Santacroce: La Regione e il Commissario si occupino dei vaccini

Come al solito invece di agevolare il flusso di commercializzazione e messa a disposizione di un importante presidio per la salute si incastrano scelte cervellotiche e burocratizzate

Una grave emergenza che a causa dei problemi nella sanità calabrese sta passando in secondo piano è la carenza di vaccini antinfluenzali e la decisione scellerata di affidare alle ASP la prenotazione e distribuzione e destinare alle farmacie solo l’1,5% delle dosi.

Quanto afferma l’esponente di Forza Italia, Frank Mario Santacroce, il quale evidenzia che la scelta di non consentire alle farmacie di potersi autonomamente approvvigionare per la libera distribuzione del vaccino alle persone non comprese nelle fasce d’età protette e per chi ha particolari patologie e dover aspettare le prescrizioni dei medici di base senza aver neppure la certezza di poter garantire la somministrazione significa creare ritardi e inutili attese che potrebbero essere evitate con un pò di buon senso.

Il timore reale sarà di dover rivivere quello che è successo l’inverno scorso con le farmacie sprovviste di mascherine, gel e altri dispositivi di protezione, fra la rabbia dei cittadini. Solo che questa volta è in ballo la salute di tutti con l’arrivo del vaccino covid19 e delegare alle Asp il sistema di prenotazione e fornitura dei vaccini tramite la rete dei medici di base, che tra l’altro non sono neanche obbligati ad aderire al protocollo, anziché affidarsi alle farmacie per coloro che non hanno patologie è un grave ostacolo alla successiva distribuzione e somministrazione, tanto più che le farmacie solitamente prenotano le dosi addirittura con un anno di anticipo direttamente alle case produttrici mentre la Regione interviene con molto ritardo.

Come al solito invece di agevolare il flusso di commercializzazione e messa a disposizione di un importante presidio per la salute si incastrano scelte cervellotiche e burocratizzate che si intuisce creeranno solo disagi e ritardi. Mettere le farmacie nelle condizioni di non sapere quante dosi di vaccino avranno a disposizione o di riceverne solo 10/12 in base al quoziente stabilito dell’1,5% è un fatto grave tanto più che nei piccoli paesi la farmacia rappresenta, insieme e al medico di base, il presidio sanitario più importante e punto di riferimento per tante persone che anziché andare dal farmacista una sola volta dovranno girovagare tra medici di base e farmacie per avere una semplice dose del vaccino.

Siamo ancora in tempo, conclude Santacroce, a invitare il governo regionale e il nuovo commissario per la tutela della salute a sensibilizzare il Ministero della Salute di prevedere con largo anticipo la necessità di aumentare le scorte per la popolazione non a rischio e rivedere questa decisione e adottare un sistema più consono alle nostre realtà ed esigenze consentendo alle farmacie di poter autonomamente prendere le prenotazioni, come fatto per tantissimi anni in modo da poter loro procedere direttamente con l’acquisto dei vaccini in base alle reali richieste ed evitare così di rimanere impreparati ad una fase importantissima post covid che si attende nei primi mesi del 2021.