Diabete e Sport: un gioco di squadra tra scienza e inclusione

L’Associazione Nazionale Italiana Atleti Diabetici celebra oggi il suo trentennale con un libro che ripercorre una storia unica nel campo del volontariato

L’Associazione Nazionale Italiana Atleti Diabetici presenta oggi, in occasione del suo trentennale, il libro “ANIAD, tra scienza e sport inclusivo, una storia lunga trent’anni”, che ripercorre un percorso unico nel campo del volontariato nazionale e internazionale. Il diabete è una sorta di pandemia che si sta diffondendo lentamente e silenziosamente nel mondo. In Italia le stime parlano di oltre 3 milioni e mezzo di persone colpite da questa malattia, pari al 5,8% dell’intera popolazione. Un dato ancora in parte sottostimato e che è destinato a crescere vertiginosamente nei prossimi anni.

L’unico vaccino su cui possiamo fare affidamento è la maggiore conoscenza. Dal 1991, ANIAD Onlus – www.aniad.org – unica fra le 220 associazioni aderenti alla International Diabetes Federation sostiene la ricerca, la formazione degli atleti e la diffusione della pratica sportiva fra le persone con diabete, al fine di migliorare il livello di consapevolezza e di educazione terapeutica. Questo germe ha originato un network di atleti con diabete che ha coinvolto progressivamente tutti gli altri settori della diabetologia e dello sport (diabetologi, operatori sanitari, istituzioni, CONI, preparatori atletici) e ha prodotto innumerevoli ricerche, pubblicazioni, eventi e attività sportive, compreso l’emergere a livello agonistico di numerosi atleti di spicco. Il libro “ANIAD, tra scienza e sport inclusivo, una storia lunga trent’anni” rappresenta una sintesi di questa lunga storia e una testimonianza del fatto che attraverso l’esercizio fisico è possibile convivere con la malattia e mantenersi in buona salute, oltre a veder migliorare la propria qualità della vita.

Dal libro, composto da cinque capitoli, emerge che l’ANIAD non è solo una storica Associazione pazienti ma anche un Board scientifico in grado di produrre centinaia di lavori clinici, articoli divulgativi e pubblicazioni, come il primo e unico Percorso diagnostico terapeutico assistenziale per l’attività fisica nelle persone con diabete pubblicato nella letteratura internazionale. Ma non solo. Sono decine gli eventi sportivi e formativi organizzati ogni anno a livello nazionale e dalle 12 sezioni regionali ANIAD, a conferma della doppia mission dell’associazione, quella di studiare e ricercare e quella di educare ed accompagnare, anche fisicamente, le persone con diabete allo sport. Un gioco di squadra che culmina con la stipula del protocollo con il Comitato Olimpico Nazionale Italiano teso a favorire l’inserimento dei diabetici nel mondo sportivo e far conoscere ai dirigenti sportivi, agli atleti e ai tecnici la realtà di chi ha il diabete e fa sport.

ANIAD costituisce un’ideale sintesi dell’alleanza terapeutica fra operatori sanitari e persone con diabete e vede questi ultimi come protagonisti. Nel libro sono riportate le testimonianze di giovani, e non solo, che attraverso un percorso complesso e talvolta doloroso di accettazione della propria malattia e di ricerca di un diabetologo capace di sostenere le proprie aspirazioni, hanno raggiunto obiettivi importanti, contribuendo a proporre e a diffondere un’immagine positiva di vitalità e benessere, educazione terapeutica e consapevole convivenza con “Mister D”.

Le persone con diabete vogliono essere partecipi della ricerca e non soggetti passivi.

L’associazione ha creato in questi anni una cultura nuova, capace di imporre l’immagine dello sportivo diabetico consapevole, attento, capace di valutare sempre il rapporto rischio-beneficio e quindi modello da seguire. Tale processo virtuoso è divenuto un esempio di lavoro di gruppo determinando un modo innovativo di collaborazione tra medici e pazienti, quasi ad anticipare quel modello di assistenza multidisciplinare ideato e valorizzato solo pochi anni fa, conosciuto come Team diabetologico.

Tanta la strada e il lavoro fatto dal 1991, tanto è ancora da fare.

Restano tutt’ora irrisolte ed aperte partite molto importanti per le quali occorre procedere ad un necessario e tempestivo aggiornamento del quadro normativo italiano. Le barriere di accesso di atleti con diabete nei Corpi Militari. La preclusione verso alcune professioni, come quelle del volo. La problematica della certificazione antidoping per gli atleti insulino-dipendenti. L’uso non consentito di sensori per il monitoraggio della glicemia nel corso di gare ufficiali in alcune discipline. Ma anche il percorso non proprio chiaro o particolarmente restrittivo per ottenere un brevetto per pilotare un drone.

È giunto il momento di togliere di mezzo un preconcetto di fondo, quello che il diabete sia d’ostacolo alla realizzazione delle proprie aspirazioni.

Per maggiori informazioni e per consultare il libro vai su www.aniad.org Il libro “ANIAD tra scienza e sport inclusivo, una storia lunga trent’anni” è stato curato da: Marcello Grussu, Presidente ANIAD, Prof. Gerardo Corigliano, Past President ANIAD e Coordinatore editoriale, Dott. Giuseppe Pipicelli e Prof. Felice Strollo, Vice Presidenti ANIAD, e ha visto pubblicati i contributi di circa 80 Autori tra diabetologi, nutrizionisti, operatori sanitari, fisioterapisti, preparatori atletici e persone con diabete. Il libro è stato presentato oggi 7 dicembre a Roma, presso la Sala Caduti di Nassirya di Piazza Madama, con il Patrocinio del CONI e su iniziativa della Sen. Gelsomina Vono, Componente Intergruppo Parlamentare Obesità e Diabete, e con la partecipazione del Sen. Pierpaolo Sileri, Sottosegretario di Stato al Ministero della Salute; On. Roberto Pella, Presidente Intergruppo Parlamentare Obesità e Diabete; Dott. Giovanni Malagò, Presidente C.O.N.I. e Socio Benemerito A.N.I.A.D.