Accreditamento S.Anna, il sì dall’Asp condizionato a riapertura Utic e altri requisiti

Ecco cosa prevede la delibera dell'Azienda Sanitaria Provinciale numero 3 del 12 gennaio 2021 che è un concreto spiraglio al futuro della struttura

Un parere favorevole ma condizionato quello che la commissione straordinaria che è ai vertici dell’Asp di Catanzaro (Luisa Latella, Marcello Musolino, Salvatore Gullì) ha espresso ieri sull’accreditamento regionale della clinica Villa S.Anna di Catanzaro una determinazione che è un concreto spiraglio per garantire un futuro alla struttura.

La decisione, è stata presa al fine di “ tutelare la sicurezza delle cure, a garanzia dei pazienti e degli operatori sanitari e non pregiudicare le correlate attività assistenziali”
La deliberazione, la numero 3 del 12 gennaio 2021 che è stata adottata dopo aver  acquisito i pareri del Direttore Amministrativo e del Direttore Sanitario”
subordina il sì della triade commissariale in primo luogo “alla verifica della riattivazione immediata dell’UTIC, terapia intensiva cardiologica le cui attività risultano sospese, secondo gli atti prodotti dalla stessa Casa di Cura Villa S. Anna Hospital S.p.A., sin dal 1/10/2019”. Altra prescrizione “la verifica da parte degli organi tecnici competenti (Commissione di verifica Autorizzazione Sanitaria all’Esercizio e Vigilanza Strutture Sanitarie e Socio Sanitarie Private (CVAVSS) dell’ASP di Catanzaro e Organismo Tecnicamente Accreditante della Regione Calabria) della effettiva attuazione, nel pieno rispetto delle norme tecniche vigenti in materia, da parte della casa di Cura Villa S. Anna Hospital S.p.A., delle prescrizioni dettate dai due organismi rispettivamente con verbale del 9/12/2020 della CVAVSS e verbale del 24/12/2020 del O.T.A”.

Si tratta in particolare di alcune precise prescrizioni che erano già note, ribadite anche a margine della conferenza stampa del management del S.Anna Hospital dello scorso 28 dicembre che vengono in questa sede ripetute.
Si parla della realizzazione di idonei tappeti decontaminanti all ‘interno del tunnel nel blocco operatorio, della riduzione di un posto letto della stanza 303 dell’Utic, dell’individuazione di una area finalizzata alla realizzazione di idonei spogliatoi per il personale di sesso maschile, dell’obbligo  di mettere in atto le procedure dedicate operative per il percorso sporco/pulito all ‘interno del blocco operatorio, dell’implementazione della segnaletica nel blocco operatorio come da normativa vigente, dell’acquisizione del Certificato unico di agibilità.

Viene anche richiesto, ma in questo in caso si tratta di raccomandazioni di colmare alcune carenze relative al personale di riabilitazione intensiva come previsto da verbale Ota del 24 novembre nonchè ovvero l’individuazione di una figura di farmacista, la predisposizione di formazione periodica. Nello stesso verbale erano presente anche altri suggerimenti ovvero migliorare la modalità di raccolta dei reclami e il monitoraggio sulla soddisfazione degli utenti che deve trovare applicazione esclusivamente attraverso un modulo del documento qualità e, per migliorarne I ‘anonimato, attraverso una apposita sezione sul sito aziendale; preferire la comunicazione interna tramite audit o briefing piuttosto che attraverso comunicazioni scritte;migliorare i requisiti organizzativi in relazione all ‘effettivo volume di attività e al setting assistenziale, soprattutto per quanto concerne il personale medico della T.I. e cardiochirurgia”.