‘E se la plastica fosse, un giorno commestibile?'(VIDEO)

All'Itas Chimirri di Catanzaro si studiano le bioplastiche 

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    . . . “se un giorno la plastica diventasse commestibile . . .?” E’ ciò che attualmente sta catturando l’attenzione di docenti e alunni dell’Itas CHIMIRRI di Catanzaro, impegnati a pervenire alla formulazione di un miscuglio di sostanze naturali (di cui l’amido di patata ne è il principale componente), capace di sostituire integralmente l’uso delle attuali plastiche di sintesi, la cui pericolosità è ben nota a tutti per l’elevato potere inquinante e per il lunghissimo arco di tempo necessario per la sua degradazione, che mette irrimediabilmente a rischio la vita della biosfera. Il composto naturale così ideato, garantisce caratteristiche morfologiche, di duttilità e maneggevolezza del tutto simili alle plastiche attuali; si tratta di una “bioplastica” che potrà essere realizzata in una miriade di forme e dimensioni, colorata con l’uso di coloranti naturali, senza costituire alcun pericolo di inquinamento, in quanto facilmente aggredibile dai microrganismi e quindi biodegradabile in un lasso di tempo ragionevole. Questa“fantasia” porta ad immaginare che dopo un pic-nic tra amici, o dopo una gustosa fetta di torta, non appesantiremo più il già fragile equilibrio ambientale con la produzione di nuova plastica inquinante, ma possiamo invece sostenere quanto di solito già esclamiamo: . . . era così buona che ho mangiato anche il piatto!

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