Caso Ic Preti, Costanzo a rappresentanti genitori: “Meraviglia difesa d’ufficio Il mio un ruolo di controllo”

"Il mio intervento è suffragato dalla lettera inviata dai genitori della scuola di via Emilia. Sono io che strumentalizzo o sono le istituzioni preposte a non aver fatto in tempo il loro dovere?"

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    Mi ha veramente meravigliato la difesa “d’ufficio” – scrive il consigliere comunale di Fare per Catanzaro Sergio Costanzo – di alcuni rappresentanti dei genitori del consiglio dell’istituto Mattia Preti, entrati a gamba tesa sul dibattito aperto, circa la mancanza di spazi idonei a quelle che sono le nuove disposizioni in relazione alla pandemia da Covid, per il regolare svolgimento didattico in alcune scuole della città da me evidenziata sulla stampa locale. Premesso che le mie dichiarazioni non hanno nulla di strumentale, né celano tornaconti diversi, come vorrebbero fare intendere questi genitori, se non l’esclusivo interesse degli alunni frequentanti le scuole che stanno registrando problemi nella disponibilità di spazi confacenti. Chi mi conosce e segue la mia attività di consigliere comunale, sa benissimo che non è mio costume utilizzare i problemi per altre finalità personali.

    I problemi li ho sempre affrontati direttamente e di petto, un comportamento che a qualcuno non è andato giù e quest’ultima vicenda ne è la prova. Partiamo col dire che questi genitori, presi dall’enfasi per la difesa del “vituperato” assessore Longo, forse sotto dettatura, non hanno colto né il senso, né tanto meno a quale scuola mi ero riferito. Per prima cosa, ho parlato della situazione degli alunni della scuola Sant’Anna e di alcune classi del plesso di via Emilia per le quali si prospettavano i doppi turni o lo spostamento al plesso Monsignor Apa;ho mosso rilievi politici all’amministrazione e all’assessore ai lavori pubblici, per il modo in cui è stata gestita questa emergenza didattica, se è vero che sono passati quindici giorni dall’inizio dell’anno scolastico e ancora alcune scuole sono alle prese con gli spazi necessari; ho rilevato la mancanza di coordinamento tra direzione scolastica e amministrazione, confermato dal fatto che a inizio dell’anno in corso, si parla ancora di reperimento di nuove aule e di turnazioni; ho evidenziato le difficoltà e i disagi che lo spostamento e la turnazione provocano ai ragazzi, per il personale e per le famiglie; ho rimarcato che il problema era a conoscenza della direzione scolastica e dell’amministrazione già da diversi mesi e per sopperire a queste difficoltà il governo centrale aveva anche destinato appositi finanziamenti per l’adeguamento e il funzionamento delle scuole; politicamente avevo criticato “l’andamento lento” dell’amministrazione comunale pur avendo diversi mesi a disposizione per fare in modo che tutto fosse pronto con l’inizio dell’anno e considerato che dagli esponenti di maggioranza erano venute parole di elogio per come si era speso il sindaco Abramo nell’affrontare l’emergenza scuola. Tutto questo può essere letto come “strumentalizzazione” nei confronti di qualcuno o qualcosa? Penso che ho soltanto svolto il mio ruolo di consigliere di minoranza demandatomi dal corpo elettorale.

    Un ruolo, di controllo, di verifica, di stimolo e di proposta che ho sempre svolto nella massima correttezza e trasparenza, senza avere o cercare “sponsor” o “difensori d’ufficio”, ma assumendomi sempre le responsabilità in prima persona. La scuola è di tutti, compito delle istituzioni difenderne il ruolo e la sua autonomia. Garantire il successo formativo significa che tutti gli alunni debbono essere messi nella condizione di realizzare la piena formazione della loro personalità. Essermi interessato dei problemi che stanno condizionando l’avvio dell’anno scolastico di alcune nostre scuole, non ho peccato certo di “lesa maestà”, d’altronde il mio intervento è suffragato dalla lettera inviata dai genitori della scuola di via Emilia alla dirigente, alla direttrice ufficio scolastico regionale, al sindaco e agli assessori Longo e Carrozza, con la quale manifestano il loro disappunto per le decisioni assunte dalla dirigenza scolastica in merito alla pianificazione dell’attività didattica dei loro figli. I genitori avanzano tutta una serie di problematiche legate alla proposta di spostamento di alcune sezioni e alla turnazione settimanale. Intanto assessori e tecnici del comune continuano a cercare e a trovare soluzioni per la sistemazione delle classi delle primarie “dove i bambini- come ammesso dagli stessi genitori che si sono lamentati con me – sono costretti a osservare la turnazione” Sono io, dunque, che strumentalizzo o sono le istituzioni preposte a non aver fatto in tempo il loro dovere ?

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