Operatori elisoccorso regionale senza indennità da mesi. Problemi per la liquidazione da Asp e Pugliese

Lo sfogo di uno di loro: "Magri compensi che non riusciamo a percepire ma con grande senso etico andiamo avanti"

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    Bloccate da mesi dall’Asp e secondo una recente delibera del Commissario Zuccatelli anche dall’Azienda Pugliese Ciaccio gli operatori elisoccorso attendono da mesi il pagamento dell’indennità corrisposta loro per il servizio salvavita compiuto. Secondo quanto riportato dalla Nuova Calabria la corresponsione di tali indennità non è giustificata da alcuna previsione contrattuale, nè tantomeno dalla contrattazione integrativa decentrata e che ad oggi non si ha contezza di come e se le somme destinate al personale dipendente impiegato in tale servizio, giusto decreto del Dirigente Generale dell’Assessorato alla Sanità n.208 del 28/03/2000, avente ad oggetto ” fissazione compenso personale sanitario impiegato nel servizio di elisoccorso” giungano alle casse di questa Azienda”. La liquidazione delle somme deve essere successiva alla rimessa della Regione.

    Una situazione complessa quella dei lavoratori in forza alle aziende ospedaliere che compiono questo tipo di soccorso e che non hanno interrotto in nessun modo il servizio. In una lettera sfogo inviata in redazione uno di loro ricorda che Il servizio di Elisoccorso Regionale garantisce tempi rapidi di intervento anche in ambiente impervio, dove mezzi gommati non riuscirebbero ad arrivare, montagna, gole, canyon, mare (emblematico il soccorso alle Gole del Raganello), 24 ore al giorno (tra gli ultimi interventi notturni, partenza da Lamezia terme alle ore 03.00, il trasferimento di un paziente a rischio vita al centro grandi ustionati presso l’ospedale S. Eugenio di Roma), con personale altamente qualificato ed addestrato: il personale sanitario è infatti costituito esclusivamente da Dirigenti Medici Anestesisti Rianimatori esperti (con almeno 5 anni di anzianità lavorativa) selezionati con bando pubblico tra tutti i medici rianimatori che ne fanno domanda in servizio presso le Aziende Sanitarie Provinciali e Ospedaliere della Calabria, al loro fianco lavorano esclusivamente Infermieri di area critica di esperienza comprovata, anche loro selezionati con bando pubblico tra i dipendenti della Aziende regionali. Il servizio è garantito da questi professionisti fuori dall’orario di lavoro ospedaliero e la remunerazione per il lavoro altamente qualificato è la stessa stabilita nel decreto 208/2000 attuativo del Sistema Elisoccorso, quindi la stessa di 20 anni fa, ed inferiore su base oraria al compenso per il lavoro in “straordinario” che gli stessi professionisti riceverebbero in ospedale, quindi in ambiente non altrettanto rischioso. Non sono previsti rimborsi chilometrici per il raggiungimento delle Basi operative dalla normale sede di lavoro, come avviene invece in altre regioni italiane, e nessuna indennità di volo è percepita, avendone diritto soltanto il personale aeronautico e non i sanitari.
    Un servizio così importante, che ad esempio garantisce le cure urgenti ad un infartuato che in 10 minuti dal luogo più sperduto della Regione riesce a raggiungere l’ Ospedale di riferimento per un’angioplastica che è l’unico modo per salvargli la vita, il fiore all’occhiello di un Sistema Sanitario Regionale, in una regione che ha dunque un territorio assai particolare e difficile come la nostra, dovrebbe essere costantemente monitorato e supportato. Nelle altre Regioni infatti tra Dipartimento Sanità e Aziende Sanitarie Provinciali ed Ospedaliere il Servizio di Elisoccorso è governato da Convenzioni tra enti e Contratti con i Professionisti Annuali tesi a migliorare il servizio, la soddisfazione del personale e la sicurezza della popolazione.
    Tutto il personale sanitario sta, in scienza e coscienza e con grande senso etico, continuando a garantire un servizio nevralgico ed Altamente qualificato, nonostante, per i disguidi burocratici su menzionati tra Regione Calabria e le sue Aziende Ospedaliere e Sanitarie Provinciali, da ormai 9 mesi non percepisce i magri compensi che dignitosamente gli spettano.
    La popolazione tutta e tra questa chi ha sperimentato la professionalità di chi ogni giorno rischia la vita per garantire eccellente servizio sanitario deve essere a conoscenza del fatto che l’Elisoccorso in Calabria rischia di chiudere per inedia e per il disinteresse di una classe Dirigenziale e Politica regionale cieca ed abituata al “tutto scorre” ed al “si è sempre fatto cosi” senza possibilità di miglioramento”.

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