Riccio: “I catanzaresi mettono correttamente la mascherina, ma Belcastro e l’Asp la tengono sugli occhi”

Il consigliere comunale ahncora sul caso chiusura Comalca

Di Eugenio Riccio*

Se in prima battuta non possiamo esimerci dall’esprimere la nostra totale ed incondizionata solidarietà ai lavoratori del Comalca che stamattina hanno protestato civilmente sotto il palazzo comunale, non possiamo però nasconderci dietro le “mascherine” che ormai sono diventate un must per chi dovrebbe governare l’emergenza Covid- 19. Se stamattina, infatti, il ministro per gli Affari regionali Boccia ribadiva dalle pagine di Repubblica “che è in gioco la sicurezza nazionale nei due aspetti piu’ rilevanti: la salute dei cittadini e la sopravvivenza del sistema produttivo” la domanda, spontanea, è : come è stata gestita la vicenda Comalca che riguarda i due aspetti evidenziati dal Ministro Boccia quello sanitario e quello economico ? La risposta è molto semplice, in maniera assolutamente approssimativa. Esattamente come è accaduto per tutto il periodo dell’emergenza. Però mesi fa c’era, giustamente sottolineamo, il problema sanitario da tenere sotto controllo. 

Tutti i limiti di una gestione inadeguata dell’emergenza

Oggi che per fortuna quella fase emergenziale  è passata vengono allo scoperto tutti i limiti di una gestione totalmente inadeguata per una Regione come la Calabria. Magari qualcuno avrebbe dovuto rinunciare alle ferie sulla costa o in montagna e lavorare, nei mesi in cui il Covid ha dato un po’ di tregua, per preparare la seconda fase, quella di attacco alla pandemia e alle sue conseguenze. E invece oggi è il Comalca, ieri erano le scuole, tra qualche giorno chissà cos’altro, viene fuori il peggio della classe di amministratori calabresi, e non solo quelli della politica. Una gestione, della problematica Comalca, diciamolo pure, alla calabrese, dove chi avrebbe dovuto far applicare i protocolli sanitari (chiudere, sanificare, e tamponare gli operatori . . .il tutto in pochissimo tempo) ha scelto la strada più semplice, chiudere, deresponsabilizzandosi e creando di fatto seri problemi economici agli operatori commerciali del Comalca che hanno subito perdite economiche rilevantissime, un incalcolabile danno d’immagine, e perso clienti che hanno preferito fare gli acquisti della merce presso altri mercati anche fuori regione.

Il dottor Belcastro non è riuscito ad organizzare alcun servizio

Non è forse questo caso l’ennesimo esempio di disorganizzazione ? Non appare forse sempre piu’ evidente che con molta probabilità il dott. Belcastro non sia riuscito non solo a creare un minimo di organizzazione nel gestire la problematica Covid ma, soprattutto, che siamo impreparati nell’affrontare una possibile nuova ondata dell’epidemia? Possibile che il dott Belcastro nel recente incontro con il sindaco Abramo non abbia trovato di meglio che discettare sulle mascherine (problema in verità inesistente ) invece d’informare i catanzaresi su cosa abbia realizzato da responsabile emergenza Covid atteso che di potenziamento dei posti in terapia intensiva, assunzioni, non si ha notizia alcuna ?

Tutte le comande a cui Belcastro non risponde

Ed allora qualche domanda la vogliamo porre al dott Belcastro : ci potrebbe spiegare una sola cosa realizzata da responsabile emergenza Covid per la nostra città ? Ci potrebbe spiegare che fine ha fatto il centro covid del Pugliese Ciaccio ? Ci potrebbe dire quanti soldi per l’emergenza Covid ha la regione Calabria e quanti sono stati spesi ? Ci potrebbe dire che fine hanno fatto i soldi donati dalla Banca d’Italia alla Regione Calabria per implementare le terapie intensive e l’ospedale di Catanzaro ? per il resto stia tranquillo il dott. Belcastro che i catanzaresi sono una cittadinanza civile ed educata e useranno la mascherina, per come deve essere usata, a coprire naso e bocca, lei invece, se la tolga dagli occhi dove l’ha posizionata oramai da tanti, troppi mesi.

*Consigliere comunale Catanzaro – Gruppo Misto –