Sanità, Costanzo: ‘Ho chiesto al sindaco un tavolo permanente’

I tanti nodi irrisolti e la necessità di uscire dal guado

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    “Incertezza nella gestione della seconda ondata da Covid 19, precarietà dei  livelli di assistenza che è il risultato degli 11 anni di commissariamento, la sanità calabrese  vive giorni estremamente tesi a causa delle polemiche legate alla figuraccia “planetaria” delle nomine  dei tre commissari ad acta. In piena emergenza pandemia il governo stenta, ancora, a trovare un quarto commissario per la gestione della crisi in cui è sprofondata la Calabria. A rendere il quadro ancora più disorganico è stata la difficoltà dei rapporti fra la struttura commissariale e il dipartimento della salute, e gli organi ordinari della Regione Calabria e adesso con il presidente facente funzioni della Giunta regionale, il leghista Nino Spirlì, che ne “spara” una al giorno  con il risultato che la pandemia avanza e la Calabria  si dimostra non all’altezza per contenerla. Cosa riconverte? Con quali strumenti, con quali risorse economiche e umane?. Basta, dunque con le polemiche, con lo scaricabarile sulla pelle dei calabresi. Non si scherza con la salute che è un diritto inalienabile per  tutti, quindi, anche per i calabresi.  Intanto che si ragioni e si disponga con i piedi per terra, per non fare precipitare la sanità calabrese più di quanto lo fosse già. A cominciare dell’avvio delle procedure necessarie a perfezionare la fusione delle due aziende ospedaliere. Necessitano misure legislative serie ed efficaci. Una riforma che censisca la rete dell’assistenza territoriale in modo da essere, da subito, efficiente ed efficace anche nei confronti dell’epidemia in atto valorizzando le eccellenze presenti sul nostro territorio e assicurando un livello di assistenza relativo di buona qualità, tale da evitare ai calabresi anche  l’affanno dell’emigrazione sanitaria. Ho dunque scritto al sindaco Sergio Abramo, quale autorità sanitaria locale, invitandolo a  convocare, nel più breve tempo possibile, un tavolo permanente per discutere della sanità della città Capoluogo di regione allo scopo di individuare  una struttura che possa essere adibita a centro Covid, ma anche le residenze che possano ospitare i pazienti Covid dimessi dagli ospedali e in quarantena. Il tavolo dovrebbe prendere in esame anche il sovraffollamento del Pugliese –Ciaccio e la carenza di personale che porta gli attuali dipendenti a massacranti turni di lavoro. Va anche affrontato il fatto che a causa del Covid si stanno trascurando tutti gli utenti affetti da altre patologie, ma anche la questione che riguarda la potenziale disponibilità di posti letto utilizzabili da subito del corpo C del Policlinico ma che l’irrigidimento del magnifico Rettore  e la ostilità del mondo universitario non ne hanno  consentito l’utilizzo.  non possono restare inutilizzati ma vanno messi a disposizione per la cura dei pazienti dell’area centro della Calabria che, allo stato, sta rispondendo alle necessità di cura anche del bacino di Cosenza e Reggio Calabria. Abbiamo, dunque, il dovere, come  rappresentanti dei cittadini di chiedere la concessione degli spazi per le finalità emergenziali connesse all’emergenza coronavirus visto il sovraffollamento  che si registra nel Pugliese – Ciaccio”. E’ quanto afferma in una nota Sergio Costanzo, capogruppo di fareperCatanzaro in Consiglio comunale.

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