Vaccino anti-influenzale : dosi esigue e introvabili

Corapi: “Ogni farmacia potrà consegnare il vaccino solo a 10 fortunati clienti”. Situazione complicata nella prima fase di distribuzione

Dieci dosi di vaccino a farmacia, è questa la quota spettante sul territorio calabrese per la campagna di vaccinazioni anti-influenzale. Dosi esigue e introvabili, se si pensa che andrebbero a coprire una piccolissima parte della popolazione regionale totale di circa 2 milioni di abitanti. Rimarrebbe dunque scoperta quella grande fetta di popolazione che non rientra nelle fasce considerate deboli, bambini e ultra sessantenni, per le quali sta già avvenendo la somministrazione.

Dosi insufficienti dunque, almeno per la prima fase di distribuzione, che dovrebbe partire nella prossima settimana:“Per una vaccinazione razionale dovremmo distribuire almeno il doppio delle dosi – ha spiegato il Presidente dell’Ordine dei Farmacisti di Catanzaro e membro del Comitato Centrale FOFI Vitaliano Corapi – nella prossima settimana, sotto presentazione di ricetta medica, ogni farmacia potrà consegnare il vaccino solo a dieci fortunati clienti.”

Il numero delle dosi in distribuzione è stato stabilito dalla Conferenza Stato – Regioni e per la Calabria è pari all’1,5% delle dosi totali attualmente disponibili. Secondo Corapi: “Il resto delle dosi, dovrebbe giungerci in tempo per  fronteggiare la prima ondata di influenza, prevista in Calabria a Gennaio, con la speranza che le farmacie siano messe nelle condizioni di avere le dosi sufficienti a contenere il picco previsto.”

Ritardi e scarsa copertura causerebbero un ulteriore congestione del sistema sanitario perché i sintomi del Covid e dell’influenza stagionale si assomigliano molto, necessario dunque vaccinarsi ma soprattutto farlo in tempo: “La situazione è complicata non solo in Calabria ma in tutta Italia, perché almeno in questa prima fase di distribuzione le percentuali di vaccino previste, salvo qualche caso, sono più o meno le stesse per tutte – ha proseguito il Presidente – la categoria dei farmacisti si troverà a gestire questa fase con non poche difficoltà, la richiesta sarà tanta e soddisfarla, anche in parte, è palese che non sarà possibile.”

Per la categoria la situazione ha quasi del paradossale, sopratutto in relazione agli sforzi messi in campo per assistere i clienti durante la prima ondata della pandemia e le soluzioni proposte a supporto del sistema sanitario: “Noi farmacisti ci siamo adoperati per alleggerire la situazione di medici di famiglia e Asp, per far respirare un po’ il sistema sanitario. Abbiamo consegnato dossier in Regione ma inutilmente – ha spiegato Corapi – ci eravamo proposti per fare test rapidi nelle nostre strutture più attrezzate in modo da decongestionare la procedura tamponi, e di fare test sierologici. Con responsabilità abbiamo pensato di poter dare una mano per fronteggiare la pandemia, ma non siamo stati messi nelle condizioni di poterlo fare, questo ci amareggia, perché vorremmo contribuire a circoscrivere il pericolo contagio – ha concluso – come categoria siamo a rischio, perché sempre a contatto con il pubblico ma abbiamo fatto del nostro meglio per garantire sempre sicurezza e servizi, l’insensibilità di chi non ha accolto le nostre proposte di aiuto, vista anche la situazione di criticità che sta vivendo la nostra regione, è veramente deludente.”