Scuola, Spirlì pronto ad inasprire l’ordinanza e ad intervenire anche per le scuole primarie e medie

Dopo l’incontro con le associazioni dei genitori ed alcuni dirigenti scolastici calabresi, il presidente facente funzioni della Regione ha annunciato che passerà “dal consiglio all’ordine” per le scuole che non garantiscono il 50 per cento in aula e la dad al 100 per cento

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L’ordinanza regionale sulla scuola sarà “ottimizzata”. Ad annunciarlo il presidente facente funzioni della Regione Nino Spirlì, che questo pomeriggio si è confrontato con alcune associazioni dei genitori – pro e contro la didattica in presenza – ed alcuni dirigenti scolastici per discutere delle criticità emerse a seguito dell’applicazione dell’ordinanza emessa sabato scorso, nella quale si prevede tra l’altro la possibilità per gli studenti delle scuole superiori di scegliere la DAD al 100 per cento.

Generico febbraio 2021

«Credo che questa ordinanza sia soddisfacente nelle scuole in cui è stata messa in atto», ha spiegato Spirlì, al termine dell’animata discussione, durata oltre tre ore.  «Ho dovuto però registrare le lamentele di tanti genitori ed anche di studenti – ha proseguito – che si vedono negati un diritto che invece l’ordinanza garantisce. Noi abbiamo parlato di una presenza massima del 50% nelle classi, invece alcune scuole stanno insistendo sul 100 per cento, soprattutto per le quinte e per il biennio con aule che ospitano oltre 25 studenti. Tutto questo non lo possiamo permettere. Quindi se c’è ancora qualche dubbio passeremo dal consiglio all’ordine. Dove non siamo arrivati con il garbo istituzionale, arriveremo con i poteri che ci dà la legge»,

Stop alla didattica in presenza?

«Io sono del parere – ha detto ancora Spirlì riferendosi alle scuole di ogni ordine e grado – che dovremmo fermarci con la didattica in presenza per qualche settimana, proprio per abbassare sempre di più l’incidenza del virus. Non andiamo a forzare la mano, ma verificheremo tutti i casi di contagio e laddove i numeri mi dovessero portare a prendere una decisione forte, la prenderò».

Le ragioni del confronto

L’incontro si è reso necessario per discutere delle problematiche più urgenti, tra cui il tracciamento dei contagi, le regole sulla sicurezza negli istituti scolastici, l’ampliamento dei trasporti pubblici, ma anche sulle sfide da affrontare a breve termine, come le vaccinazioni e la tenuta del sistema sanitario.

«Incontrare i rappresentati del mondo della scuola – ha detto Spirlì – è stato di vitale importanza. Un confronto richiesto da me a cui hanno aderito tanti dirigenti, insegnanti, studenti e genitori di alunni. Quasi quattro ore di dibattito, seguito in rete da migliaia di cittadini calabresi, in cui sono stati espressi vari punti di vista. Indicazioni da cui partirò per ottimizzare la nostra ultima ordinanza sulla scuola, laddove ce ne fosse la necessità. Molte sono state le richieste pervenute: ne studieremo la fondatezza, dopodiché andremo ad accontentare tutti i territori e tutte le categorie, perché il problema della scuola si è posto in un momento in cui siamo a una svolta. La Calabria finora è riuscita a contenere bene i numeri del contagio e non vedo per quale motivo dovremo metterli a rischio proprio adesso».

All’incontro ha preso parte anche l’assessore regionale all’istruzione Sandra Savaglio «Siamo di fronte a preoccupazioni comuni: da un lato il rispetto per la crescita culturale dei nostri studenti, dall’altro il diritto alla salute di intere comunità. È chiaro – ha dett0 Savaglio –  che spetta alle istituzioni la responsabilità delle decisioni. Il nostro impegno è quello di triplicare ogni sforzo per offrire le soluzioni più giuste e nel rispetto di tutti».

Trasporti: in alcuni territori bus “pollaio”

Tra le criticità evidenziate anche quella dei trasporti. Nonostante le rassicurazioni di Spirlì sul nuovo piano trasporti regionale pensato per le scuole, nel corso dell’incontro è emerso che alcuni territori non sono serviti adeguatamente dalle autolinee private. Un tema sollevato dal rappresentante degli studenti del liceo “Fermi” di Catanzaro, Riccardo Montanaro: «Ogni giorno – ha spiegato lo studente – ricevo messaggi da parte dei miei compagni che hanno difficoltà a raggiungere la scuola. Tra questi, pendolari che provengono in particolar modo da Squillace, Borgia, Vallefiorita, Botricello, Cropani e Sellia che hanno poche corse e quindi oltre alle classi “pollaio”, in alcuni casi ci sono anche bus “pollaio”».

«Dad non significa non studiare»

Il rappresentante degli studenti Montanaro, favorevole alla DDI, la didattica digitale integrata (metà degli studenti in presenza e metà da remoto), si dice tutelato dalle azioni messe in campo da Spirlì, perché “permettere di scegliere”. «E poi – ha detto – sfatiamo il luogo comune che con la Dad non si studia. Forse è il contrario visto che in aula dobbiamo indossare la mascherina tutto il tempo».

A Lamezia aumento dei contagi dopo rientro a scuola

«Noi sosteniamo che il diritto alla salute ed il diritto all’istruzione debbano camminare in modo parallelo.  Lamezia Terme prima dell’inizio delle scuole, il 24 settembre, era a soli 14 contagi. Con la ripresa della scuola, ad oggi siamo arrivati a quasi mille persone contagiate. E nei periodi di chiusura abbiamo visto che il dato è sceso», ha spiegato Raso, dell’associazione dei genitori “Scuola in sicurezza Lamezia”

Conseguenze psicologiche e sociali

Tra gli intervenuti al dibattito online anche due movimenti a favore della didattica in presenza. «Non siamo solo noi mamme a pensare e a dire quanto sia importante la ripresa delle lezioni in aula – ha detto Emanuela Neri, portavoce del movimento “La forza siamo noi” – , ma anche tanti psicologi ed esperti del settore. I nostri figli pagheranno molto caro le conseguenze di questo virus. Quando l’Oms parla della salute – ha detto rivolgendosi al presidente Spirlì – non parla solo di quella fisica, ma anche di quella mentale e sociale. E la scuola non è solo istruzione, ma anche socialità, profumi, vita. Nella prima fase, quando le scuole erano tutte chiuse, ho vissuto da genitore, con profonda amarezza, cosa stava vivendo mia figlia in quei mesi».

«Una scuola aperta in sicurezza – ha spiegato Alessia Arena, delegata per le questioni territoriali dell’Associazione Genima- Genitori in rete – può essere garantita con il rispetto e l’applicazione dei protocolli nazionali e con l’impegno di tutti, perchè la scuola è comunità educante. Nessuno sottovaluta la pandemia, siamo genitori responsabili e per questo crediamo che vada tutelata al meglio la sicurezza. La didattica a distanza può essere utile, ma non può essere la soluzione a tutto, considerando che le scuole del primo ciclo in tante regioni sono sempre state in presenza e le scuole superiori sono riprese nei termini previsti dalla legge in base ai piani di trasporto e di rientro previsti dai documenti elaborati dai tavoli delle prefetture. Dispiace – ha concluso – che oggi all’incontro ad esempio non siano stati invitati i sindacati scuola e tanti altri rappresentanti e associazioni del mondo scolastico. Noi abbiamo appreso dell’incontro dalla stampa e abbiamo avuto molte difficoltà a partecipare, poi risolte a ridosso dell’incontro».

 

I partecipanti all’incontro

Così come a scuola, è il caso di dirlo, la riunione si è svolta nelle due modalità, sia in presenza che online. Oltre ai presenti nella sala verde della cittadella regionale –  il presidente Spirlì, i delegati dell’Associazione dei genitori “Scuola in sicurezza Lamezia” ed il rappresentante degli studenti del liceo “Fermi” del quartiere marinaro di Catanzaro, Riccardo Montanaro –  in collegamento hanno partecipato  Alessia Arena delegata per le questioni territoriali di Genitori in Rete Genima, Alessia Arena ed Emanuela Neri, portavoce del movimento “La forza siamo noi”; Anna Rovito, portavoce gruppo Calabria “Scuola sicurezza Dad”; il dirigente del liceo classico “B. Telesio” (Cs) Antonio Iaconianni; Ferdinando Rotolo, dirigente scolastico dell’istituto comprensivo di Palmi; Francesca Gradia del “Comitato Vibo Valentia”; la prof.ssa Franca Maritato dell’istituto superiore di Cetraro (Cs); Giovanni Giordano del “Comitato genitori Reggio Calabria”; Giovanna Riso, docente della scuola secondaria di primo grado di Gioia Tauro.

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