“Il Centro di Neurogenetica è e rimarrà a Lamezia Terme anche fuori dalla gestione dell’Asp”

Mirko Isabella, referente circolo Movimento 24 Agosto “Comuni dell’Amato”, si inserisce nel dibattito reputando necessario fare delle precisazioni.

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    Mirko Isabella, referente circolo Movimento 24 Agosto “Comuni dell’Amato”, si inserisce nel dibattito sorto attorno al “Centro Regionale di Neurogenetica” di Lamezia Terme reputando necessario fare delle precisazioni.

    «Il problema della struttura diretta da Amalia Bruni, in realtà, persiste da anni e riguarda principalmente il finanziamento da parte della Regione Calabria, la quale nel 2019 ha addirittura interrotto l’erogazione dei fondi», si premette ad inizio nota, «soltanto qualche giorno fa pare essere arrivati ad una soluzione, con il comunicato stampa n.70 del 15/02/2020 del Ministro della Salute. Proprio in riferimento a tale comunicato, ed alla luce del recente intervento alla Camera dei Deputati dell’on. Domenico Furgiuele (odg 156 del 19.02.2020), occorre fare delle precisazioni, sia per dare una corretta informazione a coloro che intendono approfondire questa vicenda, sia per evitare inutili campanilismi».

    Secondo Isabella «il Centro di Neurogenetica è e rimarrà a Lamezia Terme: nessuno, ad oggi, ha mai parlato di trasferimento fisico della sede; il pericolo non è mai stata la chiusura, ma il declassamento, grave ed allarmante, da centro di ricerca ed assistenza a mero ambulatorio; la proposta del Ministro Speranza di accorpare il Centro di Neurogenetica all’INRCA-IRCCS di Ancona/Cosenza coincide in toto con quelle che, da sempre, sono le intenzioni do Amalia Bruni (già nel 2018 c’è stato un tentativo con l’IRCCS Carlo Besta di Milano): è questa l’unica strada per salvaguardarne e valorizzarne la natura di centro di ricerca ed assistenza, attribuendone rilevanza nazionale, anche perché, sulla base del d.lgs. 288/2003 che disciplina gli Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico, non vi è la possibilità di istituire un nuovo IRCCS».

    Inoltre si aggiunge che «il percorso da Centro regionale a INRCA-IRCCS di Ancona/Cosenza prevede un passaggio intermedio, ovvero un trasferimento temporaneo e funzionale all’azienda ospedaliera-universitaria Mater Domini di Catanzaro, senza il quale, fra qualche giorno, il Centro diventerebbe semplice ambulatorio. E’ solo attraverso i fondi della summenzionata azienda ospedaliera che si può garantire, nell’immediato, la continuità delle attività di ricerca ed assistenza. Il carattere temporaneo non deve, in nessun caso, trasformarsi in definitivo. Se proprio la classe politica avesse voluto evitare il depauperamento del territorio di Lamezia Terme, sarebbe dovuta intervenire anni addietro, quando l’Asl è stata trasformata in Asp».

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