Le rubriche di Catanzaro Informa - Contrappunti

Lentamente muore…

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    Dinanzi ad una nuova, ennesima, vigilia elettorale, la città attende smarrita. Non sembra percepirsi infatti, né da una parte né dall’altra, un clima di tensione e di attesa, relegato forse nelle stanze chiuse della politica e dei comitati. Ciò che si avverte, tra la gente, è piuttosto una certa stanchezza, uno smarrimento misto ad indifferenza, che certo non costituisce l’alimento e il presupposto più auspicabile per l’inizio di una nuova stagione politica. Sarà comunque una nuova stagione politica ciò che dovrà iniziare, infatti, all’indomani del voto: quella stagione da troppo tempo attesa, sempre rinviata, di cui la città ha davvero urgente bisogno. Ma sarà questa la data di un nuovo inizio, o ci ritroveremo sempre e comunque impantanati nel vortice delle polemiche contrapposte e dell’ingovernabilità?

    Intanto, lentamente, come scriveva Neruda, la città muore…. Muore il suo centro storico, soffocato dal rumore e dallo smog, dinanzi al quale continuano a chiudere le attività commerciali: quelle stesse che tanto avevano protestato per quel grande salto di civiltà che era stata l’isola pedonale! Incapacità di visione e di strategia, incapacità della politica di farsi comprendere, di mostrare una via condivisa di sviluppo e di crescita, che vada oltre la miopia suicida del presente.

    La mancanza di una stagione teatrale ben definita e programmata è, in questo senso, l’ultimo, mortale colpo inferto alla vivacità culturale di una città. L’assenza di una stagione di prosa, che mai nessuno ha saputo promuovere come avrebbe meritato, per la crescita culturale dei ragazzi e delle famiglie, riduce di fatto il nostro “glorioso” teatro, che ha da poco celebrato con una serata di gala i suoi dieci anni, a semplice “contenitore” passivo di spettacoli, convegni, agenzie, scuole di danza.

    Eppure c’era stato un tempo, neanche tanto lontano, in cui era piacevole passeggiare per il corso, con i locali aperti e pieni di giovani, con il luccichio dei nuovi negozi, con un teatro sempre affollato lì a due passi… C’era stato quel tempo, adesso non c’è più. Adesso tutto tace, nel grigiore di uno smarrimento che solo pochi isolati eventi culturali riescono, per un istante, a colorare di speranza e di attesa.

     

     

    Massimo Iiritano

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