Carta e penna: un’accoppiata che va oltre il digitale

Nonostante la digitalizzazione, la scrittura con carta e penna non sarà mai soppiantata completamente dall’uso esclusivo del computer

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    Scrivere con il computer o con carta e penna?

    A casa, a scuola o al lavoro, capita spesso di dover scrivere qualcosa di proprio pugno: annotare velocemente un appunto è un’attività comune a tante persone. Ecco perché, anche nel 2022, ha ancora senso prendere nota di quel che serve per la scrittura in ufficio e decidere di acquistare carta e penna, nonostante per alcuni una scelta simile sia quantomeno démodé. Perché è indubbiamente vero che ci sono tanti dispositivi elettronici che ci possono supportare in quest’attività e, addirittura, in taluni casi si possono sfruttare gli assistenti vocali o i software per la dettatura. Eppure, questi strumenti così tanto comodi da usare e che fanno risparmiare tempo, per quanto siano di aiuto in determinate circostanze, se eliminassero del tutto la buona abitudine di scrivere a mano ci spingerebbero – con il passare del tempo – a perdere dimestichezza con un’attività che, prima del passato recente, è stata facoltà di pochi e fortunati individui. Al di fuori di casa, scuola o dell’ufficio, poi, non è detto che ci sia sempre a disposizione una fonte energetica per alimentare i propri dispositivi o, ancora, una rete dati tramite la quale usufruire di servizi in cloud o altre soluzioni tecnologiche simili. Oltre a tutti questi aspetti di natura strettamente tecnologica, però, ci sono altri valide motivazioni sulla scorta delle quali non si dovrebbe mai smettere di scrivere con carta e penna.

    Perché non rinunciare a scrivere a mano

    Se si guarda all’evoluzione compiuta dal genere umano nel corso del tempo, non si può fare a meno di notare come la “democratizzazione” della scuola abbia portato ad un’emancipazione della nostra specie. Non sapere leggere, scrivere o “fare di conto” è stato – per tanti anni – un ostacolo insormontabile sulla strada per ambire ad una maggior qualità di vita. Ecco perché, nonostante la diffusione degli strumenti tecnologici sia sempre più inarrestabile ed irreversibile, ci sono tante valide ragioni per le quali continuare a scrivere di proprio pugno, senza delegare ad una macchina questa attività di primaria importanza per il genere umano. In effetti, la scorciatoia del supporto tecnologico porta con sé anche un’importante delega di responsabilità: quella di affidare ad un correttore la nostra libertà espressiva, perdendo progressivamente confidenza con la lingua e le sue potenzialità. Scrivere a mano, invece, ci aiuta ad esercitare costantemente la nostra memoria e, soprattutto, ci invita a ricordare le regole ortografiche e grammaticali, stimolandoci anche ad esprimere meglio il pensiero, soprattutto quando le frasi sono particolarmente articolate e complesse.

    Il supporto della scrittura per la memoria

    Dopo tutte le considerazioni che abbiamo fatto nei paragrafi precedenti, ora, vogliamo chiudere il nostro post focalizzando l’attenzione su un aspetto molto interessante. Qualche anno fa, infatti, il colosso tecnologico statunitense Microsoft ha citato una serie di ricerche relative all’importanza della scrittura per favorire la memorizzazione di informazioni di una certa rilevanza. Potrebbe sembrare paradossale una notizia di questo tipo, eppure, la stessa ha un fondamento ben preciso. L’azienda di Redmond, infatti, con la citazione di quegli studi apparentemente controproducenti per i suoi prodotti, ha voluto accostare i suoi dispositivi dotati di pennino per consentire l’interazione dell’utente a dei “quaderni” un po’ più evoluti. Citando lo studio che ha messo in relazione la memorizzazione a lungo termine di alcune nozioni con il fatto che le stesse sono state apprese tramite degli appunti scritti a mano, l’azienda ha sottolineato come il gesto di scrivere– a prescindere dal fatto che sia compiuto su carta o su uno schermo – aiuta a ricordare meglio le cose.

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