Centro Covid a Villa Bianca e integrazione ospedaliera al centro di un incontro tra Zuccatelli e Puzzonia (Pd)

Ha partecipato anche l’ex presidente della Provincia di Catanzaro Enzo Bruno

Intorno al possibile utilizzo dell’ex Villa Bianca in funzione di Centro Covid (o Ospedale Covid, la terminologia ha ancora una volta la sua valenza specifica), continua il posizionamento di opinioni. Ormai ne parlano liberamente tutti, dagli Ordini professionali alle Associazioni di categoria, ai semplici cittadini, esperti del ramo o cascanti dallo stesso. Altro discorso è se lo facciano tutti disinteressatamente. In ogni modo sembra giusto che della vicenda si occupi anche, e più legittimamente, la politica: anche qui, con la clausola predeterminante dell’interesse pubblico e comune.

Nel ristretto ambito politico, si conosce ampiamente la posizione favorevole del sindaco di Catanzaro Sergio Abramo, che ha raccolto subitamente la proposta avanzata dal rettore dell’Umg Giovanbattista De Sarro. Anche il presidente del Consiglio regionale, Domenico Tallini trova attraente la soluzione Villa Bianca, così come la deputata di FdI Wanda Ferro, e in genere tutto il centro destra catanzarese.

Perplessità sono state espresse, in più riprese, e in molteplici occasioni dal Partito democratico, oltre che da qualche esponente delle professioni mediche. Una sponda importante, però, il PD cittadino ha trovato nel commissario straordinario del Mater Domini e del Pugliese Ciaccio, Giuseppe Zuccatelli. Il manager, che, ricordiamo, ricopre anche il ruolo di commissario dell’Asp di Cosenza, dopo un partecipato sopralluogo effettuato nell’ex sede del Policlinico, non ha espresso il parere favorevole che Abramo e De Sarro auspicavano. In prima istanza perché i costi di adattamento e riconversione ad Ospedale Covid sarebbero alti. Ma anche, e forse soprattutto, perché l’idea di un presidio ospedaliero specializzato in malattie infettive, una sorta di “piccolo” o “grande Spallanzani”, non collima con quanto auspicato in sedi autorevoli, che occorra una continuità anche fisica con tutto il resto delle specialità mediche e chirurgiche. Tesi, questa, che sembra molto vicina al sentire di Zuccatelli, manager giunto in Calabria al culmine di un cursus honorum di prima scelta, essendo stato anche al vertice dell’Agenas, l’Agenzia nazionale per i Servizi sanitari regionali.

E, nella fattispecie, tesi molto vicina a quanto sostenuto in particolare da Lino Puzzonia, oggi segretario del Circolo Pd di Catanzaro Ovest. Ma in un recente passato anche lui manager della sanità regionale e a lungo primario dell’oncoematologia del Pugliese Ciaccio. Niente di più consequenziale che stamattina si sia svolto a Catanzaro un incontro tra Puzzonia e Zuccatelli, incontro chiesto dall’ex presidente PD della Provincia di Catanzaro Enzo Bruno, anche lui partecipe.  Non si hanno particolari né, allo stato, resoconti ufficiali, ma, da quel che è trapelato, il colloquio si è incanalato secondo i binari di una condivisione di fondo di due principi: niente Centro Covid dedicato e staccato dalle altre strutture ospedaliere generaliste e potenziamento della sanità territoriale come atto fondamentale di una nuova e positiva gestione della sanità calabrese. Il tutto nell’ambito dell’auspicato traguardo dell’integrazione tra i due Ospedali cittadini in un’unica Azienda Ospedaliera e Azienda Universitaria, dotata delle più alte specializzazioni mediche e chirurgiche.