salute e l’Aifa (Agenzia Italiana del Farmaco) dispongono il divieto immediato a scopo cautelativo, e in attesa di ulteriori indagini, dell’utilizzo dei seguenti vaccini antinfluenzali:

    1) Agrippal

    2) Influpozzi sub unità

    3) Influpozzi adiuvato

    4) Fluad

    I vaccini sottoposti a divieto sono prodotti dall’azienda Novartis. Ai cittadini è richiesto di non acquistare né utilizzare tali vaccini fino a nuova comunicazione in proposito. L’Aifa, sulla base della documentazione presentata dall’azienda, ha stabilito la necessità di ulteriori verifiche circa la qualità e la sicurezza degli stessi, dal momento che questi potrebbero presentare una aumentata reattogenicità, cioè la capacità di indurre effetti collaterali e reazioni indesiderate.

    Si stima siano di 6 milioni le dosi di vaccino della Novartis sul mercato italiano mentre, nel complesso, si utilizzano 12-14 milioni di dosi per campagna antinfluenzale. Ma, secondo quanto si è appreso, il provvedimento di divieto di acquisto e utilizzo per il momento avrebbe riguardato solo le circa 500 mila dosi attualmente distribuite anche se la Novartis, peraltro, rassicura che i lotti interessati non sarebbero mai arrivati sul mercato.

    Con lo stop alla distribuzione delle 2,3 milioni di dosi dell’azienda olandese Crucell al momento, quindi, potrebbero mancare per l’avvio della campagna, se i provvedimenti venissero confermati, oltre 8 milioni di dosi.

    La situazione è critica, perché l’indisponibilità di dosi rischia di far slittare, se non proprio di compromettere, la profilassi contro i virus influenzali attesi quest’anno e, quindi, espone la popolazione più a rischio (anziani, cardiopatici eccetera) ai problemi correlati alla mancata copertura.

    Ricordiamo infatti che i tempi per l’esecuzione della vaccinazione (affinchè la stessa abbia efficacia) sono ristretti. La campagna vaccinale va dal 15 ottobre fino al 31 dicembre.

    Occorre evidenziare che la preparazione dei vaccini antinfluenzali è molto complessa e si basa sull’identificazione dei ceppi circolanti ad opera di laboratori specializzati. La difficoltà tecnica è rappresentata da fatto che il virus dell’influenza cambia anno dopo anno, costringendo ad un aggiornamento continuo sull’identificazione dei ceppi circolanti. Pertanto i tempi di allestimento del vaccino, successivi all’identificazione dei ceppi circolanti,  sono sempre molto ristretti. Allestire un vaccino antinfluenzale è come mirare ad un bersaglio in continuo  movimento.

    Ma il rischio che aleggia è anche un altro, e consiste nella potenziale perdita di fiducia dei cittadini nei confronti dei vaccini in particolare, e delle forniture sanitarie più in generale.

    I medici di famiglia, nel frattempo, invitano a non cadere in facili allarmismi. Malgrado la partenza a singhiozzo della campagna vaccinale, considerate le dosi che mancano all’appello all’avvio, secondo il segretario della Federazione dei medici di famiglia, Giacomo Milillo, «la campagna dovrebbe partire senza troppi problemi: il ministero ci ha appena assicurato di aver autorizzato la distribuzione di 7,5 milioni di dosi».

    Abbiamo già affrontato, in questa rubrica la problematica relativa alla prevenzione  dell’influenza che si compone non solo dell’utilizzo dei vaccini ma anche di altri interventi di profilassi non meno importanti. Rimandiamo pertanto a questo articolo per una lettura complessiva sul tema. Tuttavia corre l’obbligo di riaffermare che il vaccino rappresenta un’arma fondamentale per difenderci dall’influenza. Pertanto quanto successo non deve farci perdere la fiducia nel vaccino: esso, infatti, nei soggetti in buono stato di salute permette di risparmiare il disagio della malattia ma nei soggetti fragili può addirittura salvare la vita.

    In fondo quanto successo dimostra che il sistema di verifica  e sorveglianza evidentemente funziona. Auspicando un pronto rimpiazzo delle dosi di vaccino ritirate la campagna influenzale può riprendere a pieno ritmo e garantire,  come ogni anno, protezione e tutela soprattutto per i più deboli.

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