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L’elisir di lunga vita

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     Per trovare l’elisir di lunga vita non dobbiamo pensare a polverosi alambicchi utilizzati da qualche improvvisato stregone. Esiste un rimedio tutt’altro che nascosto ed alla portata di tutti: lo sport!

    Per intenderci non quello trasmesso in tv che si pratica stravaccati in poltrona  con una busta di patatine fritte in una mano ed un boccale di birra nell’altra ….. ma quello che prevede il nostro diretto ed attivo coinvolgimento.

    Si è indicato lo  sport quale rimedio anti invecchiamento ed in effetti la scienza ci fornisce sempre nuove conferme.

    Tra le tante ricerche ve ne sono due di particolare eclatanza.

    La prima ricerca, pubblicata su Neurology, afferma che l’esercizio fisico aerobico (camminare, nuotare, correre, andare in bicicletta) effettuato in modo regolare per tre volte alla settimana  può ringiovanire il cervello di nove anni, migliorando anche  le funzioni cognitive in chi ha lievi deficit.

    Il secondo studio pubblicata sul British Journal of Sports Medicine, che ha revisionato i dati relativi a 40 mila pazienti, arriva a concludere che lo sport potrebbe essere efficace come i farmaci per combattere la pressione alta.

    Questi sono gli ultimi di una lunga serie di studi sui benefici dell’attività sportiva.

    Qualche anno fa uno studio condotto da Werner e colleghi ha dimostrato che

    l’attività fisica praticata con regolarità e a qualsiasi età, previene la senescenza cellulare sia dei  globuli bianchi circolanti che nella parete dei vasi sanguigni. 


    L’ attività sportiva regolare incrementa la produzione di un enzima molto noto come telomerasi.
    Ovviamente, per capire meglio di cosa si tratti, è necessario soffermarci su cosa sia  il telomero  e dove si trovi. 
    Il telomero è la regione terminale del cromosoma, il cui progressivo accorciamento è associato all’invecchiamento della cellula e dell’intero organismo. I telomeri sono estesi proprio dall’enzima telomerasi, che permette quindi il mantenimento della lunghezza degli stessi nel tempo. 

    Werner ed il suo gruppo hanno dimostrato che l’estensione dei telomeri nei campioni di sangue prelevati ad un gruppo di sportivi era maggiore di quella di persone di pari età che non praticavano sport.

    Il risultato è che l’attività fisica di lungo termine attiva la telomerasi che permette una maggiore estensione dei telomeri e rappresenta la prova diretta dell’effetto anti-ageing legato allo sport.

    I benefici di tipo emodinamico, metabolico e anti-infiammatorio, sono in gran parte mediati dall’effetto vasoprotettivo indotto dall’attività sportiva.

     

    I risultati sono noti. Prevenzione delle malattie cardiovascolari (infarto, ictus, ipertensione etc.), del diabete, dell’obesità ed altre malattie di tipo metabolico ma anche positivi effetti sul piano psicologico.

    Quindi sport a volontà? Si, ma senza esagerare.

    Infatti troppa attività fisica, soprattutto se non adeguatamente preparati, aumenta lo stress ossidativo che danneggia le cellule del corpo predisponendole all’invecchiamento.

    Negli Stati Uniti hanno identificato una nuova entità patologica “Week-end warrior syndrome” (sindrome del guerriero del weekend) riferita a tutti quegli atleti improvvisati, sedentari durante la settimana, ma che effettuano attività fisica spropositata solo nel week-end. Essi sono a rischio di patologie a carico di ossa, muscoli ed articolazioni oltre che candidati all’incremento dello stress ossidativo che promuove invece che prevenire l’invecchiamento. Stesse considerazioni valgono per coloro che intendono mettersi in forma per la stagione estiva dopo il lungo “letargo” invernale.

    Pertanto sport sì ma svolto in modo progressivo e con continuità altrimenti si rischia il paradosso della nocività in luogo del benessere.

    Atleti ok …… ma non occasionali o estemporanei! Per praticare sport finalizzato al benessere, soprattutto se dopo una certa età, occorre non solo passione ma anche adeguata preparazione, progressività e continuità.

     

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