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Lavarsi o no? Questo il dilemma

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    Un tempo lavarsi tutti i giorni era considerato chic ma, si sa, i tempi cambiano e adesso è di moda l’esatto opposto ovvero essere Unwashed: accantonare bagno schiuma e shampoo, per lavarsi sempre più di rado. Una sola doccia a settimana, oppure una lavata di capelli ogni 10 giorni è una moda sempre più dilagante che dagli Stati Uniti sta invadendo l’Europa.

    A spingere i seguaci dell’ Unwashed è il rispetto per l’ambiente, ma anche la volontà di combattere lo spreco di acqua e l’inquinamento: igiene sì ma praticata in modo etico.

    Al di là della mode cosa dice la scienza medica a riguardo? Secondo il dottor Joshua Zeichner, dermatologo del Mount Sinai Hospital di New York, la frequenza con cui facciamo la doccia, e la percezione del cattivo odore del corpo, risponde a fenomeni culturali più che ad una reale necessità.

    Zeichner mette sotto accusa la doccia fatta troppo spesso (e con acqua molto calda) che può seccare e irritare la pelle ed eliminare quei batteri benefici che fisiologicamente vivono sull’epidermide e contribuiscono a proteggerne l’integrità. La pelle secca ed irritata può andare incontro a piccole escoriazioni che predispongono ad infezioni.

    Sul banco degli imputati anche i saponi aromatizzati o antibatterici che contengono ingredienti aggressivi che compromettono l’idratazione della cute.

    Tuttavia è accordo generale, anche tra i dermatologici, che possiamo (e dobbiamo) continuare a lavarci anche ogni giorno, anche se con alcune precauzioni.

    La prima è quella di ridurre il tempo di contatto con l’acqua a non più 5/10 minuti per evitare l’effetto secchezza. Tale regola generale è ancora più valida per coloro che sono predisposti alla “dermatite atopica”.

    Inoltre utilizzare una temperatura dell’acqua che sia inferiore ai 50°, sempre al fine di preservare l’umidità della cute.

    Per non traumatizzare la pelle anche l’asciugatura deve essere delicata, ovvero strofinare leggermente o meglio ancora tamponare.

    Infine, si consiglia di evitare di insaponare tutto il corpo ma limitarsi, nel quotidiano, solo ad alcune parti. Infatti, il sapone viene utilizzato per le sue proprietà tensioattive ovvero la capacità di abbassare la tensione superficiale all’interfaccia tra l’acqua e ciò che è sporco e grasso: grazie a questo effetto tensioattivo l’acqua penetra più facilmente nel grasso, che viene così lavato via.

    Tuttavia non tutte le parti del corpo sono così grasse da dover essere trattate con i saponi: infatti, ad esempio, gli arti rischiano di diventare secchi ed asciutti se trattati troppo spesso con i detergenti che possono, quotidianamente, essere utilizzati invece per le parti più grasse del corpo, come faccia, ascelle, pube e piedi.

    Nel caso dei capelli si potrebbe usare, per il lavaggio quotidiano, solo con il balsamo in luogo dello shampoo.

    L’eccesso di igiene può avere effetti negativi in particolare nelle persone anziane. Invecchiando le ghiandole che lubrificano la pelle diventano meno produttive e la cute diventa più sottile: per tali ragioni la cute dell’anziano è più incline a soffrire di secchezza, quindi le precauzioni sopra descritte sono ancora più pertinenti in questa fascia d’età.

    Ed infine un occhio alla bolletta: una doccia media consuma circa 17 litri d’acqua, che vengono sottratti alle risicate risorse idriche planetarie, quindi limitare i consumi non può che far bene al futuro del nostro mondo.

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