Sant’Anna: la protesta dei lavoratori, le verità del CdA e la convocazione in Prefettura

La lunga giornata della clinica di fatto oggi non più operativa

Sono stati ricevuti in Prefettura i vertici del CdA del Sant’Anna Hospital che in un’ora e mezza di conferenza stampa, preceduta all’incontro, mentre all’esterno del palazzo della Provincia andava in scena la protesta dei lavoratori, ha tracciato tutti i passaggi che hanno portato all’attuale drammatica situazione. Gianni Parisi, presidente del Cda il cui nome è stato proposto dal Cda sollevato a seguito dell’inchiesta Cuore matto e di cui il giudice ha riconosciuto la terziarità rispetto alla proprietà ha sottolineato che l’attuale gestione di Villa Sant’Anna nulla ha a che fare con l’indagine che riguarda ipotesi di reato inerenti uno specifico reparto, quello di Utic, che al momento non è operativo.

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Dal 6 ottobre il presidente del CdA ha provato ad interloquire con le istituzioni, e se pur in assenza di contratto, Tar e Consiglio di Stato, hanno accertato l’iper attività del Sant’Anna che legittimava la prosecuzione delle prestazioni. Ad oggi, il presidente del CdA, Gianni Parisi, non ha ancora ottenuto risposta neanche in merito ad un incontro. I corrispettivi per le prestazioni rese nel 2020, ammontano a 22 milioni di euro a fronte di costi mensili pari a 2 milioni di euro. Rispetto all’accreditamento Parisi sostiene che non sia scaduto ma semplicemente non rinnovato. L’8 ottobre 2020 Asp effettua una ulteriore sopralluogo ad esito dell’indagine Cuore Matto.

Il 20 febbraio 2020 l’Ota, l’organismo accreditante all’interno della Regione, aveva verbalizzato il superamento delle criticità e fino a luglio 2020 l’Asp ha validato le prestazioni accreditate. Il cardiochirurgo Maselli ha dichiarato di non credere al complotto, ma piuttosto ad un disegno di creare dei bisogni per poterli governare.

Esistono tre cardiochirurgie, ha detto Maselli, in Calabria, come mai non sono mai state in rete? Si sta condannando il Sant’Anna, ha concluso il cardiochirurgo, in nome di una ideologia, il Sant’Anna va integrato. Se si generano bisogni questi verranno soddisfatti dall’Antistato. Il direttore sanitario Soccorso Capomolla, ha ripercorso con date e avvenimenti, la procedura di accreditamento che al momento non risulta annullata ma sospesa nelle more degli adempimenti di una burocrazia che si è fermata ai danni del capitale umano della clinica. Secondo il CdA sarebbe stato interrotto un pubblico servizio con un atto che potrebbe essere anche considerato illegittimo.