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La stitichezza: i rimedi naturali per combatterla

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    La stitichezza, o stipsi (dal greco “stipsis” = restringimento), è una diffusissima affezione che possiamo trovare a tutte le età; infatti essa si può verificare già nei bambini in tenera età, ma anche nei ragazzi, negli adulti e anche, piuttosto spesso, in età avanzata. La stitichezza consiste in un ritardo, più o meno accentuato, nell’evacuazione del bolo fecale, rispetto al ritmo con cui essa si verifica normalmente (una evacuazione, o anche due, nelle 24 ore). Più esattamente col termine stipsi si definisce una situazione caratterizzata da meno di tre evacuazioni alla settimana, con emissione di feci dure. Poiché la stitichezza può essere causata da numerosi fattori, in questa sede trascuriamo volutamente le cause patologiche, di stretta pertinenza medica.

    La principale funzione dell’intestino è quella di assorbire le sostanze nutritive presenti nel cibo che quotidianamente ingeriamo, ma esso assorbe anche elettroliti ed acqua; quest’ultima viene dapprima secreta sotto forma di saliva, succo gastrico, bile, succo pancreatico, poi viene riassorbita lungo il canale digerente, soprattutto nel colon: già da questo è facile capire che, se la quantità di acqua che introduciamo giornalmente non è sufficiente, è facile che le feci diventino dure, perché poco idratate, con conseguente difficoltà ad evacuarle; ed ecco una prima causa di stipsi che, con un po’di attenzione, si può evitare. Quindi una prima norma utile sarà quella di ingerire liquidi abbondanti durante la giornata, sia sotto forma di acqua, succhi, thé etc., ma anche sotto forma di cibi come minestre, minestroni, verdura e frutta, ricchi di acqua (e di fibre!). Attenzione, però: se la nostra alimentazione è povera di fibre, difficilmente nell’intestino l’acqua verrà trattenuta in quantità sufficiente a rendere le feci più morbide; inoltre le fibre vegetali producono una maggiore quantità di scorie fecali, che hanno la capacità di sollecitare meccanicamente i movimenti peristaltici (contrazioni gastro-intestinali, tipiche, che si propagano dall’alto in basso facilitando cosí il procedere del suo contenuto). Quindi ecco che abbiamo trovato un’altra eventuale causa di stipsi, che possiamo combattere introducendo un’adeguata quantità di fibre vegetali con gli alimenti, circa 25-30 grammi al giorno (tutti i giorni!), con conseguente maggiore ritenzione di acqua nell’intestino, ciò che comporta un aumento della massa fecale con formazione di feci morbide, che transitano rapidamente e vengono più facilmente evacuate. Fra i vari tipi di alimenti che forniscono fibre ad azione lassativa, segnaliamo in particolare la fibra di Avena, contenuta nei fiocchi di avena, oltre che nel cereale integro, molto efficace e delicata, adatta a tutti, bambini, gestanti, anziani, e anche a mucose intestinali infiammate come ad es. nelle coliti.

    Un’altra causa di stitichezza è la vita sedentaria, poiché induce atonia delle pareti intestinali, mentre una regolare attività fisica tonifica i muscoli dell’addome e quelli del pavimento pelvico, influendo positivamente sulla motilità intestinale e sull’efficienza della defecazione.

    Un’ulteriore causa dell’insorgenza della stipsi può essere una inibizione psichica, in rapporto a convenienze sociali che, spesso, costringono a rinviare il bisogno immediato di defecazione.
    A volte possono indurre stipsi certi trattamenti farmacologici, specie negli anziani, fra i quali è piú frequente il loro uso.

    Inoltre è facile riscontrare stitichezza associata a diverticolite e a patologie ano-rettali, come ragadi o emorroidi, che spesso sono da essa causate.

    Frequentemente poi, in concomitanza ad una condizione di stipsi, si manifesta anche tutta una serie di disturbi, complessivamente definiti “disturbi digestivi”, la cui sintomatologia spesso contribuisce ad aggravare l’alterata funzionalità intestinale. Sono questi i disturbi della motilità e della secrezione gastrica, della funzionalità epato-biliare e gli stati dispeptici, la cui sintomatologia, come ad es. digestione lenta e difficile, senso di pesantezza dopo i pasti, meteorismo (gonfiore addominale), dolori spastici localizzati all’addome, costituisce spesso un fattore aggravante della stipsi; questo ci induce a prendere in esame non solo il l’ultima porzione dell’intestino, ma a considerare l’intero processo digestivo e la coordinazione dei vari organi e sistemi che vi partecipano.

    Fatte tutte queste considerazioni, se non riusciamo a eliminare il problema con abitudini alimentari adeguate, associate a uno stile di vita più corretto, non resta che ricorrere all’uso dei lassativi vegetali: la natura in questo campo è veramente generosa perché ci fornisce ogni tipo di aiuto, da quello più blando e delicato, adatto a chi ha un problema leggero o saltuario, ai bambini, alle donne in stato di gravidanza e a coloro che hanno infiammazioni intestinali, coliti, ragadi o emorroidi, per quali i lassativi più energici sono assolutamente controindicati, fino ad arrivare a chi invece ha un disturbo più grave, cronico, a volte aggravato da un uso improprio ed eccessivo dei lassativi stessi.

    Nei casi in cui si vuole ottenere uno stimolo delicato, è opportuno usare i lassativi meccanici, che aumentano il volume fecale, analogamente a quanto fanno le fibre vegetali assunte con la dieta; questo avviene perché le piante che si utilizzano a questo scopo contengono una elevata percentuale di mucillagini, le quali gonfiandosi per idratazione, richiamano e trattengono acqua all’interno dell’intestino aumentando il volume del bolo fecale, stimolando direttamente la muscolatura intestinale per via meccanica, come conseguenza della pressione esercitata sulle sue pareti interne. Le piante usate a questo scopo sono ad esempio le foglie di Malva, i semi di Psillo e di Lino, il Glucomannano, le radici di Altea, e varie altre che, oltre ad avere azione lassativa molto delicata sono anche lenitive delle infiammazioni delle mucose, intestinali e non, per cui sono il lassativo ideale nei casi accennati prima. Se poi queste piante si associano ad altre aventi proprietà coleretiche e colagoghe (che stimolano cioè la produzione di bile più abbondante e più fluida, da parte del fegato), come ad es. il Tarassaco, il Boldo e la Cicoria, poiché la bile è naturalmente lassativa, otteniamo un prodotto ancora più efficace contro la stitichezza, sempre adatto a quei casi delicati (come gravidanza, emorroidi, ragadi anali) di cui si sta parlando, ma indicato anche a quelle persone che hanno quei “problemi digestivi” cui si è accennato in precedenza e che complicano la stipsi.

    A queste piante è opportuno associare anche alcune piante carminative, come Finocchio, Cumino, Coriandolo, etc., quelle cioè che riducono i gonfiori addominali, poiché questo problema si accompagna spesso alla stitichezza; in questo modo avremo un beneficio ancora più completo.

    Parliamo ora di quei casi in cui la stipsi è più ostinata, vuoi perché non si riesce ad adottare uno stile di vita più corretto, vuoi perché ormai l’intestino è già assuefatto ai lassativi e i rimedi più delicati non sono efficaci; in questi casi è ancora il mondo vegetale che ci dà la soluzione: a questo punto è necessario ricorrere a quelle piante che contengono principi attivi più forti e stimolanti, le cosiddette “droghe antrachinoniche“, come la Senna, la Frangula, e il Rabarbaro, l’Aloe ed altre ancora, che agiscono prevalentemente a livello dell’intestino crasso (colon), stimolando le contrazioni peristalsiche della sua muscolatura, favorendo cosí il suo svuotamento. Anche in questo caso è consigliabile l’associazione con le piante di cui si è parlato prima, in modo da ridurre al minimo il dosaggio degli antrachinoni ed evitare quindi prodotti troppo drastici, che a lungo andare potrebbero diventare irritanti.
    Quest’ultima classe di lassativi non va assunta continuativamente, ma saltuariamente, seppure con una certa regolarità, in modo da avere una funzione intestinale il più possibile costante.
    I lassativi antrachinonici sono assolutamente controindicati in caso di gravidanza e allattamento, nei bambini sotto i 12 anni di età, nelle malattie infiammatorie acute a carico dell’intestino (colite ulcerosa, enterocolite, appendicite, morbo di Crohn), in caso di dolori addominali di origine sconosciuta, nelle occlusioni intestinali acute.

    Le erbe per combattere i vari tipi di stitichezza si possono assumere, a seconda dei casi, sotto forma di tisana o di prodotti già pronti in compresse, delle quali esistono le più svariate formulazioni, adatte a tutti i casi che abbiamo trattato: saranno l’abilità e l’esperienza dell’erborista a decidere quale prodotto è il più adatto di volta in volta.

     

    Dottoressa Annapaola GIGLIO
    0961.62782
    annapaola.giglio@gmail.com

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