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A proposito del super bonus le preoccupazioni delle piccole e medie imprese: quache suggerimento

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    Mi rivolgo ai legislatori, come anche alle associazioni di categoria , queste ultime in qualità di rappresentanza ai tavoli , le quali dovrebbero suffragare e condizionare decisioni attuative, visto che i legislatori sono espressione di un mondo laico a quello delle imprese. 

    Comunque, ne avevo ipotizzavo in tempi non sospetti , tanto  che ne ebbi modo di denuncia ideologica circa i negativi percorsi che avrebbe comportato all’alba del suo sorgere nello scenario normativo, e caratterizzante questo utile provvedimento di riqualificazione del sistema Abitativo Privato, ma anche contemplativo di difficolta ad essere gestito in un periodo di brevità sostanziale, non solo temporale, per non dire di quello attuativo.

    Voglio attenzionare in premessa che.  . 

    Abbiamo un sistema produttivo dei semilavorati , come anche dei beni strumentali i quali parametri produttivi  sono condizionati ad un momento di statistica di commercializzazione  riportata al consumo medio in un arco temporale, con la consolidata gestione quantitativa di non produrre magazzeno. 

    Ora chiaramente una così contemporanea richiesta di produzione ha già fatto implodere il sistema delle  produzioni, pergiunta , quando ancora il provvedimento non ha raggiunto il picco di decisione tecnica, come amministrativa, all’utilizzo del beneficio, per essere più chiaro dico, come si direbbe in altre occasioni , che non ha raggiunto il massimo della prospettiva di spesa. 

    Chiaro è , che se ad oggi per poter avere delle forniture circa i materiali d’uso , ipotizzati alla fornitura in un periodo temporale di un semestre, e vista anche che il primo SAL è in una entità economica pari al 33% dell’importo di appalto , me ne sovviene che parecchie imprese non produrranno quanto di spettanza in normativa, e quindi , incorrerebbero nel serio rischio di implodere per mancanza di manufatti tecnici ricostruttivi , non per incapacità produttiva. 

    Morale, se dovessero continuare con questo condizionamento di fattibilità, tempo sei otto mesi , e soffocherà questo sistema di pura legislativa emanazione, il mondo della produzione e delle piccole imprese. Non è un momento di denuncia o di catastrofismo, sono abbastanza ottimista di mio, ma di consapevolezza e responsabilità, almeno personale , vista anche la difficoltà con la quale professo denuncia e proposizioni assente  da tempo oramai senza sponda  di consessi sindacali. 

    Come anche un nuovo modo di rapportarsi al raggiungimento degli obbiettivi, ci aiuterebbe a calmierare i prezzi dei materiali d’opera, i prezzi delle opere provvisionali come anche strumentali.

    Non ultimo, non riusciremo nell’intento vista anche la carenza di manodopera tecnica, operai specializzati intendo, visto che per formare un discreto qualificato, non specializzato, occorrono  almeno due anni, per non dire di uno specializzato utile alle lavorazioni oggetto di bonus. 

    Ma ritengo dopo questa breve premessa, che saremmo ancora in tempo a proporre uno stato di programmazione affinchè un beneficio non si traduca in un incubo. 

    E mi vado a spiegare , ipotizzando una forma di regolamento a momenti di gestione temporale, momenti di programmazione e decisione, come momenti attuativi il progetto.

              • Acquisizione delle Domande o Dichiarazione d’Intenti al BENEFICIO nell’arco di scadenza temporale del 2022

              • Iscrizione nel BILANCIO STATALE delle scaturenti somme

              • Spalmabilità delle somme di cui sopra nell’arco temporale del 2030 

              • Proroga programmatica del Periodo di esecuzione dei lavori al 2030, anno in cui c’è da rendicontare in Commissione Europea circa il raggiungimento dei parametri programmati al fine della diminuzione dell’emissioni di CO2

              • Creare responsabilità Tecnica di decisione su quegli immobili che anno prevalenza di urgenza interventistica

              • Dare possibilità alle Imprese Storiche (delle nuove ne parlerò in altra sede) di programmarsi e acquisire più commesse, senza assilli o concorrenza , ma da ultimare entro il 2030

             • Ridiscutere con le aziende produttrici circa la calmierizzazione economica delle forniture ricondizionandosi ai prezzi al 31 dicembre 2020.

    Chiaramente questa nota, forma un principio di ragionamento ideologico e fattivo, circa possibilità di programmazione di reddito sociale, statale, personale come anche riconoscimento per quelle Imprese che si sono adoperate a mantenere occupazione costante , in un periodo come questo che ha visto prevalere lo stato di Responsabilità e Appartenenza. Ridiamo soggettualità al settore categoriale della Piccola e Media Impresa , senza lasciargli lo spazio per riessere dei numeri da doversi  giocare sui tavoli del subappalto .

    Prof.Giovanni Bevacqua-artigiano

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