Gratuità e parità per l’infanzia, anche in Calabria parte la petizione della Fism

Conferenza stampa on line con il presidente nazionale Stefano Giordano e regionale Marisa Fagà

Una iniziativa senza precedenti quella organizzata dalla Federazione italiana Scuole Materne – una realtà che coinvolge in Italia quasi novemila realtà educative – partita ieri anche in Calabria per sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni in merito alla gratuità e alla parità scolastica.

La Fism, infatti, promuove una petizione per gratuità e parità dell’infanzia, e chiede un piano di investimenti strutturale e adeguato nella dotazione che, anche nelle applicazioni del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e di ogni altra dotazione ritenuta necessaria, sostenga il segmento Zero – Sei, in particolare per le scuole dell’infanzia no profit, in ragione del servizio pubblico reso da decenni con standard di alta qualità, a fronte di una disparità nel sostegno economico statale che genera penalizzazioni non più accettabili per le famiglie e il personale.

E’ quanto sottolineato proprio dal presidente nazionale Fism, Stefano Giordano, che ha partecipato alla conferenza stampa organizzata sulla piattaforma zoom dalla presidente regionale, Marisa Fagà, alla presenza dei componenti del consiglio regionale FISM, dei rappresentanti dei gestori delle scuole e delle insegnanti.

Importante la testimonianza che è arrivata dagli amministratori locali: a portare il proprio contributo, infatti, il sindaco di Soverato, Ernesto Alecci; l’assessore alla Scuola, del Comune di Reggio Calabria, Rosanna Scopelliti delegata dal sindaco Giuseppe Falcomatà, e l’assessore comunale alle Politiche sociali di Catanzaro, Lea Concolino che ha portato i saluti del sindaco Sergio Abramo; l’assessore delle Politiche sociali del Comune di Cosenza, Alessandra De Rosa, delegata dal sindaco Mario Occhiuto.

Tra gli interventi, anche quello del presidente Fism di Cosenza, Paolo Fiorino e del presidente del Consiglio regionale, Pino Russo.

“La pesante esperienza della pandemia ha ulteriormente evidenziato le disparità del sostegno economico tra scuole statali e paritarie no profit – ha esordito la presidente regionale Fism, Marisa Fagà -.

Entrambe fanno parte dell’unico sistema nazionale d’istruzione e come Fism siamo fortemente impegnati perché venga finalmente attuato il dettato costituzionale e legislativo, eliminando definitivamente l’ingiustizia sul trattamento economico che devono subire le famiglie che usufruiscono delle scuole paritarie, e il corpo insegnante e gli operatori che le sostengono”.

La richiesta di Fism sostiene da sempre un piano di investimenti strutturale e adeguato al sostegno del segmento 0-6 anni, come “risposta necessaria e argine alla crisi delle nascite, come aiuto alla genitorialità e alla parità di genere, nel quadro più ampio di un intervento per tutta la scuola italiana. A venti anni dalla parità scolastica, ma aggiungo, malgrado la legge n. 62/2000 la condizione di questo importante mondo è di parità dimezzata – ha affermato ancora Marisa Fagà -.

La Calabria è l’ultima regione d’Europa per il numero di servizi per questa fascia d’età, la nostra è una regione che continua a vivere vistose disparità: serve una inversione sul piano dei diritti.

Nella nostra regione il tasso di denatalità significa mancanza di sviluppo. Sono tante le donne costrette a non lavorare perché non hanno servizi, mentre proprio il lavoro delle donne porta all’aumento di Pil e sviluppo, mentre troppo spesso ancora le donne qualificate sono costrette ad emigrare, creando un freno allo sviluppo”.

La petizione promossa dalla Fism, quindi, rappresenta – per Fagà – una occasione per “abbattere le disparità, sensibilizzare e alimentare la cittadinanza attiva che manca nel nostro territorio”.
“Troppo spesso rischiamo di essere visti come realtà di puro servizio, invece siamo soggetti educativi e portatori di valori – ha rimarcato il presidente nazionale Fism, Stefano Giordano -. Laddove rimane questa ispirazione, le nostre sono scuole di comunità, vorrei dire di comunione, capaci di accogliere e di includere proprio perché forti di una precisa identità. Le scuole paritarie, invece, potrebbero diventare anche una leva di investimento di grande valore sociale: se adeguatamente finanziate, infatti, sarebbero in grado di raddoppiare la loro offerta di posti, consentendo uno sviluppo dei servizi educativi per i bambini in età zero-tre anni, di cui l’Italia è carente”.
“La nostra regione, purtroppo è indietro anche sul numero dei posti degli asili comunali che continuano a venire meno a causa della mancanza del personale e soprattutto per la riduzione delle nascite – ha spiegato il sindaco di Soverato, Ermesto Alecci -. Con la chiusura dei nidi comunali, quindi, le scuole paritarie e gli asili privati diventano un riferimento importante per dare risposte alle famiglie spaesate. Ma non basta, perché l’accesso a questo tipo di strutture ovviamente non è possibile a tutti.

Quindi, assieme, unendo le forze, dobbiamo portare avanti la battaglia per un opportuno utilizzo dei fondi che in questa fase non mancano, e che troppo spesso sono dirottati verso provvedimenti e progetti che non servono alle famiglie, o che non vedono mai la luce”.
L’assessore di Reggio Calabria, Rosanna Scopelliti, nel suo intervento ha ricordato l’importanza della legge di parità voluta dall’allora ministro Berlinguer e soprattutto quanto sia fondamentale l’apporto delle scuole non statali gestite dai comuni e dagli enti no profit per incrementare l’offerta dei servizi per i bambini da zero a sei anni, in particolare nelle regioni del Sud.
“Per fortuna non siamo all’anno zero”, ha detto ancora citando il recente stanziamento di 2,6 milioni di euro del Comune di Reggio Calabria con i fondi del decreto 65/2017: “Molto è stato fatto dopo che la legge 62/2000 ha sfidato tabù e ipocrisie e ha sancito solennemente che è nel principio di sussidiarietà e nella collaborazione pubblico privato che possiamo trovare il modo più efficiente di garantire a tutti i bambini il diritto a frequentare una scuola dell’infanzia di qualità”.

Rosanna Scopelliti ha poi ribadito che gli amministratori non possono che essere dalla stessa parte di FISM, visto che conoscono molto bene le esigenze del territorio e le disparità territoriali che penalizzano il meridione. L’assessore Scopelliti ha concluso il suo intervento invitando le amministrazioni di ogni colore politico a fare squadra per portare a casa il risultato auspicato anche da FISM e ringraziando «tutte le scuole del sistema pubblico, a cominciare da quelle di Reggio Calabria, ma non solo, per gli alti standard che riescono a garantire anche in questo momento così difficile”.

A sposare la battaglia della Federazione italiana scuole Materne anche il Comune di Catanzaro. L’assessore alle Politiche sociali, Lea Concolino, delegata dal sindaco Sergio Abramo ha sottolineato quanto “nidi e scuole materne paritarie siano di sostegno nel garantire servizi in una fase così complicata per le amministrazioni comunale nella gestione dei conti, soprattutto in seguito alle drammatiche conseguenze economiche determinate dal perdurare della crisi pandemica. Le disparità che colpiscono non aiutano, prima di tutto i bambini”.

A condividere la mobilitazione della Fism anche Alessandra De Rosa, assessore comunale di Cosenza, che ha rimarcato il valore sociale svolto dalle scuole paritarie, che hanno il diritto di continuare il proprio servizio che è anche di supporto ai Comuni, e di farlo senza le disparità che colpiscono il personale e le famiglie.