Sanità, mobilitazione anche a Catanzaro del sindacato Usb

Il resoconto e le parole dei protagonisti della manifestazione di piazza prefettura

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Sit in di protesta organizzato dal sindacato Usb anche a Catanzaro nell’ambito di una mobilitazione nazionale per rivendicare, assunzioni, stabilizzazione, retribuzioni per il personalem ipristino posti letto, rilancio dei servizi territoriali, rafforzamento della sanità pubblica e ancora assunzioni a beneficio dei cittadini e a tutela del diritto alla salute.Il Dl rilancio, scrivevano in un comunicato dei giorni scorsi, è un ritorno al passato. Il servizio sulla manifestazione di piazza Prefettura.

Generico maggio 2020

aggiornamento ore 14.52 con nota stampa Usb: “Il Ministero della Salute si impegnera’ affinche’ in sede di conversione del Decreto Rilancio sia reintrodotta con un emendamento la proroga a dicembre 2020 della legge Madia per la stabilizzazione dei precari, la cui cancellazione aveva colpito le migliaia di operatori che durante l’emergenza hanno garantito l’assistenza. Sono i primi risultati della mobilitazione nazionale odierna dell’Unione Sindacale di Base del settore Sanita’, con manifestazioni e presidi affollati e colorati, oltre che davanti al Ministero della Salute, anche agli assessorati regionali alla Sanita’ di Torino, Milano, Genova, Padova, Bologna, Firenze, Ancona, Campobasso, Napoli, Bari, Potenza, Catanzaro, Palermo e Cagliari.

A Roma una delegazione USB ha incontrato nella sede del ministero Rossana Ugenti, direttore generale delle Professioni sanitarie e delle risorse umane SSN, e Giuseppe Celotto, direttore generale Personale, organizzazione e bilancio. Sul tavolo le assunzioni e le stabilizzazioni (in piazza con USB c’era il Movimento permanente degli infermieri delle graduatorie del Sant’Andrea, e ha partecipato con un intervento un rappresentante dei Medici specializzandi del Lazio), e il ristoro economico dopo che un colpo di mano ha eliminato dal Decreto Rilancio il bonus di 1000 euro per chi e’ stato impegnato nella lotta al coronavirus. Su questi punti il Ministero della Salute ha assicurato attenzione e disponibilita’. Al di la’ degli impegni ministeriali, lo scoglio e’ rappresentato dalla regionalizzazione selvaggia del sistema sanitario italiano, che ha prodotto negli anni una galassia di compartimenti stagni nei quali la sanita’ pubblica e’ deperita mentre quella privata ingrassava con i finanziamenti regionali, salvo poi chiamarsi fuori sotto l’impatto del Covid-19. Una pandemia affrontata in solitudine dal settore pubblico. Su questo, come sui rubinetti chiusi dal MEF, USB continuera’ la lotta a tutti i livelli, per le assunzioni, le stabilizzazioni, il ritorno al Sistema Sanitario Nazionale, unico, universale e pubblico, una volta constatato il fallimento dei 20 sistemi sanitari regionali. A giugno sara’ proclamato uno sciopero dell’intero settore della Sanita’, sia pubblica che privata”. Cosi’ Usb sanita’ in una nota

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