Riccio: ‘Centro Covid regionale a Catanzaro? Dietrofront e tempistica indefinita’

Il consigliere: 'Alla faccia dell’emergenza. Un esempio che dimostra l’inefficienza dei manager nominati per la gestione covid'

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    “Se la Calabria brilla per le performance artistiche della presidente Santelli ormai  comparsa fissa a “Striscia la notizia”, per il resto tutto risulta essere fermo con le quattro frecce. Ma se nessuna speranza i calabresi ponevano su una crescita economica della nostra regione, molte erano le aspettative in campo sanitario dove il covid, così come accaduto in tutta Italia, avrebbe potuto e dovuto fungere da acceleratore per migliorare il sistema sanitario calabrese. Incentivando, in primis, la creazione di centri covid, tra cui quello regionale a Catanzaro, e l’implementazione delle terapie intensive, raddoppiandole come in tutto il Paese. Ma niente, in Calabria non siamo capaci di crescere neanche sotto la spinta di una emergenza sanitaria e con il Governo nazionale che ci riempie di soldi.
    Clamoroso, infatti, per inefficienza e pressapochismo, la vicenda del centro covid a Catanzaro: un impegno preso a maggio con sopralluoghi e altisonanti proclami e la decisione di realizzarlo al Pugliese-Ciaccio, indicando anche la somma e il termine di due mesi con inizio dei lavori a luglio. Dopo altri cinque mesi trascorsi senza realizzare nulla, i diretti interessati ci vengono a dire che il centro covid regionale sarà realizzato con il bando di Invitalia e, quindi,con una tempistica indefinita. Alla faccia dell’emergenza! Un esempio che dimostra l’inefficienza dei manager nominati per la gestione covid. Appare evidente che il commissario Arcuri abbia commissariato tutti (Santelli, Cotticelli, Belcastro, Zuccatelli, ecc…) incapaci di realizzare, con le procedure di emergenza, un intervento di un milione di euro.
    Personalmente, auspico e chiedo l’immediata attivazione del centro covid nel padiglione individuato del Pugliese-Ciaccio, augurandomi che ci sia la massima attenzione nei confronti dei bambini con aree a loro dedicate. E’ impensabile che gli stessi debbano entrare in ospedale, come tutti gli altri, per eventuali tamponi. Per i più piccoli sono necessari percorsi dedicati nel centro covid di prossima (speriamo) attivazione”.

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