Rientro a scuola, consigli per prevenire stress ed ansia
Più che mai ora, quindi, è necessario che si crei quella vitale collaborazione tra scuola e famiglia, quella rete coesa che deve valorizzare la corretta formazione della personalità dei giovani oltre che il sano apprendimento
Più informazioni su
La scuola offre molti spunti di riflessione e di prevenzione per il criminologo poiché essa è spesso teatro di comportamenti lesivi come il bullismo, il cyberbullismo, le gang giovanili ed è per questo che il sereno ambiente scolastico è essenziale al pari di un sereno ambiente familiare.
In questi giorni molti degli studenti sono alle prese con la ripresa delle attività scolastiche in presenza: i ragazzi per lo più sono contenti di rientrare, molti di noi ricorderanno le varie manifestazioni fatte un po’ in tutta Italia per caldeggiare il rientro in classe perciò le maggiori preoccupazioni anche in questo caso riguardano più i genitori che gli alunni.
Dopo una lunga quarantena molte persone hanno ripeso la vita ordinaria tuttavia si è diffusa anche una sorta di “paura della normalità” ed in particolare uno stato d’ansia legato anche alla scuola; le paure più frequenti sono la paura del contagio, il non sentirsi in sicurezza e la non efficacia della copertura vaccinale.
Avere delle preoccupazioni in tal senso è fisiologico, considerando il periodo che si è vissuti ed il lungo isolamento, tuttavia il consiglio da ricordare, un po’ per tutti, è quello di fidarsi dei protocolli di sicurezza, ormai più che collaudati, e ancora più severi e soprattutto mantenere le abitudini igieniche anche in caso di soggetti vaccinati e continuare a rispettare tutte le prescrizioni di sicurezza senza mai abbassare la guardia.
Il maggiore incoraggiamento, tuttavia, rispetto ad una serena ripresa della scuola in presenza è riflettere sui “danni” prodotti ai giovani dalla DAD, danni sia in termini di socialità che di qualità dell’apprendimento.
Molti genitori ed anche i ragazzi stessi, notano una notevole diminuzione della qualità dell’apprendimento e questo alla lunga si potrebbe riflettere sulla futura vita professionale dei ragazzi che potrebbero non essere performanti in termini di selezione nel mondo del lavoro.
Ma vi è di più, è ormai scientificamente più che provato, come spesso evidenziato da psichiatri e neuropsichiatri infantili nonché dagli psicologi, che alla lunga la DAD produce sugli studenti vari effetti negativi quali: stress, ansia e poca concentrazione, nonché un aumento del 24% dei problemi psicologici.
Nei mesi scorsi vi è stata una vera e propria audizione di esperti di settore in Commissione di Igiene e Sanità al Senato dedicata proprio all’impatto della didattica a distanza sui processi di apprendimento i cui risultati sono stati a dir poco sconvolgenti!
Sono emersi
- disturbi del sonno, aggressività, depressione, ansia e difficoltà nel gestire le emozioni
- in particolare nelle bambine il ritiro da scuola ha prodotto più forme ansiogene e depressive mentre nei bambini è emerso più rabbia, aggressività e opposizione,
- aumento di fenomeni di cyberbullismo e haters in più non si dimentichi il pericoloso aumento delle addiction ovvero delle dipendenze da internet, con tutte le conseguenze negative a tali fenomeni correlati,
- l’eccessivo utilizzo della DAD soprattutto nella scuola primaria e dell’infanzia può ostacolare la regolazione emotiva, cognitiva e comportamentale e provocare una ridotta concentrazione, una minore curiosità, una diminuzione della creatività celebrale.
Per queste ragioni si sta lavorando per un ritorno in sicurezza nelle scuole nell’interesse e non contro la salute dei giovani, soprattutto se per salute si intende non solo l’assenza di malattie ma anche il benessere psicofisico della persona.
Più che mai ora, quindi, è necessario che si crei quella vitale collaborazione tra scuola e famiglia, quella rete coesa che deve valorizzare la corretta formazione della personalità dei giovani oltre che il sano apprendimento.
Il consiglio di oggi pertanto è quello di cercare: di tenere a bada il più possibile, anche alla luce di queste riflessioni, paure che potrebbero degenerare in infondate fobie, collaborare seriamente al rispetto delle regole, attenersi scrupolosamente ai protocolli anti Covid-19, incoraggiare i figli razionalizzando ipotetiche paure che magari si sono interiorizzate durante questi mesi, non abbassare la guardia sperando, così di poter serenamente continuare il nostro cammino verso il ritorno alla normalità.
A cura della dott.ssa Claudia Ambrosio (Criminologa)