Indennità aggiuntiva medici da restituire? L’Ordine chiede un incontro al dirigente Regione Francesco Bevere

"Comportamento Asp offende dignità lavoratori"

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L’Ordine dei medici di Catanzaro e in particolare il  presidente Vincenzo Ciconte scrive al dirigente del Dipartimento della Salute della Regione Calabria Francesco Bevere con cui chiede un incontro per derimere la questione dell’indennità aggiuntiva per i medici del 118  di cui l’Asp di Catanzaro ha deciso ai medici stessi  la restituzione, ecco la lettera.

Veniamo a Lei quale massimo dirigente della sanità calabrese per puntualizzare un fondamentale problema del Servizio di emergenza e urgenza territoriale e in particolare dei medici convenzionati del 118.

Come è ormai fin troppo noto,  a questi sanitari protagonisti di un servizio essenziale per la sanità pubblica espletato con grande fatica, con grande competenza e con grande spirito  di sacrificio, solo in alcune delle aziende provinciali della regione (segnatamente Catanzaro e Crotone),  è stato contestato il diritto a ricevere l’incremento orario di euro  5,50 previsto dall’AIR calabrese.

Non solo,  ma, sfiorendo il grottesco, agli stessi è stato richiesta la restituzione delle somme corrisposte nell’ultimo decennio: come dire gli è stato richiesto di lavorare gratuitamente per circa due anni.

Tutto questo sulla base di una interpretazione unilaterale: che cioè non esistesse  sufficiente documentazione del rispetto delle condizioni che  consentivano l’erogazione delle somme aggiuntive.

Tale contestazione appare francamente non solo burocratica e formale ma specialmente assolutamente tardiva.

La pubblica amministrazione non può ipotizzare una omissione, perchè di ipotesi si tratta, con oltre un decennio di ritardo specialmente quando con tale atteggiamento si mortifica l’opera, senza alcun dubbio meritoria,  svolta da quei sanitari e si rischia di compromettere un servizio essenziale per tutti cittadini.

Specialmente a Catanzaro l’atteggiamento della attuale Direzione aziendale commissariale è apparso del tutto avulso dal contesto reale  e sembra trattare un problema di fondamentale importanza con la superficialità di una pratica ordinaria.

Non è compito dell’ordine professionale dirimere un problema di più autentica natura sindacale ma è ben evidente che tale superficiale comportamento della triade prefettizia che, pur nominata dal ministero degli interni per i gravi motivi a tutti noti, sembra tradire una non completa aderenza alla delicatezza dello specifico settore che finisce non solo per minare la sicurezza pubblica ma per offendere la dignità di una categoria professionale e  che impone, quindi,  il nostro interessamento.

Le sollecitiamo quindi un Suo autorevole intervento, quale contraente dell’AIR,  al fine di riportare ordine in tale delicatissima situazione e richiediamo un incontro per ulteriore approfondimento“.

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